1. “NESSUNA GUERRA SUI SOLDI MA RIVOGLIO IL MIO PROGETTO”
Alessandro Mondo per “La Stampa”-Torino
MASSIMILIANO Fuksas
«Guardi: sul compenso, sui soldi, un accordo è possibile. Sono disposto a fare un dono alla Regione, alla comunità piemontese, anche rinunciando». L’«archistar» Massimiliano Fuksas, progettista della nuova sede unica della Regione che si vede svettare dietro il Lingotto, conferma l’atto di citazione recapitato in piazza Castello. In questo caso la partita riguarda la direzione artistica. Risponde dalla Cina, dove si trova per lavoro.
La citazione è roba sua, no?
«Ma sì... penso non sia nemmeno l’unica. In ogni caso, queste cose le seguono i miei avvocati».
Una grana di cui dovrà occuparsi il nuovo assessore al Bilancio.
«Non lo conosco, e mi spiace per lui. Certo: ora in Regione è cambiato il quadro, c’è Chiamparino... Ripeto: sono pronto a rinunciare a tutto, tranne qualche spesa, pur di riprendere il controllo del mio progetto. Mi interessa soltanto questo».
NUOVA SEDE REGIONE PIEMONTE
Perché: è venuto meno il controllo?
«Stanno costruendo il palazzo da soli, questo mi preoccupa. Sa che hanno modificato la struttura? Era stata progettata in acciaio, l’hanno fatta in cemento armato. Peccato che qui si parli di un mio progetto, del grattacielo più alto d’Italia... per questo ci tengo enormemente. Ci ho messo la faccia, voglio solo che con il mio nome venga fuori un ottimo risultato. Tanto più che si tratta di un’opera molto attesa, conosciuta in tutto il mondo».
Invece?
«Abbiamo riscontrato un accanimento, una cattiveria... Fino a poco tempo fa i miei collaboratori non potevano entrare nel cantiere e visionare gli atti. Nemmeno la possibilità di avere i disegni in copia dalla direzione lavori. Un girone infernale, mi creda. Ci hanno estromesso dal progetto».
Perché?
«Evidentemente hanno dato carta bianca all’impresa per ... per ... nemmeno io so il perché. È inspiegabile: forse non volevano il pensiero critico nel cantiere».
RENZO PIANO jpeg
L’atto di citazione riguarda la direzione artistica, cioè la supervisione sua e dei suoi collaboratori sull’andamento del cantiere. Era prevista nel contratto?
«Noi riteniamo di sì, scritto nero su bianco. La giunta Cota, invece, sosteneva il contrario».
Per il committente, in questo caso la Regione, è obbligatorio attenersi al progetto?
«Certo. Se io progetto un palazzo in un certo modo, poi non possono farlo in un altro. Ha presente il diritto d’autore?».
L’ex-assessore Pichetto aveva proposto una transazione, riconoscendo per la direzione artistica non più di 400 mila euro.
«Ero d’accordo con Pichetto, persona stimabilissima. Poi, però, si è interrotta la legislatura e non se n’è più parlato. Personalmente non voglio nulla, mi basta poter seguire il progetto e il riconoscimento delle spese per i miei collaboratori».
Su quella cifra sarebbe disposto a chiudere?
«Trecentomila, quattrocento mila... va bene».
ROBERTO COTA
... ritirerebbe anche l’atto di citazione?
«Sì. L’importante è non rovinare l’opera. Quello sarà per sempre il mio grattacielo, come quello di Intesa Sanpaolo sarà associato per sempre al nome dell’amico Renzo Piano. Se poi qualcosa non funziona, a chi pensa daranno la colpa?
... al progettista?
«Esatto».
Cosa implica la scelta di un altro materiale per la struttura?
«E’ un fatto grave. Così si occupa più spazio, si aggrava il carico, si snatura tutto».
CHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
Altre obiezioni?
«Stesso discorso per le finiture. Vogliamo parlare dell’arredo interno? Avevo progettato anche quello, invece hanno preferito bandire un concorso esterno. Che senso ha?».
Come pensa di intervenire se, a quanto sostiene, sono state fatte tali e tante modifiche?
«Bella domanda. Su alcune scelte, che contesto, non si può più tornare indietro. Ma si può salvare il salvabile».
2. IN REGIONE È ARRIVATA UNA NUOVA INGIUNZIONE
Da “La Stampa”
5v39 massimiliano fuksas
«Oggi incontrerò i responsabili dell’Avvocatura e valuteremo il da farsi». Così Aldo Reschigna, assessore regionale al Bilancio, alle prese con un altro lascito della precedente legislatura: un atto di citazione arrivato pochi giorni fa da parte dei legali di Massimiliano Fuksas, l’architetto che ha progettato il grattacielo della Regione, relativo alla «querelle» sulla direzione artistica (e conseguente compenso).
Si tratta delle spese da riconoscere al «team» di Fuksas incaricato di fornire consulenza in corso d’opera, e soprattutto di accertare la conformità dell’opera al progetto.
Di quale cifra parliamo? «Qualche milione», taglia corto Reschigna. Probabilmente i 2,5 sui quali aveva cercato di transare Gilberto Pichetto. Un paragrafo nel capitolo complessivo del nuovo grattacielo (operativo a fine 2015): cominciato con la giunta Bresso, proseguito tra feroci polemiche durante la giunta Cota, che presentò un esposto contestando il costo del progetto, e ora approdato nella nuova legislatura.
mcco21 cranio geniale massimiliano fuksas
Vicenda della quale si sta occupando la Corte dei Conti a seguito degli accertamenti sulla progettazione condotti dalla Finanza di Torino e dall’Ordine degli Architetti di Milano: stando alle verifiche, l’ente ha subito un danno erariale di 4,5 milioni.
[ALE.MON]