1. LA DESTRA SOVRANISTA MI ATTACCA SU GRETA. IN PROCINTO DI FARMI CRESCERE LE TRECCE, CONFERMO: SONO NAZISTI
Fulvio Abbate per www.huffingtonpost.it
Noi, Greta Thunberg e i sovranisti. “Il Primato Nazionale”, quotidiano appunto sovranista, con la firma di Valerio Benedetti, mi riserva affettuose parole: “Fulvio Abbate era un fine umorista e un giornalista fuori dal coro. Fulvio Abbate era un intellettuale irregolare, la coscienza autocritica (e autoironica) della sinistra. Ma ora scrive per l’Huffington Post. E quindi è diventato una «vecchia zia» dell’ideologia globalista. Leggere per credere il suo ultimo editoriale per il quotidiano diretto da Lucia Annunziata”.
fulvio abbate con la sagoma di moana pozzi di mario schifano
Scendendo nello specifico, mi si rimprovera d’essermi scagliato contro “il dispositivo ironicamente derisorio su Greta Thunberg” messo in funzione dalla “destra programmaticamente cinica”. Un dispositivo che, parole sempre loro, alla mia persona “appare assolutamente inaccettabile per implicito, greve razzismo. Nel modo e nelle forme in cui un ampio pezzo di mondo, con crudeltà da affresco bruegeliano, osserva e soprattutto irride la persona Greta Thunberg sembra di riconoscere la medesima cifra razzista biologica che la subcultura clinico-politica del nazismo riservava a coloro ritenuti affatto pienamente “normali”, “sani”, se non, nella prospettiva dei lager, “subumani””.
Ho lasciato per intero alla controparte la ricostruzione della mia riflessione, ma ci siamo, sostanzialmente è proprio ciò che sostengo, affermo, ironia irrimediabilmente perduta a parte, ora che sono anch’io in procinto di farmi crescere le trecce.
In conclusione tuttavia, sullo stesso foglio, mi si imputa di trovare “ingiuriosa la contrapposizione tra il volto corrucciato della Thunberg e l’avvenenza di Ivanka Trump, perché si si tratterebbe di una “contrapposizione mediatico-spettacolare tra la figlia sontuosamente glam del magnate Donald, cui opporre, in un’altra prospettiva, la modestia dell’altra, le espressioni di Greta, il suo abbigliamento ordinario, sottolineando su tutto, esplicitamente, la presenza in lei della Sindrome di Asperger, come segno, giusto per rimanere nella definizione dei clinici nazisti, di scarto sociale, se non proprio allusione al subumano”.
fulvio abbate
Confermo tutto, è proprio così la conclusione che se ne trae. Lo splendore fosforescente, cui nulla va imputato in nome dello smart set e della propria centrale assolutezza nell’ideologia del capitale materiale rispetto al capitale delle idee ergo del pensiero, contrapposta alla ricercata sciatteria, diciamo, “radical chic” dell’altra, la ragazzina “manipolata”, da “zecca” (cit.).
L’obiezione del sovranista si riduce a questo punto a una sentenza apodittica: “Insomma, tra le altre cose, ci tocca ricordare ad Abbate pure la regola base dell’immaginario pop: la fica tira più di un carro di mocciosette arroganti” (sic).
In definitiva, avrei “ormai vestito i panni dello sbirro globalista”.
Così “in quanto paragonare la critica e la satira su Greta alle camere a gas è anche un’operazione condotta proprio adesso che i social network – legittimati dalle fole liberticide del governo giallofucsia – hanno iniziato la caccia alle streghe e hanno messo in moto una macchina censoria contro tutti coloro che esprimono opinioni politicamente scorrette. Quest’editoriale, insomma, ha un retrogusto amarissimo di delazione e di quell’odio che vorrebbe denunciare. Una volta il libertario Fulvio Abbate avrebbe riso di articolesse del genere. Oggi, invece, si è accomodato dalla parte dei questurini del pensiero”.
greta thunberg fulmina donald trump con lo sguardo 3
Ci sembra di intuire che, tra i molti atti criminosi, ci viene addebitata, rinfacciata anche la cancellazione delle pagine social di CasaPound e Forza Nuova da parte della cabina di comando, non meno globalista, di Facebook.
