Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”
rossella sessa mara carfagna
Forza Italia continua a perdere pezzi. E nessuno esclude che nelle prossime ore altri parlamentari possano aggiungersi alla lista dei fuoriusciti. Ieri è stato il giorno di Rossella Sessa, salernitana, classe '73, professione commercialista, deputata azzurra dal 25 gennaio di quest' anno, fedelissima della ministra del Sud Mara Carfagna. «È una decisione meditata - afferma - che ritengo necessaria dopo la scelta di interrompere il sostegno al governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi».
ANTONIO TAJANI - SILVIO BERLUSCONI - MARTA FASCINA
Nel giorno in cui sbatte la porta e lascia gli azzurri, la parlamentare campana partecipa ai lavori d'Aula e tra una pausa e un'altra si sfoga sottolineando che «qualcosa è mutato negli equilibri fra gli alleati di centrodestra, qualcosa che ha portato a una presa di posizione contro gli interessi del mondo moderato, delle imprese e del Mezzogiorno». Non svela le carte, Sessa, ma certamente aspetta di capire la prossima mossa della titolare del dicastero del Sud, che definisce «il mio unico riferimento, con cui dialogo e ragiono quotidianamente». Di sicuro nell'immediato si accaserà nel gruppo misto: «Solo fra qualche giorno effettuerò la mia scelta di campo».
rossella sessa mara carfagna
Quest' ultima fuoriuscita fa infuriare Antonio Tajani. «Chi ha lasciato Forza Italia - avverte il coordinatore nazionale - deve dimettersi dal Parlamento. E per prima cosa dovrebbero dimettersi dagli incarichi governativi, perché non si è ministri in quota personale, lo si è perché si è stati eletti all'interno di un partito». Rincara la dose Giorgio Mulé, sottosegretario alla Difesa e dirigente assai ascoltato dal Cavaliere: «Non esprimo giudizi su chi è andato via, ma sono i giudizi (spesso i pregiudizi) espressi con violenza da chi oggi li accoglie a dimostrare quanto il loro destino sia destinato a galleggiare in un mare di ipocrisia».
antonio tajani silvio berlusconi convention di forza italia
In Transatlantico i falchi di FI, fedeli alla linea del Cavaliere, minimizzano: «Ma quale esodo? Stiamo parlando di deputati anonimi. Se vanno via è meglio per noi, e meglio per Berlusconi, che tirerà un sospiro di sollievo».
D'altro canto, ragiona un azzurro, «è tutto molto semplice: tra il taglio dei parlamentari e le nuove percentuali di Forza Italia la dirigenza garantirà 44 fra deputati e senatori. Eravamo in 132. Tradotto, 88 parlamentari sono alla ricerca di un seggio. Ma chi li potrà garantire? Calenda? Bene che vada saranno blindati solo Gelmini, Carfagna, Brunetta e pochi altri».
I vertici di FI assicurano che il partito è in «ottima salute».
berlusconi tajani 8
Non a caso annunciano l'adesione di Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport del governo Draghi, già parlamentare di Scelta civica, considerata una delle migliori schermitrici di sempre.
«L'atleta italiana più medagliata, con 6 ori olimpici e 16 ori mondiali, gioca in prima persona la partita per il rilancio del Paese e sceglie Forza Italia come movimento che meglio interpreta i valori propri dello sport: lealtà, linearità, determinazione e passione» si legge in una nota del partito. Le dà il benvenuto Anna Maria Bernini, presidente dei senatori, e le fa eco il capogruppo dei deputati Paolo Barelli.
silvio berlusconi e valentina vezzali a porta a porta nel 2008.
Tutto questo non sembra, però, placare l'esodo. Il malessere all'interno del partito è diffuso da giorni, non essendo stato digerito il cambio di rotta sull'esecutivo Draghi. Si dà per scontato l'addio di due deputati legati a Mara Carfagna: si tratta di Luigi Casciello e Paolo Russo. Mentre a Palazzo Madama gli indiziati, pronti a indossare un'altra casacca, potrebbero essere Laura Stabile e Franco Dal Mas.