Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88
È un uomo, sempre lo stesso, il vero vincitore del congresso Pd. Il capocorrente per antonomasia, uno di quelli che Elly Schlein aveva minacciato di annientare, salvo affidarvisi per riavviare il motore di un partito in panne: l’unico che nel rimescolamento di aree e componenti interne innescato dalla lotta per la leadership è riuscito non solo a portare a casa la pelle, ma a traghettare i fedelissimi nella nuova era, tutti in posti di comando, guadagnando l’appellativo di «segretario ombra».
Incarnazione del motto “dove c’è Franceschini c’è maggioranza” che da almeno un quindicennio lo precede, segnalando quella certa attitudine democristiana a ritrovarsi ogni volta dalla parte giusta della storia, anche quando questa sembra volgere a suo sfavore.
dario franceschini michela di biase foto di bacco
Il primo a fiutare, contro qualunque pronostico, la «ventata di novità » espressa dalla deputata bolognese, in largo anticipo sui big del Pd, da Orlando a Zingaretti, arrivati in ritardo a offrirle sostegno, Dario — un nome, una garanzia, non occorre aggiungere altro quando si parla dell’ex ministro della Cultura — è uno specialista nella gestione delle transizioni. Può cambiare il mondo, dentro e fuori il Nazareno, ma non il centro di gravità permanente.
Sua è la neo-capogruppo alla Camera Chiara Braga; suoi la ventina di eletti in direzione, i più numerosi dopo i ragazzi di Schlein (che però rifiuta di battezzarli); fortissimamente sua Michela Di Biase, parlamentare debuttante in ascesa, prossima all’ingresso in segreteria: ma non chiamatela «moglie di», ha 42 anni, fa politica da una vita e pare le vada attribuito il merito d’aver convinto il marito a rifiutare le avance di Bonaccini per convergere sulla giovane sfidante.
dario franceschini e michela di biase
«Rappresenta la sinistra moderna, non c’è niente in lei del vecchio armamentario ideologico del ‘900», la dipinse il Franceschini nell’unica intervista rilasciata per giustificare il posizionamento. Oggi come ieri titolare dei dossier più spinosi: in assenza di nuovi punti di riferimento, ancora in via di definizione, è con lui che la destra negozia e sbroglia matasse, l’ultima sulla Rai attesa a un valzer di poltrone che non può certo cancellare l’opposizione. Ergo, anche nella tv pubblica — ora che a Palazzo Chigi c’è FdI e non il Pd — è sempre l’ex pupillo di Zaccagnini a dare le carte, suggerendo direttori e conduttori graditi.
(…)Teorico del dietro le quinte per conservare la scena. E restare protagonista, collezionando incarichi e ruoli, anche per interposta persona. Braga, Di Biase, i tanti amministratori e deputati piazzati negli organismi dirigenti. Se alla fine Pina Picierno, la numero due dell’Eurocamera che ha “divorziato” da lui per correre in tandem con Bonaccini, dovesse diventare vice-segretaria del Pd in quota minoranza, sarebbe un altro dei suoi capolavori. Pronta, dopo l’investitura, a tornare alla casa del padre.
PINA PICIERNO - STEFANO BONACCINI pina picierno michela di biase elly schlein 1