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1 – DIFESA FORMIGONI CHIEDE DETENZIONE DOMICILIARE
(ANSA) - La difesa di Roberto Formigoni, condannato ieri in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri-San Raffaele, ha depositato una istanza per chiedere la detenzione domiciliare per l'ex governatore lombardo. La richiesta è stata presentata dall'avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni al sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamamma. Il pg stamane ha firmato l'ordine di carcerazione per Formigoni che è già arrivato nel carcere di Bollate.
PG MILANO PRONTA DIRE NO A DOMICILIARI FORMIGONI
ROBERTO FORMIGONI
(ANSA) - La Procura generale di Milano è pronta a dare parere negativo all'istanza di detenzione domiciliare presentata dalla difesa di Roberto Formigoni, in carcere dopo la condanna definitiva per il caso Maugeri-San Raffaele. Per i legali, l'ex Governatore deve poter scontare la pena a casa in quanto ha più di 70 anni.
Negli uffici giudiziari, però, si fa notare che il reato di corruzione, in base alle norme della 'spazzacorrotti', è 'ostativo' alle misure alternative al carcere. Sull'istanza deciderà la Corte d'Appello. La difesa di Formigoni, con il legale Mario Brusa che ha depositato l'istanza al sostituto pg di Milano Antonio Lamanna, titolare del fascicolo, sostiene, infatti, che l'ex Governatore deve potere scontare la pena di 5 anni e 10 mesi in casa sulla base dell'articolo 47 ter dell'Ordinamento penitenziario, perché ha 71 anni.
formigoni
Per la Procura generale, però, per il reato di corruzione, in base alle nuove norme della 'spazzacorrotti', come per altri reati contro la pubblica amministrazione non possono essere concesse al condannato in via definitiva misure alternative al carcere per scontare la pena. La difesa, tuttavia, nella sua istanza ha evidenziato che l'entrata in vigore della legge, che risale allo scorso gennaio, è successiva ai fatti-reato contestati all'ex presidente della Regione Lombardia e che, dunque, quelle nuove norme non possono avere efficacia retroattiva e devono valere le norme precedenti che non annoveravano la corruzione tra i reati 'ostativi' per gli ultrasettantenni.
Argomenti anche questi che non convincono la Procura generale che su questo punto, però, dovrebbe rimettere la decisione alla Corte d'Appello, attraverso un incidente di esecuzione. Nel merito dell'istanza sarà sempre la Corte d'Appello a decidere nei prossimo giorni.
formigoni
2 – FORMIGONI È ENTRATO IN CARCERE A BOLLATE
(ANSA) – L'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è entrato nel carcere di Bollate (Milano) per scontare la condanna a cinque anni e dieci mesi che gli è stata inflitta dalla Cassazione per la vicenda Maugeri.
In mattinata è attesa anche l'esecuzione dell'ordine di carcerazione per Costantino Passerino, coimputato di Formigoni e che ieri si è visto rigettare il ricorso e confermare dalla Cassazione la pena di 7 anni e 7 mesi inflitta in appello. Anche nei suoi confronti dovrebbe essere indicata la struttura di Bollate. Per l'imprenditore Claudio Farina, al quale sono stati confermati i 3 anni e 4 mesi per riciclaggio decisi dalla Corte d'Appello di Milano, è prevista la sospensione dell'esecuzione della pena.
3 – DIO, PIRELLONE E YACHT: LA PARABOLA DEL CELESTE CHE VOLEVA LA FORMULA 1
Gianni Barbacetto per “il Fatto Quotidiano”
FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO
La Madonna non ha fatto il miracolo. L' avevano invocata e pregata, sabato scorso, gli amici di Roberto Formigoni in attesa della sentenza definitiva, quella della Cassazione, che ora gli apre le porte del carcere. Si erano riuniti nel Santuario mariano di Caravaggio, per la recita del rosario e la partecipazione alla messa delle 16. La Madonna ha disposto diversamente, perché ieri alle 20 la sentenza è arrivata ed è stata di conferma della condanna, pur con pena ridotta da 7 anni e mezzo a 5 anni e 10 mesi.
