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    “LA STORIA DI LUCIA ANNIBALI E LUCA VARANI E’ UNA DELLE VICENDE CHE MI HA SEGNATO DI PIÙ” - PARLA FRANCA LEOSINI: “UCCIDERE FINISCE PER ESSERE UN GESTO PIETOSO RISPETTO ALLA VIOLENZA DI VOLER CANCELLARE L'IMMAGINE DI UNA PERSONA CON L’ACIDO. ANGELO IZZO? È DIFFICILE INGANNARMI, MA ERO SINCERAMENTE CONVINTA CHE FOSSE PENTITO - IL CUORE DI TUTTI PUÒ DIVENTARE DI TENEBRA, FORSE SIAMO SOLO PIÙ FORTUNATI, ABBIAMO UN SISTEMA NERVOSO PIÙ FORTE…”


     
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    Renato Franco per il “Corriere della Sera”

     

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    «Non credo che la violenza contro le donne sia aumentata, per fortuna invece da tempo se ne parla, laddove prima veniva sottaciuta come se la società fosse rassegnata al fatto che una donna dovesse subire violenza come dato storico. Parlarne, più che sensibilizzare la figura maschile, sensibilizza le donne, le responsabilizza, le mette di fronte alla possibilità di reagire, di rifiutare, di allontanarsi».

     

    Franca Leosini diventa «direttrice di rete» per un giorno. Oggi ha scelto la programmazione di Rai Storia a 3 giorni dal 25 novembre, giornata internazionale per sensibilizzare le coscienze sul tema della violenza contro le donne. È il primo di una serie di appuntamenti pensati dalla Rai per tenere la luce accesa su un argomento necessario.

    Rai Storia ripercorre le figure di Nilde Iotti e di Elsa Morante. Rivedremo anche la puntata di «Storie maledette» dedicata a Luca Varani, che fece sfregiare Lucia Annibali con l'acido.

    lucia annibali lucia annibali

     

    «Tutta la storia del crimine privato è passata nelle mie mani. Ma quella è una delle vicende che mi ha segnato di più, uccidere finisce per essere un gesto pietoso rispetto alla violenza di voler cancellare l' immagine di una persona, la violenza più inaccettabile. È una vicenda che mi ha impressionato: non riuscivo a mettere insieme l' assoluta normalità di una persona con il gesto atroce di cui si era reso responsabile».

     

    Torneremo anche negli anni 70, al massacro del Circeo .

    LUCIA ANNIBALI LUCIA ANNIBALI

    «È difficile ingannarmi, ma ero sinceramente convinta che Angelo Izzo fosse profondamente pentito di quello che aveva fatto e avesse preso le distanze dal gesto di cui si era reso responsabile. Mi disse: noi avremmo meritato un colpo alla nuca per quello che abbiamo commesso. Ma una volta uscito dal carcere Izzo ha ammazzato altre due donne».

     

    Cosa ha capito della banalità del Male?

    «Che ognuno di noi può essere candidato a diventare protagonista di una maledetta storia, forse siamo solo più fortunati, abbiamo un sistema nervoso più forte: il rischio di svoltare quell' angolo determinante per la nostra e la altrui vita lo corriamo tutti.

    Il cuore di tutti può diventare di tenebra».

     

    Sta lavorando a un nuovo progetto, «Che fine ha fatto Baby Jane?», che dovrebbe arrivare in primavera su Rai3. Di cosa si tratta?

    angelo izzo angelo izzo

    «Ho rubato il titolo a un vecchio film che non ho visto ma che corrisponde alla realtà del programma: prendo in esame e ricostruisco la storia di alcuni dei personaggi protagonisti di Storie maledette per vedere che cosa ne è stato di loro, qual è la loro realtà adesso, dopo che hanno scontato la pena o sono in articolo 21 (ovvero assegnati a un lavoro all' esterno del carcere). Hanno ottenuto il cosiddetto perdono sociale? Come vivono, qual è il loro percorso, cosa ne è di loro? La società non è così generosa come si pensa, il perdono è piuttosto affare da preti e cardinali».

    luca varani luca varani

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