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    FUNERALE A 5 STELLE – MENTRE INFURIA IL DUELLO TRA UN PREMIER SENZA PARTITO (CONTE) E UN LEADER AL 2% (RENZI), SVANISCE NELL'IRRILEVANZA IL MOVIMENTO CHE NEL 2018 AVEVA VINTO LA LOTTERIA (338 PARLAMENTARI), SPRECATA PER MANIFESTA INCOMPETENZA POLITICA – DI MAIO, CON UN CARISMA CHE RIVALEGGIA CON QUELLO DI UNA POMPA DI BENZINA, È STATO TRADITO DA TUTTI: DA CONTE A DIBBA, DA CASALEGGIO A TRAVAGLIO. E NON C'È PIÙ NEMMENO UN CAPO POLITICO REGGENTE (CRIMI È SCADUTO COME UNO YOGURT E GRILLO HA I SUOI GUAI CON LA MOGLIE E IL FIGLIO) – AMORALE DELLA FAVA: MEGLIO UNA FINE SPAVENTOSA CHE UNO SPAVENTO SENZA FINE…


     
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    1 - M5S, IL PARTITO DEL VOTO CHIEDE LA CONTA MA IL «BLITZ» FALLISCE

    Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

     

    conte di maio conte di maio

    Andare alle urne, assecondare un rimpasto, difendere le posizioni? L' inizio del 2021 per i 5 Stelle si apre sotto il segno dell' incertezza. I parlamentari discutono. Negli ultimi giorni ci sono state due assemblee: sabato si sono confrontati i senatori, ieri sera i deputati. Diversi i pareri discordanti sul rimpasto, ma quello che emerge è che la maggioranza dei parlamentari non vuole il voto.

     

    I più contiani, gli esponenti vicini al ministro Stefano Patuanelli, non temono le urne.

    Anzi. Premono perché il Movimento esca dall' impasse, ma nel gruppo prevale «il senso di responsabilità per il Paese» (come dice un governista) e - anche, ovviamente - il calcolo politico. «Se cade il governo durante la pandemia che figura faremmo? Minimo perderemmo metà dei consensi stimati». Al Senato però il partito delle urne ha tentato un blitz: ha cercato la conta, senza però riuscirci.

     

    luigi di maio vito crimi luigi di maio vito crimi

    Tentativo ripetuto dopo sabato anche ieri. La linea è quella di difendere il premier, anche se non mancano le voci critiche. «Deve risolvere i problemi. Quanto a questa storia che non si è politici di professione, non deve diventare una licenza per uccidere», è uno dei messaggi che circolano tra i pentastellati. 

     

    Il gruppo di Montecitorio - che è alle prese anche con la scelta del nuovo direttivo - entra nel vivo del rimpasto: viene difeso Conte. In discussione finiscono Bonafede e Crimi («Li supportiamo, ma se smettono di fare da soli») e la squadra dei ministri («Qualche aggiustamento va fatto, non si può difendere chi non ha reso bene»). I deputati poi toccano uno dei nodi di Italia viva: vogliono che la delega ai Servizi vada al M5S, non ai renziani.

    casaleggio di maio casaleggio di maio

     

    L' incertezza che avvolge i 5 Stelle tocca anche i vertici. Perché secondo alcuni pentastellati in questo momento non c' è più nemmeno un capo politico reggente. Il 31 dicembre sono scaduti i termini posti da Beppe Grillo per il passaggio di consegne della leadership. 

     

    Sul blog non è stata pubblicata nessuna deroga (ma pare verrà resa nota nelle prossime ore) - fanno notare nel Movimento - e aggiungono: «Ora chi comanda?». «Vito Crimi (che ha guidato i 5 Stelle dopo le dimissioni di Di Maio, ndr ) ha il potere di indire delle votazioni ora?» è il quesito che serpeggia insidioso nel Movimento. 

     

    travaglio di maio travaglio di maio

    E dietro quella domanda si celano i tam tam sempre più frequenti sulle regole che i vertici pentastellati stanno mettendo a punto per la corsa alla leadership. Negli ultimi giorni sta circolando con insistenza tra i parlamentari una indiscrezione: si parla di un coinvolgimento dei capigruppo M5S di Camera e Senato sia per la stesura delle norme sia in vista del voto.

     

    Proprio quest' ultimo punto sta creando scompiglio e malumore all' interno del M5S. Si parla di un ruolo da «filtro» per i capigruppo sulle candidature: voci che non trovano conferme ma che hanno innescato già delle reazioni. 

    BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpeg BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpeg

     

    «Se è vero, se è un modo per pilotare le scelte, siamo pronti a far partire subito una petizione tra gli iscritti e raccogliere le firme del 10% degli associati per chiedere subito il voto sul capo politico», dice un esponente «indipendente» 5 Stelle. Una posizione che potrebbe trovare facilmente un consenso trasversale nel M5S.

     

    Una mossa che è garantita dal codice civile, ma che segnerebbe comunque una frattura insanabile all' interno del Movimento. «La corda si sta spezzando», ripetono i pentastellati. Il tempo del reggente, al di là delle deroghe, per molti è «scaduto da settimane se non da mesi».

     

    2 - L'INCOGNITA MES PARALIZZA IL M5S

    Ilario Lombardo per "la Stampa" - estratto

     

    Tra le condizioni poste ce n' è una che sta già paralizzando il M5S. L' utilizzo di una quota dei 36 miliardi del fondo salva-Stati dell' Unione europea dedicati alle spese sanitarie della pandemia: «Nei Palazzi romani si smetta di chiacchierare e si diano più soldi per la sanità con il Mes».

    Zinga di Maio Conte Renzi Zinga di Maio Conte Renzi

     

    Renzi non ci torna sopra a caso. Dal Pd confermano che la questione di un accesso parziale, di almeno 10 miliardi di euro, al Meccanismo europeo di stabilità è stato messo ieri sul tavolo di Conte.Il premier prende tempo e da Palazzo Chigi si limitano a dire che non risulta un' apertura in questo senso.

     

    Ma le voci di una possibile disponibilità del capo del governo sono già arrivate al M5S, dove la reazione è stata di terrore. I grillini, che ieri sera si sono riuniti per ribadire l' assoluta difesa del premier, non reggerebbero l' urto al Senato, si spaccherebbero e di fatto la maggioranza attuale non ci sarebbe più. Con il risultato paradossale che sarebbero i 5 Stelle a sfiduciare Conte.

     

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