La Madonna ha forse ascoltato il prorettore del Santuario, don Cesare Nisoli, che aveva risposto picche agli amici di Formigoni che chiedevano che a celebrare la messa fosse monsignor Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara e ciellino: "L' iniziativa non è stata concordata con la direzione del Santuario", aveva risposto don Nisoli, "io non posso permettere che la preghiera diventi uno strumento politico per Formigoni: la messa delle 16 è e resta la messa festiva della comunità cristiana che si riunisce in Santuario, senza particolari connotazioni e intenzioni".
FORMIGONI IENE
Così, con uno screzio con il Santuario (che ha pubblicato sul suo sito un duro comunicato) si conclude la storia politica e giudiziaria dell' uomo che è stato per 18 anni, dal 1995 al 2013, presidente della Regione Lombardia e ora dovrà scontare la sua pena: è stato definitivamente ritenuto colpevole di corruzione, per aver incassato negli anni almeno 6 milioni di euro da Pierangelo Daccò e Antonio Simone, lobbisti della sanità privata e rappresentanti della Fondazione Maugeri e del San Raffaele.
FORMIGONI
Non tangenti, ma "benefit": viaggi, vacanze, yacht, cene, regali, uno sconto sull' acquisto di una villa in Sardegna Un "imponente baratto corruttivo", secondo l' accusa. Ringraziamenti per aiuti alla sanità privata del valore di almeno 60 milioni di denaro pubblico.
Formigoni, 71 anni, ha iniziato la sua corsa nel 1975, quando fonda il Movimento popolare, braccio politico di Comunione e liberazione dentro la Democrazia cristiana. Tramontata la Prima Repubblica, i voti di Cl vanno in dote a Forza Italia. Ma Formigoni, con il suo tesoretto di consensi ciellini, è sempre al vertice di un centro di potere autonomo, che si afferma soprattutto nel settore della sanità.
Il Modello Formigoni equipara, in Lombardia, la sanità privata e quella pubblica, facendo crescere enormemente la prima, sempre a spese del pubblico. Così le foto estive sugli yacht forniti da Pierangelo Daccò, il lobbista della Maugeri, entrano a far parte dell' album dei ricordi della Seconda Repubblica, come le sue giacche arancioni o le sue magliette vistose. Ha voluto costruire anche la sua piramide a imperitura memoria della sua gloria: il nuovo grattacielo della Regione, che subito qualcuno ha ribattezzato il "Formigone".
FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'
Al trentacinquesimo piano il suo splendido ufficio, che il Celeste si vantava di illuminare con diversi colori, dal rosso al verde al blu, a seconda del suo umore. Ma le piramidi non portano bene: una volta concluso, l' ha dovuto abbandonare, travolto dall' ennesimo scandalo, quello di un suo assessore che aveva comprato i voti dalla 'ndrangheta. Negli anni precedenti era stato indagato più volte. Sempre prosciolto, fino al caso Maugeri.
FORMIGONI SU UN TENDER IN CROAZIA
Eppure l' inchiesta "Oil for food", sulle forniture petrolifere concesse dall' Iraq di Saddam a imprese vicine a Cl, rivela una fitta rete di società e di conti all' estero riferibili agli uomini a lui vicini. E sfiora una misteriosa fondazione lussemburghese, Memalfa, che è la cassaforte dei Memores Domini, il gruppo dei laici consacrati di Cl a cui appartiene e in cui si entra con i voti di povertà, castità e obbedienza. Che le foto sugli yacht stonassero con quei voti è ormai acqua passata.
In un' intervista del 1997, confessa: "Da piccolo volevo fare il pilota di Formula 1 o il collaudatore di vacanze: andare in giro in posti bellissimi ed essere pagato per questo". Sogno realizzato, a giudicare dalla sentenza: l' ha fatto, il "collaudatore di vacanze", andando "in posti bellissimi" senza scucire un euro per quasi un decennio.
roberto formigoni camicia di forza formigoni in vacanza FORMIGONI A SANKT MORITZ A CENA CON AMICA E GUARISCHI FORMIGONI VINCINO 1 LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI roberto formigoni aereoporto LE VACANZE IN CROAZIA DI FORMIGONI