Anche Renato Farina, su “Libero”, si ricorda di noi: “Fulvio Abbate sull’Huffingtonpost, ci identifica tra coloro che deformano l’immagine infantile di Greta spingendola nel lager come facevano i nazisti. Qui veramente siamo alla paranoia. È pura viltà, operazione mediatica gigantesca di occupazione delle coscienze, in funzione di un massimalismo distruttivo della nostra già traballante struttura sociale ed economica, la parata trionfale di una ragazzina ridotta a idolo del teatro (Bacone).
GRETA THUNBERG ALL ONU
È stata scovata come un fenomeno della natura, come una volta i circhi inviavano nel Borneo i loro talent scout per recuperare la donna più alta del mondo, o l’uomo a due teste. La sua eccezionalità gonfiata con abilità mostruosa dai genitori - il cui uso della loro figlia è censurato severamente dalla società civile svedese - ci è stata imposta. Questa ragazza dagli spaventi e dalle ire tipiche degli adolescenti è stata addobbata con formidabili dichiarazioni di incantamento da autorità politiche e religiose quale profeta di verità assolute (sostenute non da calcoli ed esperimenti, ma dalla pura enfasi retorica), presa in braccio dall’Onu senza che avesse combinato nulla, come in passato capitò solo a Madre Teresa di Calcutta che qualcosina aveva pur fatto nella sua vita in precedenza, e collocata sul carro come una dea di una nuova religione”.
Ai colti, ai cinefili, ai radical-chic già frequentatori di cineforum, non sarà sfuggito, sia pure in filigrana, il riferimento a “Freaks” film di Tod Browing del 1932, capolavoro recitato da veri “fenomeni da baraccone”.
Come sanno tutti coloro che davvero mi conoscono, ho sempre sostenuto il diritto all’antipatia, e forse perfino all’astio, dunque reputo che quest’ultimo dato o dispositivo possa e debba esserci nel girmi delle opinioni, si può legittimamente trovare Greta Thunberg insostenibile, espressione di un mondo detestabile cui è cara e intoccabile, metti, la zuppa di farro in luogo di un ben più erotico hamburger MacD. Cose da cui far discendere un corollario sarcastico-satirico implacabile, senza se e senza ma…
FULVIO ABBATE
Così, sempre in questo senso, mi precipito a verificare in che modo e con quali possibili acidi, su “Charlie Hebdo”, la sedicenne svedese è stata trattata, mostrata, indicata: subito mi imbatto nella sua faccia caricaturizzata in copertina, Greta che, insieme alle sue trecce, diventa una sorta di simbolo del suo eventuale potere e evidenza mediatici forse perfino insostenibili, dove il titolo, tradotto, corrisponde a “Questi autistici che governano il mondo”.
Dove ogni critica ha un valore dubitativo, muove da un reale senso laico e demolitorio dei miti, un messaggio diretto anche e soprattutto alle “anime belle” di sinistra dell’Esagono, coloro che corrispondono, metti, ai nostri Michele Serra e Michela Murgia, con i loro feticci edificanti. A proposito di Serra: sappiano al “Primato Nazionale” che quest’ultimo mi ha bollato come “fascista” per avere ironizzato sul profumo “Eau de Moi” che egli, l’uomo di satira, produce insieme alla moglie Giovanna Zucconi per la griffe Serra & Fonseca.
