Patrizia Simonetti per il “Fatto Quotidiano”
FAUSTO BRIZZI
Fausto Brizzi sta girando quello che definisce il suo film “più cattivo”, ForeverYoung, dedicato all’Italia di oggi fatta di cougar, milf e iperatleti, con Bentivoglio, Teocoli, Sabrina Ferilli e Lillo, e tanti ragazzini che li vorrebbero rottamare. E dopo dieci anni lo scrittore e regista romano torna pure alla sceneggiatura del cinepanettone di Neri Parenti perché “Così si fa cassa –dice –e si possono fare altri film”.
Dopo aver raccontato i giovani veri, ora si sfata il mito dell’eterna, finta giovinezza...
Forever Young è un film sull’Italia di oggi, piena di finti giovani: ormai tra i trenta e i settant’anni hanno tutti la stessa età, stanno tutti su Facebook, fanno e mangiano tutti le medesime cose, vestono alla stessa maniera e si accoppiano con età assolutamente miste. Ormai la maggior parte dei maschi che conosco si allena a tennis come se fosse Nadal...
nadal
Persone da cui non sentiremo mai dire “non mi regge più il fisico”... Frasi come quella e anche come “non ce la posso fare” sono assolutamente bandite, nessuno le pronuncia riferendosi a se stesso, magari qualcuno lo pensa ma non lo dice, e soprattutto non lo ammetterebbe mai in pubblico.
Ed è un bene o un male?
Diciamo che c’è un limite che è quello del ridicolo, che non andrebbe superato. Io ho 47 anni e in qualche modo anch’io faccio parte della categoria, per cui mi permetto di prenderla pesantemente in giro. Nel film ovviamente li sfotto molto questi sempre giovani, sia maschi che femmine, questo è sicuramente il mio film più cattivo perché c’è un livello di dissacrazione molto alto.
FERILLI
Perché l’ironia e l’autoironia sono importanti...
Fondamentali. Credo che questo sia un film di oggi, una fotografia dell’Italia dei nostri tempi in cui sull’a r g omento età non si capisce niente, popolata di persone che viste da lontano sembrano tutte giovani, poi ti avvicini e ti accorgi che non lo sono. Come il tizio che da dietro sembra Luca Argentero ma poi si volta e chissà chi sembra...
Chi sono i forever young nel suo film?
TEOCOLI
Fabrizio Bentivoglio è un cinquantenne che tradisce la sua compagna di 22 anni con una signora di 53 perché non ne può più di stare tra i giovani; Sabrina Ferilli fa una cougar cacciatrice di ventenni; Lillo interpreta un Dj di mezza età, per cui ci mostrerà cosa accade quando sei over 50 ma fai il mestiere giovane per eccellenza, costretto quindi a fare il giovane e ad avere a che fare con i giovani, tanto che il suo tormentone è “noi giovani”, per tutto il tempo.
E poi c’è Teo Teocoli che in realtà ha fatto pochissimo cinema ma che io amo tantissimo, nel ruolo di un avvocato iperatleta di setta nt’anni che si sente ancora giovanissimo e quindi coinvolge e travolge suo genero, che è Stefano Fresi, in una serie di complicatissimi sport, tra cui la preparazione alla maratona.
Oggi se dici giovane pensi subito a Matteo Renzi, le sembra ancora young o è già un forever young?
FOREVER YOUNG BRIZZI FERILLI RENZI
Matteo non è proprio un forever young perché è più giovane di me, quindi direi che è ancora young, ma in qualche modo ritroviamo pure lui nella storia che segue la sua onda: ci sono ad esempio politici ottantenni che non se ne vogliono andare e una nuova generazione che vorrebbe rottamarli e il film racconta anche questo, pieno com’è di ragazzini che sfottono gli adulti. Questa è l’aria che tira oggi.
Oltre a girare Forever Young, è anche tornato al cinepanettone. . .
Torno a scriverne il copione dopo dieci anni con Neri Parenti che per me è come un fratello maggiore visto che insieme abbiamo già scritto dodici film, e stavolta ne sono anche il produttore. Ci stiamo divertendo, per noi è una vera festa. Peccato non possa seguire tutta la troupe ai Caraibi, mi ero già proposto come direttore della seconda unità, invece resterò a Roma a girare il mio film.
Quindi non c’è da vergognarsi a fare un cinepanettone...
TEOCOLI-CACCAMO
Anzi, è uno dei pochi modi che abbiamo per alimentare le casse del cinema che poi magari ti permettono di fare anche il film di Pif o di produrre delle opere prime. Diciamo che il cinepanettone è un mezzo per avere potere contrattuale e ottenere del denaro da reinvestire in altri esperimenti. In questo momento la cosa più importante è trovare risorse e qualunque modo per farlo va bene.
ferilli 8 RENZI