1 - GENOVA PIANGE LE VITTIME
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
mattarella ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
[…] Quando la cerimonia funebre è finita fra i parenti delle vittime un commosso presidente della Camera Roberto Fico abbassa la testa e senza girare troppo intorno alle parole dice che «io chiedo scusa a nome dello Stato, anche se non è mia oggi la colpa per quello che può non aver fatto negli ultimi anni». Qualche passo più in là il vicepremier Luigi Di Maio viene avvicinato da un ragazzino che gli sussurra nell' orecchio: «Ti prego, ti prego, fagli il c...». E lui: «Te lo giuro, lo farò. Quelli di Autostrade i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno mai più».
A una signora che gli spiega della figlia sfollata dice: «La casa non dovrà ricomprarla, stia tranquilla. Gliela regaleremo noi». Salvini si ferma a lungo davanti a ciascuna delle bare, si lascia abbracciare, stringe le mani delle vedove, trova parole di conforto per i ragazzini rimasti orfani e per i morti degli altri Paesi. Una ragazza (forse la figlia di una delle vittime) gli chiede di fare un selfie assieme e lui lo fa, dopodiché il rapper Frankie hi-nrg mc (poco dopo) pubblica l' immagine sui social e si è scatena una polemica. La parlamentare del Pd Alessia Morani attacca il ministro dell' Interno: «Può essere così impunemente superato il limite della decenza?».
toninelli ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
Salvini replica con un tweet nel pomeriggio: «Voglio meritarmi con i fatti questo affetto e questa fiducia che mi hanno commosso oggi a Genova. Il mio impegno è lottare per giustizia, verità e sicurezza». Poi in serata a Marina di Pietrasanta spiega: «C' è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l' estate in cui l' opposizione la fanno i rapper ed i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto anche oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche». […]
2 - SALVINI E L' IRRESISTIBILE TENTAZIONE DEL SELFIE
Da “la Stampa”
il selfie di una ragazza con salvini ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
Il ministro dell' Interno Matteo Salvini si affianca una donna con il cellulare in mano, pochi secondi, uno scatto. Un selfie, uno dei tanti in questa estate per il leader leghista. Ma il ministro si è prestato al selfie durante i funerali solenni delle vittime del crollo del ponte Morandi. La foto che ritrae Salvini (e la donna che gli ha chiesto di fermarsi per immortalare quel momento) non è passata inosservata. Immediate le polemiche.
Su Twitter Alessia Morani, deputata del Partito democratico, ha commentato duramente: «Esiste ancora un confine tra rispetto e propaganda? Fino a che punto ci si può autocelebrare? Può essere così impunemente superato il limite della decenza? La campagna elettorale continua può passare sopra come una ruspa anche al dolore? Salvini lutto nazionale funerali di Stato». Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore nazionale di Italia in Comune, partito dei sindaci: «Il ministro dell' Interno non ha perso l' occasione di speculare politicamente nel giorno dei funerali di Stato per la tragedia di Genova».
funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
3 - AI FUNERALI CHE DIVIDONO L' ITALIA IL GOVERNO INCASSA GLI APPLAUSI
Davide Lessi per “la Stampa”
«Preghiamo per Genova, che in arabo significa "la bella". Genova, la superba, che saprà rialzarsi. E preghiamo anche per chi ha scelto i funerali in forma privata». È a questo punto del discorso di Mohamed Nour Dachan, il presidente onorario dell' Unione delle comunità islamiche, che le oltre 5 mila persone del padiglione blu della Fiera si lasciano ad andare a un lungo, corale, applauso. Serve a ricordare a tutti - politici, autorità e giornalisti - che al centro di tutto devono rimanere loro: le 43 vittime del Ponte Morandi, i loro famigliari, il dolore.
funerali per le vittime del crollo del ponte a genova 8
Almeno oggi, poi verrà il resto. Le due Italie Un dolore che parte da Genova ma unisce l' Italia: ieri si sono celebrati i funerali anche nel Torinese per la famiglia di Pinerolo; e poi della coppia di alessandrini ad Arquata Scrivia; e la ragazza di Busalla nel Genovese. Venerdì era stata la volta dei quattro ragazzi di Torre del Greco dove si era alzato, forte, il grido di un padre: «Mio figlio è stato ucciso perché lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini».
Niente urla, invece, alla Fiera di Genova. Ma un dolore composto. Come se la città fosse ancora stordita. Perché «squarciata nel cuore», come dice il cardinale Angelo Bagnasco nell' omelia.
funerali per le vittime del crollo del ponte a genova 7
«Non ci arrendiamo. Ma c'è una ferita profonda che la giustizia, doverosa, non cancellerà», ammonisce l'Arcivescovo. Davanti a lui, disposte in fila, le 19 bare. Al centro quella bianca di Samuele, appena otto anni, coperta da un cuscino di rose gialle.
Oltre ai feretri circondati dai famigliari (sei sedie per ogni bara, ma molti di più in piedi), le autorità: il Presidente della Repubblica Mattarella, il premier Conte, la presidente del Senato Casellati e quello della Camera Fico. Lo stesso che nel pomeriggio cercherà di far pace con quell' Italia che non si fida più: «Chiedo scusa - dice arrivando in prefettura -. Anche se non è colpa mia, oggi chiedo scusa a nome dello Stato per quello che può non aver fatto».
