Mitchell Sunderland per ‘Broadly’
camille paglia attacca madonna
Per cinque anni la docente di storia dell’arte e femminista Camille Paglia è stata calma, almeno per gli standard che teneva negli anni ’90. Ora torna con il libro ‘Free Women, Free Men: Sex, Gender and Feminism’, raccolta dei suoi saggi e articoli dal 1990 al 2016.
Nelle pagine si lamenta di come sia diventato il movimento femminista, e sostiene che per liberarsi davvero, anche gli uomini debbano liberarsi. Nell’intervista via mail ci racconta: «Le donne che mi hanno ispirato, quelle che hanno lottato per il diritto di voto, Amelia Earhart e Katherine Hepburn, dimostravano che potevano raggiungere e superare i livelli degli uomini, ma non li denigravano né li insultavano. Li ammiravano e chiedevano una opportunità. Ora il movimento è contro le figure maschili, continuamente colpite. I movimenti hanno la caratteristica di attrarre personalità borderline e fanatici, vedi Kate Millett, la cui vita è stata una infinita serie di esaurimenti nervosi e ricoveri».
camille paglia
Nel libro scrive che gli operai e la classe proletaria maschile sono passati inosservati, il loro contributo alla società non è stato riconosciuto: «E’ scandaloso come professioniste della classe medio-alta portino avanti la retorica anti-maschile rimanendo cieche al costante lavoro e sacrificio degli uomini che hanno reso possibile la modernizzazione dell’Occidente. Elettricisti, muratori…le donne non hanno avuto ruolo nella realizzazione di palazzi e grattacieli del mondo. Sono gli uomini che hanno guidato gru, messo fondamenta e lavato vetri. Sono loro che si alzano di notte durante la tormenta per ripristinare la corrente elettrica.
Il 92% della gente che muore sul lavoro è composto da uomini, che fanno eroicamente mestieri pericolosi nella società moderna. I gay, infatti, hanno sempre mostrato ammirazione per loro, non a caso l’operaio era uno dei Village People all’epoca dello Studio 54».
paglia
Nel libro si parla anche di come le donne bianche e borghesi, che fanno spinning, pilates e lasciano nell’invisibilità le loro cameriere e tate, si siano appropriate del femminismo. Le donne delle zone rurali, nell’epoca pre-industrializzata, erano fisicamente e psicologicamente più forti delle carrieriste di oggi. Le conobbi da piccola, immigrate italiane a New York, toste, impavide, spesso vedove vestite in nero. Così era anche mia nonna materna. L’ironia è che le borghesi bianche e privilegiate di oggi non riescono ad esprimersi con vigore nemmeno sulla loro vita privata e devono rivolgersi alle commissioni del campus per un intervento. Questo non è femminismo, è nevrosi, isteria».
camille paglias
Che dovrebbero fare le giovani per mantenere libertà di espressione? «Alzarsi, parlare, non farsi silenziare, identificare la vera fonte di oppressione, incarnata dalla struttura bizantina dell’alta educazione. Gli studenti nei campus sono diventati strumenti di marketing, oppressi da autocrati che li sorvegliano e che schiacciano ogni individualismo. Quand’è che capiranno il legame fra il rampante debito scolastico e la soppressione della libertà di espressione nei campus?»
hefner nel 1979
La Paglia si è spesso definita una pornografa: «Hugh Hefner è stato uno dei pionieri della rivoluzione sessuale, e la storia gliene renderà merito. Inoltre ridefinì la mascolinità, mostrando uomini che non erano solo pronti alla guerra ma amavano la sartoria, la moda, la cucina, il sesso. Larry Flynt fu importante perché celebrò il populismo operaio, rompendo tabù e usando l'umorismo. Ma non fu che una nota a piè di pagina della saga epica di Hefner».
hustler america hefner e conigliette