ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI PAOLA BULBARELLI PER ILFOGLIO.IT
pagliarini
"Tutto sommato sono d’accordo con Giorgetti. Se il presidente della Repubblica avesse più potere cambiando la Costituzione o interpretandola in un altro modo, allora Draghi faccia il presidente. Basta che impedisca ai partiti politici di fare la caccia al voto”. Quindi, visto che l’attuale ministro dello Sviluppo economico è in contrasto con il suo capo Matteo Salvini, lei che fa, si schiera con l’opposizione interna? “Giorgetti è un bravissimo democristiano e il suo lavoro lo fa davvero bene. Se dobbiamo fare una classifica, al primo posto metto De Gasperi poi Fanfani e poi Giorgetti. Non fa rebelott all’interno della Lega, si comporta benissimo nel partito, le cose che deve dire le dice e le fa, è ascoltatissimo.
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Mentre se a Salvini piace fare il segretario lo faccia, è anche bravo a portate a casa voti e quindi va bene”. Parola di Giancarlo Pagliarini, “il vecchio Paglia”, storico dirigente del Carroccio di Umberto Bossi, che abbandonò la Lega per tempo, vedendone tradito il sogno autonomista. Ora, raggiunto dal Foglio nel suo buen ritiro di Zoagli (“faccio l’affittacamere, ho un monolocale che piace tanto agli stranieri”), non ha certo voglia di infilarsi nello scontro politico del suo ex partito, ma parlare con lui fa ben capire dove batta (ancora) una parte consistente del cuore leghista….
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