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TRA URLA E PASSERELLE
La rabbia dei 5 mila presenti (altre migliaia sono rimasti fuori, sotto le vele della Fiera dove è stato allestito un megaschermo) si scompone solo una volta. All' inizio. Quando le tv trasmettono negli schermi interni al padiglione l' arrivo dell' ex ministro della Difesa Roberta Pinotti, genovese, e del segretario Pd Maurizio Martina.
La protesta parte da un gruppo sparuto ma per qualche secondo diventa condivisa. «Andatevene», «basta» e «vergogna», urla la folla. La stessa che, poco dopo, si lascia andare a una piccola ovazione quando inquadrano i due vice-premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
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Il ministro dell' Interno arriva prima al padiglione ma aspetta l' alleato dei 5 Stelle, per poi scendere insieme le scale tra le due ali di gente che aspettano i funerali dietro le transenne di sicurezza.
«Loro rappresentano il cambiamento rispetto al passato», ci dice Enrico, commerciante di origini torinesi. Ha 60 anni e ammette di essere stupito anche lui dell' accoglienza per i membri del governo (tiepida, invece, quella per il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli). Ma non è una cambiale in bianco. «Adesso - spiega Laura, moglie di Enrico - ci aspettiamo risposte, non proclami. Anche sul ritiro annunciato della concessione ad Autostrade».
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LA MAGLIETTA DI ANDREA
Senza colori sono gli applausi per i Vigili del fuoco. Sentiti, sinceri: ogni volta che le telecamere riprendono un pompiere partono spontanei. Stefano Petrucci, con addosso la divisa, lo spiega così: «Vengo dall' Umbria. Sa perché ci amano tanto? Perché siamo in tutto e per tutto italiani medi: lavoriamo nell' ombra, ci mettiamo testa e cuore per il bene nostro e di tutti. Mi creda, preferiremo non essere mai al centro dei riflettori».
Dopo la cerimonia il ministro Di Maio rassicura i parenti e se la prende, ancora, con Autostrade: «Tranquilli - dice - questi i nostri ponti non li gestiranno più». Gli fa eco poco dopo Salvini: «Ci penseremo noi, voi tenete duro». C' è chi si concede anche dei selfie con il vicepremier. Ma se c' è un' immagine che resta di questi funerali «dimezzati» è un' altra. Vicino alla bara del camallo Andrea Cerulli, 47 anni, c' è un bambino. Ha la maglia del Genoa, lì vicino ci sono i suoi beniamini che giocano in Serie A e i «rivali» della Samp. Ma lui abbraccia un' anziana. Come a dirle: «Ce la farò, ce la faremo». Genova ripartirà da qui. Bella, superba.
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4 - L'EMOZIONE DI MATTARELLA: «È INACCETTABILE, TRAGEDIA NAZIONALE»
Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
«Inaccettabile», dice Sergio Mattarella, sillabando l'aggettivo con cui riassume il dramma del ponte Morandi. Per riuscire a parlare deve schiarirsi la voce, incrinata dalla commozione dei tanti incontri che ha avuto negli ospedali, dove ha appena confortato i feriti, e alla Fiera, dove ha assistito ai funerali. Ci sono solo 19 bare, a Genova. Poche. Quelle delle altre vittime mancano per volontà delle famiglie, parecchie delle quali spinte dal rifiuto di mischiare il loro dolore privato, magari per rancore, con la pubblica celebrazione di uno Stato in cui è potuta accadere una simile catastrofe.
funerali per le vittime del crollo del ponte a genova 2
Comunque sia maturata la loro scelta, il presidente li capisce. E, nel giorno del lutto, spiega i propri sentimenti infilando uno dopo l'altro alcuni messaggi di secondo grado, che sottintendono tre esigenze alle quali la comunità nazionale dovrebbe associarsi.
Primo punto, l'idea della solidarietà, perché, «come si è visto durante i funerali, questi sono momenti di dolore condiviso da tutta l'Italia, che è unita in questo stato d' animo».
E qui, non a caso, evoca l'idea di una «tragedia nazionale», in quanto «è stata colpita Genova e tutti i genovesi», sì, ma pure «tutti coloro che a Genova si sono recati in questi anni, passando su quel ponte». Lui compreso, racconta, che lo ha «percorso tante volte, anche di recente». Ciò che dovrebbe almeno un po' allontanare certi proclami apodittici che evocano una strage annunciata, di Stato, che avrebbe colpito solo la gente comune, mentre i grandi papaveri l'avrebbero invece facilmente scansata.
funerali di stato per le vittime del crollo del ponte a genova
Secondo punto: «Le parole vanno spese in questa direzione, perché il Paese unito rende più forte e più efficace la severità nell'accertamento della verità e delle responsabilità, che vanno perseguite con rigore». E qua, dietro la sua richiesta di «un accertamento rigoroso e sollecito», entra in gioco l' aspra polemica di questa settimana.
Quella sulle colpe, indirizzata soprattutto ai concessionari della società Autostrade, e in capo a essa alla famiglia Benetton. Inquinare l' ora della sofferenza e aizzare politicamente la piazza, fomentando ansie di vendetta, non serve a nessuno, è il suo retropensiero.
i giocatori di genoa e samp ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova
Mentre si sa, sottintende Mattarella, che l' accertamento senza sconti di ciò che è accaduto spetta alle indagini parallele dell'autorità tecnico-amministrativa (affidata a una commissione ministeriale) e della magistratura, dalla quale dipendono sanzioni penali e civilistiche. Terzo punto, il più elementare e che ovunque sarebbe scontato, ma purtroppo non da noi. Ossia «il dovere di assicurare al nostro Paese la sicurezza delle strade e dei trasporti», con infrastrutture efficienti e affidabili.
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