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    “MI HANNO URLATO ‘EBREO, VATTENE IN PALESTINA’” - GAD LERNER RACCONTA A “CIRCO MASSIMO”: “SONO ANDATO A VEDERE LA MANIFESTAZIONE DI ‘FORZA NUOVA’ A PRATO. QUANDO MI HANNO ATTACCATO NON POTEVO FAR FINTA DI NIENTE, SONO TORNATO E GLI HO RISPOSTO DICENDO..." - "QUESTI NAZISTELLI SI SENTONO PROTETTI DALL'ALTO, HANNO UN LEGAME ORGANICO CON SALVINI…”


     
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    Da “Circo Massimo - Radio Capital”

     

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    L'antisemitismo in piazza. Sabato Gad Lerner è stato attaccato a una manifestazione di Forza Nuova, a Prato. A Circo Massimo, su Radio Capital, il giornalista racconta: "Ero andato a vederli, questi di Forza Nuova, un po' scandalizzato dal fatto che la prefetta di Prato avesse autorizzato questa manifestazione dicendo che si trattava di applicare la libertà di opinione, come se non esistessero delle leggi sull'apologia di fascismo o contro la ricostituzione del partito fascista.

     

    Ero con Sandro Veronesi e Diego Bianchi. Sguardi stupefatti da questi signori, e poi uno anziano comincia a gridarmi 'ebreo, vattene in Palestina'. Non volevo rispondere perché la situazione era già molto tesa e quindi ho fatto per allontanarmi, per tornare al presidio antifascista", continua Lerner, "Poi un altro me l'ha gridato forte, come un insulto: 'Ebreo!'. Non potevo far finta di niente, sono tornato pensando in pochi secondi a cosa potessi dirgli senza provocare un macello e gli ho risposto semplicemente 'certo che sono ebreo'".

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    Una parola che", riflette Lerner, "non mi sarei mai aspettato nel 2019 che venisse adoperato in una manifestazione politica come un insulto. Mi è capitato mille volte allo stadio, mi capita di ricevere messaggi antisemiti anonimi su twitter e facebook. La rivendicazione pubblica in una manifestazione politica mi ha impietrito ma non mi ha stupito", spiega, "e non mi ha fatto male sul piano personale: so bene che il razzismo minaccioso, che può trasformarsi in violenza fisica, colpisce rom, arabi e africani molto più di quanto non succeda agli ebrei.

     

    Ma è un segnale del fatto che questi nazistelli di Forza Nuova sono ringalluzziti perché si sentono protetti dall'alto, sanno di avere una legittimazione, hanno un legame organico con chi sta al Viminale. Non esito a dirlo. Un legame che loro spesso dichiarano dicendo 'stiamo con Salvini'. E intanto Salvini continua a ripetere che il pericolo viene da altre parti, che tutto sommato sono bravi ragazzi, che le manifestazioni vanno autorizzate, che la legge Mancino è sbagliata".

     

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    L'ultima politica che coinvolge Il ministro dell'interno riguarda Rami, uno dei ragazzini eroi che ha contribuito a salvare i compagni dallo scuolabus incendiato da Ousseynou Sy: Rami si era detto favorevole allo ius soli, Salvini gli ha risposto "si faccia eleggere". Una reazione che Pif ha definito "da bimbominkia": "Si può usare la definizione di bullo. Se si è arrabbiati, si può usare la definizione di vigliacco", dice Lerner, che pensa che il leader della Lega lo abbia fatto "per compiacere un pubblico al quale sta sull'anima il fatto che quel Rami si permetta di allargarsi solo perché ha compiuto un gesto coraggioso. Ma secondo me è stato un autogol, oggi Salvini non ripeterebbe quella frase perché oggi ha il problema di allargare i suoi consensi e di frenare il suo estremismo. Un ministro di 46 anni che se la prende con un ragazzino di 13 anni suona male. Anche al pubblico di Salvini".

     

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    Il ministro ha anche promesso di togliere la cittadinanza all'attentatore, in base alle disposizioni del decreto che porta il suo nome: "Ne ho parlato con Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale: in base ai principi della nostra Costituzione, qualora venisse applicato il decreto e venisse revocata la cittadinanza, un'eccezione di incostituzionalità è quasi sicura", avverte Lerner, "è palesemente in contrasto con la nostra Costituzione e invece richiama tempi sinistri. Penso alle leggi di Norimberga del 1935 che di colpo resero stranieri centinaia di migliaia di cittadini tedeschi da generazioni solo perché erano ebrei".

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