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    FORMULA CAOS - "NON È NORMALE CHE VERSTAPPEN, CON ATTORNO L'INTERO TEAM, NON SAPPIA DI AVER VINTO IL TITOLO MONDIALE AL TERMINE DI UNA CORSA. NON È NORMALE FAR ENTRARE IN PISTA 2 TRATTORI SULLA PISTA DOVE UN URTO CONTRO UN CARROATREZZI COSTÒ LA VITA A JULES BIANCHI. NON È NORMALE PUNIRE UN CONCORRENTE (LECLERC) IN 3 MINUTI, SENZA ASCOLTARLO. LA LISTA DEGLI STRAFALCIONI COMMESSI DAGLI UOMINI DELLA FIA SI ALLUNGA OGNI DOMENICA. È SOLO INCAPACITÀ NELLA GESTIONE?" - VIDEO


     
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    Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”

     

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    Non è normale che un pilota, con attorno l'intero team, non sappia di aver vinto il titolo mondiale al termine di una corsa. Non è normale che un Gp ridotto a 28 giri attribuisca punteggio pieno come se i giri completati fossero 53. Non è normale far partire una corsa sotto il diluvio dopo aver scelto soluzioni ben più prudenti al cospetto di asfalti ben meno bagnati.

     

    Non è normale far entrare in pista due trattori mentre le macchine continuano a transitare, alcune a velocità folle, come l'Alpha Tauri di Gasly. Sulla pista dove un urto contro un trattore costò la vita a Jules Bianchi. Non è normale punire un concorrente (Leclerc) in tre minuti, senza ascoltarlo, come da prassi, dopo aver impiegato tre ore per prendere una decisione di segno opposto (su Perez) una settimana prima.

     

    La lista degli strafalcioni commessi dagli uomini della Fia si allunga ogni domenica. In Giappone abbiamo avuto un festival dell'errore che ha finito per sminuire persino la festa di Verstappen, campione per meriti fuori discussione. Il tutto a poche ore dall'attesa, chiacchierata e prolungata, di un verdetto sul tema sforamento del budget 2021.

     

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    Comunque vada, sarà un insuccesso causa inflazione di inadeguatezze, di parzialità. In molti hanno valutato le mosse sconcertanti di Suzuka come frutto di una precisa volontà: chiudere il conto in casa Honda, fornitrice dei motori Red Bull. Forse non è andata così, forse si tratta, più mestamente, di incapacità nella gestione.

     

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    Ma il fatto che ormai ogni mossa determini un sospetto offre la misura della sfiducia che circonda la Fia. Un peccato se pensiamo al potenziale che pure mostra quest' epoca di Gp, mortificato dall'ente che i Gp sovraintende. Chi guarda le corse non trascorre la propria esistenza studiando un regolamento astruso e farcito di cavilli. Fatica a capire, a distinguere il lusco dal brusco, spesso non dispone di una classifica a fine gara. Va in bestia, è stufo, si allontana. Con la speranza che gli sforzi di Domenicali, capo della F1 e appassionato, vengano estesi subito, «per causa di forza maggiore», oltre il proprio ufficio.

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