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    GABBIADINI SHOW MA IL RE E' SEMPRE IBRA - L’ATTACCANTE EX NAPOLI SEGNA DUE GOL PER IL SOUTHAMPTON MA LA COPPA DI LEGA VA ALLO UNITED DI MOURINHO CHE VINCE IL SECONDO “TITULO” DELLA STAGIONE (IL 24ESIMO IN CARRIERA) - VIDEO


     
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    Cosimo Cito per la Repubblica

     

    IBRA IBRA

    Gabbiadini il malinconico, l' infelice, il solitario, ha trovato chissà come il sole a Southampton e la Coppa di Lega persa in volata con lo United di uno sconfinato Ibra è un dettaglio nel pomeriggio dell' attaccante italiano, due gol più uno annullato per inesistente fuorigioco, tutto insieme in una cartolina che da Wembley finisce a Napoli, di questi tempi poi, con una puntualità velenosa.

     

    Una bella finale per il secondo titolo stagionale di Mourinho, il 24° in carriera, il quarto nella Coppa di Lega inglese come Clough e Ferguson, e il 30° per Ibrahimovic. Eppure a un certo punto i Saints la meritavano di più, sotto 0-2, Ibra e Lingard, e poi 2-2, Gabbiadini di rapina e Gabbiadini di gran classe, girata di controbalzo, una carezza sull' erba più sacra del calcio.

     

    UNITED SOUTHAMPTON UNITED SOUTHAMPTON

    Puel lo toglie stremato, nell' attimo del grande sforzo del Southampton, e così riappare il testone di Ibra, alla fine, a congelare i 40mila emigrati per un giorno dal mare nel cuore di Londra. Ma finché c' è stato, Gabbiadini ha fatto la differenza, proprio lui, quel ragazzo che parlava poco e meno ancora sorrideva.

     

    GABBIADINI GABBIADINI

    Sono tre le sue partite inglesi e già cinque i gol. Come sia possibile questa specie di rinascita, questo magnifico inverno, l' ha spiegato al Guardian Delio Rossi, che l' allenò alla Samp, «lui ha bisogno di fiducia, di essere sostenuto, apprezzato, di sapere di essere al centro del progetto, se non è così, soffre». Soffriva, in effetti, a Napoli, anche se 4 gol estivi in amichevole contro il Monaco avevano illuso lui, la piazza e Sarri, di avere coltivato bene in casa il nuovo Higuain.

     

    Scavalcato però prima da Milik, e poi, col polacco rotto, dal nuovo sistema di Sarri, fatto apposta per esaltare Mertens e far fuori lui, ha mollato di testa. Di lì spezzoni, qualche gol, qualche errore grave, tanti fischi e la malinconia che cresceva. L' ultimo giorno di gennaio, con Pavoletti già preso, Gabbiadini ha detto basta, 13 milioni e via a Southampton, che non sarà il massimo della vita e però, magari, sarà un buon posto dove passare i prossimi tre anni e mezzo. Saluti a tutti via Facebook, alla città, ai tifosi, a De Laurentiis, ai compagni, a Sarri no. Primo pallone toccato, contro il West Ham, e gol.

     

    GABBIADINI GABBIADINI

    L' affare non l' ha fatto il Napoli, che nulla ha guadagnato in termini economici e ancor meno tecnici dall' addio di un ragazzo di 25 anni, e l' ha fatto lui, anche se Southampton è periferia dell' impero, una piazza piccola con una squadra 13ª in Premier, sulla quale però soffiano le note di When the Saints go marching in, il gospel che per un po' ha messo paura anche a Mou, allo United pasticcione e presuntuoso di questi tempi, però ancora dentro tutti i suoi obiettivi stagionali, un posto in Champions, gli ottavi di Europa League, i quarti di FA Cup, Community Shield (sul Leicester) e League Cup già sulle mensole di Old Trafford. Hanno vinto in molti, sotto l' Arco alla fine illuminato di rosso Devils.

    GABBIADINI MOURINHO GABBIADINI MOURINHO

     

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