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Estratto dell’articolo di Carlo Mondonico per “Spy”
Francesca Barra non smette mai di stupire: in un colpo solo ha detto “Sì” a due uomini, anche se per motivi diversi. Il primo è l'attore Claudio Santamaria, con il quale è legata dallo scorso anno, che ha sposato in gran segreto in America. Il secondo, non meno importante, è Matteo Renzi, che l'ha candidata nelle liste del Pd in Basilicata, visto che è originaria di Policoro, in provincia di Matera.
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Due scelte importanti che rappresentano un grande cambiamento nella vita di Francesca, che ha deciso di raccontare, come non ha mai fatto prima, a Spy: «Sì, io e Claudio ci siamo sposati lo scorso novembre ma non l'abbiamo detto a nessuno. Eravamo in America, dove lui stava presentando un cortometraggio e abbiamo deciso di unirci in matrimonio a Las Vegas. É stato un momento molto intimo, privato, che non abbiamo
voluto condividere con nessuno. Nemmeno con i nostri figli che, infatti, si sono offesi».
D. Come vi siete conosciuti lei e Claudio?
R. «Da bambini, in un villaggio vacanze in Basilicata. Io avevo 11 anni e lui 16. La prima volta che abbiamo ballato insieme è stato 25 anni fa, ma allora eravamo giovani e tra noi c'era troppa differenza d'età. Poi, più grandi, ogni tanto ci incontravamo per strada a Roma o d'estate durante le vacanze, ma niente di più. Pensi che io non andavo nemmeno a vedere i suoi film. L'ultimo, “Lo chiamavano Jeeg Robot”, l'ho guardato recentemente».
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D. Dopo aver detto “Sì” a Santamaria, lo ha detto anche a Matteo Renzi, candidandosi per il Pd nel collegio uninominale Matera-Melfi, Basilicata, della Camera. Ci ha sorpreso un'altra volta.
R. «Quando Renzi me l'ha chiesto non ho potuto rispondere “No”, anche se mio padre, Francesco Michele, è stato un parlamentare del Gruppo Msi - Destra Nazionale. Candidarmi è stata una scelta coerente con il mio percorso professionale, dato che mi sono sempre occupata di argomenti scomodi come la mafia, la violenza sulle donne e il
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cyberbullismo. Anche se mi avete visto in Tv nelle vesti di commentatrice di calcio a Tiki Taka, non vuol dire che non possa anche occuparmi di argomenti ben più seri e importanti».
D. Claudio come ha preso la sua scelta di scendere in politica?
R. «Benissimo, lui mi appoggia in tutto quello che faccio e lo ha dimostrato anche quando mi ha difeso, mettendoci la faccia, nel momento in cui sono stata oggetto di attacchi gratuiti alla mia persona, subendo una vera a propria “macchina del fango”. Cosa che non
tutti gli uomini sono in grado di fare».
D. Si riferisce al suo ex marito?
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R. «Quando sono stata travolta dalla “macchina del fango” lui non è riuscito a difendermi pubblicamente. Mi diceva “Ma che te frega”, di lasciar perdere, di non dare troppa importanza. Invece io avrei avuto bisogno di una difesa, da parte dell'uomo che avevo al mio fianco. Anche se so cavarmela da sola».
D. Perché ce l'avevano con lei?
R. «So che c'era “un mandante”, mi passi questo termine, dietro questi attacchi che aveva “al suo servizio” alcuni amici, che scrivevano su giornali o su alcuni siti, che non perdevano l'occasione per dire male di me. Qualcuno poi si è scusato, ma intanto sono stata travolta dalla “macchina del fango”».
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D. Chi era questo mandante? Ci dica il nome della persona.
R. «No, meglio di no, nominarla porta sfortuna...».
D. Una collega invidiosa?
R. «Non voglio dirlo. Una volta ho persino letto, su qualche sito che ora non ricordo, che avevo accavallato le gambe davanti a Renzi. Una falsità, che però detta su di me faceva effetto. Invece quando ad accavallare le gambe davanti a un loro ospite sono altre giornaliste, nessuno dice niente. Per me, invece, la gogna».
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D. Sono state anche queste esperienze a convincerla a scendere in politica?
R. «Da sempre mi batto per difendere i più deboli. Mi sono occupata di mafia con il mio programma “La bellezza contro le mafie” su Radio Rai1, e con il libro “Giovanni Falcone un eroe”. Ma anche di donne, scrivendo l'altro mio libro “Non è un paese per donne” e ora sono molto impegnata contro gli haters del web con il mio libro “Prova a dirmelo guardandomi in faccia”. Il cyberbullismo è un problema che riguarda soprattutto i più giovani e i più deboli e deve essere affrontato anche con le istituzioni e la Politica. Anche per questo mi sono candidata».
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