Resta però che l’attacco a Greta Thunberg, alle sue carenze, ai suoi limiti, alle sue smorfie, alla sua sindrome, confermo, si configura come l’ennesimo obiettivo di una destra essenzialmente reazionaria, sgradevole, provinciale, e fondamentalmente “nazista” (lo ha detto anche Bergoglio, riferendosi alla propaganda e al linguaggio sovranista di Salvini, con queste esatte parole: “nazista”), una destra oscena che dietro al riferimento costante alla vergogna circa l’esistenza di un “pensiero unico”, con l’eros mortuario di sempre, torna a mostrare la solita volontà di potenza piccolo-borghese, rionale, le facce dei cognati e delle cognate da antica maggioranza silenziosa, ciò che personalmente ho definito, appunto, “il ’68 della destra”ossia riprendersi l’eden perduto il 25 aprile del 1945.
Non è colpa nostra se la destra italiana, con i suoi intellettuali di riferimento, custodisce l’oscena subcultura che implicitamente ancora versa lacrime sulla sconfitta dell’esercito del “Reich Millenario”, per causa della quale avremmo assistito alla “morte dell’Europa”, non è colpa nostra se tra i suoi editorialisti sotto l’alibi del “mainstream”, del “cattiverio” e altre altezzosità da cinto erniario, c’è la difesa di Dio Patria Famiglia e il ritratto di Mussolini ereditato in famiglia, una destra che ci costringe, ben al di là d’ogni riflessione sul clima e l’allarme sul futuro del pianeta, a difendere perfino le smorfie e le trecce di Greta Thunberg.
greta thunberg 3
A questo punto attendiamo soltanto le telefonate di Soros e di Zuckerberg e d’ogni altro partecipante al nuovo complotto demo-pluto-giudaico-massonico che ci dica “Grazie, zia”.
2. GRETA THUNBERG, CHI LA CRITICA VIENE TRATTATO COME UN NAZISTA: PERCHÉ È GIUSTO RIBELLARSI
Renato Farina per ''Libero Quotidiano''
Greta ha torto, ma pare che non si possa dirlo. Perché chi lo fa diventa automaticamente nazista. È la classica reductio ad Hitlerum tipica di chi non vuole entrare in argomento. La nostra colpa è di aver accettato i termini della questione proprio come li ha posti la ragazza svedese.
È vero o falso che i cambiamenti climatici porteranno presto alla distruzione dell' umanità?
GRETA THUNBERG SULLA BARCA DI PIERRE CASIRAGHI
È vero o falso che causa decisiva e scatenante di questa presunta prossima catastrofe sono i comportamenti degli uomini, la loro industria, l' uso delle automobili, le centrali elettriche, l' allevamento del bestiame e così via? Siccome sono giudizi categorici che Greta asserisce essere basati sulla scienza, con molta calma rispondiamo: balle, menzogne, cialtroneria apocalittica. Abbiamo opposto in passato gli argomenti pacati, nati dalle misurazioni delle temperature nei primi quindici anni del millennio, esposti al Senato nel 2015 dal premio Nobel della fisica, non della letteratura o della pace, Carlo Rubbia, che ha dimostrato che il mondo non si sta affatto scaldando come un termosifone, e anzi le temperature medie sono calate di 2 gradi centigradi.
Ieri abbiamo citato la lettera di 500 scienziati che contraddicono Greta, ovviamente inascoltati. Insomma non è vero che la totalità della comunità scientifica sia d' accordo con Greta, anzi solo una piccola minoranza appoggia il suo estremismo francamente fanatico. Persino chi dà molto peso alle cause antropiche nelle mutazioni climatiche, si guarda bene dal mettere timbro di scienza a farneticazioni populiste, dogmatiche, oscurantiste, inossidabili al dubbio, come quelle che ci hanno invaso tutti e invasato molti.
