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Roberto Maida per www.corrieredellosport.it
Niente ritiro? Si arrabbiano tutti. Anche i giocatori. Sul gruppo whatsapp riservato alla squadra sono volate parole non proprio gentili dopo che la Roma ha annunciato la rinuncia al trasferimento a Pinzolo. Per carità, a tutti fa piacere una decina di giorni di vacanze in più. Ma diversi elementi della squadra, specialmente i sudamericani che avevano deciso di trascorrere l’inizio dell’estate in patria, sono piuttosto infastiditi dal cambio di programma. Se fossero stati avvertiti in tempo, sarebbero rimasti in Brasile o Argentina.
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Qualcuno ha fatto anche presente alla società che l’organizzazione, con l’annuncio della convocazione per il 25 giugno e il dietrofront a visite mediche già ultimate (ora la data probabile è il 5 luglio), non è stata proprio ottimale. D’altra parte la Roma non aveva certezze sull’esito dell’inchiesta sul Milan - e non ne avrebbe ancora, secondo quanto si legge nel comunicato di rinuncia - e doveva premunirsi di fronte all’ipotesi di giocare il preliminare del 25 luglio.
Decisivo il parere di Fonseca
Sulla scelta definitiva ha certamente pesato anche il parere dell’allenatore, Fonseca, che non era contento di partire subito per la montagna con una rosa così incompleta. Lunedì, nella riunione che poi è risultata decisiva, i dirigenti si sono convinti, incrociando le perplessità del tecnico con le loro. E così ieri mattina hanno avvisato l’amministrazione di Pinzolo: «Non è stato semplice prendere questa decisione, ma a seguito di un confronto tra l’allenatore e lo staff dell’area sportiva è stata presa la decisione di posticipare l’inizio della preparazione per assicurarci che la squadra sia nel migliore stato di forma possibile in vista della nuova stagione» ha detto Guido Fienga.
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