Aldo Grasso per "Sette - Corriere della Sera"
SANDRO MAZZOLARicordo l'ex calciatore Ferruccio non tanto per le sue performance calcistiche, ma per alcune sue pagine di denuncia. Dirompenti
Un'agenzia di stampa, datata 8 maggio 2013: «Si sono svolti stamani, nella chiesa romana di San Luca Evangelista, i funerali di Ferruccio Mazzola. Oltre al fratello Sandro, alla moglie Rita e ai figli Riccardo, Sara e Michele, erano presenti alcuni ex giocatori della Lazio, squadra con cui Mazzola militò nel 1968-71 e nel 1972-74: da Felice Pulici a Giancarlo Oddi, da Vincenzo D'Amico a Giuseppe Papadopulo, a Bruno Giordano. Ad adornare la chiesa le corone dell'Inter e del presidente Massimo Moratti, oltre ad un cuscino di fiori del Venezia».
HELENIO HERRERAFerruccio (1945-2013) era figlio di uno degli Invincibili, il mitico capitano Valentino Mazzola. Quando era più giovane, non mi rassegnavo all'idea che i suoi due figli, il più grande era Sandro, non vestissero la maglia granata. Avrebbero dovuto farlo, per una sorta di risarcimento atavico, contro l'insolenza del destino, per tenere ancora in vita il mito del padre (il mito è un modo di descrivere in forma narrativa le cose essenziali della vita). Per questo, avendo avuto meno successo, Ferruccio mi è sempre stato più simpatico di Sandro.
FERRUCCIO MAZZOLA jpegFerruccio è diventato famoso non tanto per le sue imprese sportive (è stato un discreto giocatore, diviso tra Venezia, Inter, tra le cui file giocò una sola partita, Lecco, Lazio e Fiorentina, con cui vinse lo scudetto all'epoca di Maestrelli [lo scudetto, in realtà, lo vinse alla Lazio all'epoca di Maestrelli, ndr Dago]), ma per un libro di denuncia: Il terzo incomodo (bradipolibri, 2004).
IL CASO HERRERA. Nel libro, Ferruccio denuncia l'uso di sostanze dopanti nel calcio, avvenuto durante gli anni 60 e 70. Il principale indiziato è Helenio Herrera, allenatore dell'Inter dell'epoca. Accusato di aver fornito ai giocatori non meglio precisate pastiglie capaci di potenziare le loro prestazioni in campo. Ferruccio aggiunge che le morti di Armando Picchi, Carlo Tagnin e Ferdinando Miniussi sono proprio dovute al consumo di queste sostanze.
FERRUCCIO MAZZOLAAll'epoca della pubblicazione del libro, Giacinto Facchetti, presidente dell'Inter, querelò per diffamazione Mazzola chiedendogli 3 milioni di euro. Mazzola fu assolto anche se le sue dichiarazioni non furono mai provate. Da allora, suo fratello Sandro gli tolse la parola. Nel frattempo si erano spenti anche Giuseppe Longoni (64 anni, vascolopatia) ed Enea Masiero (75, tumore), tutti passati dalla Grande Inter, e tutti deceduti prematuramente. Come lo stesso Facchetti, scomparso per un tumore nel 2006 a soli 64 anni.
SANDRO MAZZOLA HELENIO HERRERAInsomma, il povero Ferruccio, il "fratello contro", si era caricato sulle spalle un dramma più grande di lui. Del libro, che gli aveva procurato rotture affettive di non poco conto, nessuno più parlava, le denunce di doping non erano certo diventate una priorità nel mondo del calcio. Così, per passione, non gli restava che allenare ragazzini nella periferia romana. La malattia e la solitudine hanno fatto il resto.