Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
GERARD COLLOMB
Di nuovo, nei momenti di crisi, è l' ex mentore Gérard Collomb ad abbandonare Emmanuel Macron. Il 72enne sindaco di Lione ha ritirato la candidatura, non correrà più per La République En Marche (LREM) al secondo turno delle elezioni municipali previsto per il 28 giugno. Dopo «quarant' anni consacrati a Lione, venti per conquistarla e venti per trasformarla», Collomb stringe un accordo con la destra per sbarrare la strada ai Verdi arrivati in testa al primo turno. Si fa da parte, lascia il posto al delfino Yann Cucherat ma perde così l' appoggio del partito di Macron.
MACRON PHILIPPE
LREM era già in grande difficoltà a Parigi, dove l' ex ministra della Sanità Agnès Buzyn non ha chance di imporsi sulla sindaca uscente Anne Hidalgo (sinistra) e la sfidante Rachida Dati (destra). Il presidente Macron sperava almeno di vincere a Lione, ma Collomb lo ha abbandonato, ancora una volta.
benalla macron emmanuel macron nella fabbrica valeo a etaples
Nell' ottobre 2018, quando l' Eliseo era reduce dello scandalo Benalla e si apprestava ad affrontare la rivolta dei gilet gialli, Collomb si dimise da ministro dell' Interno per tornare alla sua amata Lione. Era stato il primo politico tradizionale a lasciarsi convincere da Macron, il primo socialista a sostenere quel giovane candidato dandogli solidità, e il solo a versare lacrime di gioia nel giorno dell' investitura, il 14 maggio 2017 all' Eliseo, come un padre che si commuove alla laurea del figlio. Eppure lo stesso Collomb, co-fondatore di La République En Marche, è diventato l' uomo dei tradimenti nel momento del bisogno, il segnale più chiaro che il potere è in crisi.
EMMANUEL MACRON ANGELA MERKEL
collomb
Quando Collomb molla, vuole dire che i guai sono seri. E in effetti La République En Marche attraversa un brutto momento. In Europa Emmanuel Macron coglie finalmente successi importanti: si è schierato con Italia e Spagna per una maggiore solidarietà nella risposta all' epidemia, ha convinto la cancelliera Merkel ad accettare il principio della mutualizzazione del debito staccando la Germania dai Paesi frugali del Nord, e può legittimamente presentarsi tra gli artefici di un possibile nuovo corso dell' Ue.
Ma quanto ai giochi politici francesi, il suo partito non è più un blocco di potere indiscusso. LREM ha perso la maggioranza assoluta all' Assemblea Nazionale, cosa che lo obbliga adesso a contare sull' appoggio dell' alleato centrista François Bayrou, finora ininfluente.
BENALLA E MACRON BAYROU MACRON
Nascono nuovi gruppi parlamentari e correnti, con una fronda interna di sinistra che ricorda il precedente poco beneaugurante della presidenza Hollande. Dopo le elezioni, entro la prima metà di luglio Macron potrebbe procedere a un rimpasto (voci e smentite riguardano un addio del premier Edouard Philippe) o anche sciogliere il Parlamento e indire elezioni legislative anticipate. Il presidente sarà chiamato presto a un chiarimento politico per serrare le fila e portare la Francia fuori dalla crisi post-Covid.
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