E' paranoia - Fulvio Abbate sull' Huffington post ci identifica tra coloro che deformano l' immagine infantile di Greta spingendola nel lager come facevano i nazisti. Qui veramente siamo alla paranoia. È pura viltà, operazione mediatica gigantesca di occupazione delle coscienze, in funzione di un massimalismo distruttivo della nostra già traballante struttura sociale ed economica, la parata trionfale di una ragazzina ridotta a idolo del teatro (Bacone). È stata scovata come un fenomeno della natura, come una volta i circhi inviavano nel Borneo i loro talent scout per recuperare la donna più alta del mondo, o l' uomo a due teste.
renato farina (2)
La sua eccezionalità gonfiata con abilità mostruosa dai genitori - il cui uso della loro figlia è censurato severamente dalla società civile svedese - ci è stata imposta. Questa ragazza dagli spaventi e dalle ire tipiche degli adolescenti è stata addobbata con formidabili dichiarazioni di incantamento da autorità politiche e religiose quale profeta di verità assolute (sostenute non da calcoli ed esperimenti, ma dalla pura enfasi retorica), presa in braccio dall' Onu senza che avesse combinato nulla, come in passato capitò solo a Madre Teresa di Calcutta che qualcosina aveva pur fatto nella sua vita in precedenza, e collocata sul carro come una dea di una nuova religione.
Sarebbe stato ovvio che una ragazza esibita come una incarnazione in forma di fanciulla della Divina Madre Terra, che si esprime in termini apocalittici, quale esponente di una religione panteistica, con i suoi dogmi, suscitasse una certa opposizione. Ci stiamo contando in Italia sulle dita di una mano. E ci pare sacrosanto anche denunciare il lavoro minorile cui è stata costretta come una schiava dalle potenze mediatiche e finanziarie che alitano dietro di lei, costruendo il tabù per cui chiunque critichi lo stile oratorio violentissimo e gli occhi spiritati diventa immediatamente uno squilibrato Mengele pronto a sezionare la signorina affetta da morbo di Asperger in un apposito lager.
fridays for future settembre 2019 9
L'illusione - Ci stanno imponendo di fissarla senza muoverci perché ci ipnotizzi meglio? Non ce l' ho affatto con lei, ma con l' immagine pubblica che è stata estratta da lei trasformandola in icona mistica, quasi fosse l' unica anima pura e innocente in un mondo dove gli adulti - tranne i suoi genitori, si presume - sono tutti criminali che hanno tolto il futuro ai giovani, ed anzi osano essere ancora vivi e magari timidamente alzare il dito e dire: provaci quello che dici. Ricordi Greta quando nel 1989 gli scienziati ammonirono che senza un radicale cambiamento dei consumi e della produzione di anidride carbonica entro il 2000 e non un giorno oltre, i mari si sarebbero innalzati di due metri sommergendo New York e con un disastro apocalittico? No, che non lo sa, non era nata.
All' Onu avrebbero dovuto passarglielo quel testo. Oppure le ha spiegato magari un piccolo, insignificante ma onesto professore di geografia perché la Groenlandia si chiami così, cioè "Terra Verde"? E che nel Seicento ci fu una glaciazione poi retrocessa in Europa. Il meteorite che annientò i dinosauri l' hanno tirato gli uomini di oggi dopo aver inventato la macchina del tempo? A proposito, come mai il buco dell' ozono è sparito dalla circolazione? Chi l' ha tappato?
Il fatto è che non lo aveva provocato la nostra razza, e non l' hanno chiuso con un rammendo gli ecologisti.
fridays for future settembre 2019 8
Sappiamo così poco. E quel poco che sappiamo nega la tracotanza della Greta, divina per l' Onu e forse per il Vaticano ma non per noi. Per noi divina resta solo Greta Garbo.
Noi non vogliamo nessuno in nessun lager, ma che si smonti questo palco galattico su cui viene trascinata per catechizzarci una ragazzina ignorante come una capretta, la quale è competente solo sui suoi sentimenti montati come panna acida da chi finge di volerle bene, e invece le fa marinare la scuola.
roma corteo per l'ambiente fridaysforfuture 16 fridays for future settembre 2019 10