MELONI A FORLÌ, BUFERA SUL VICEMINISTRO DI FDI BIGNAMI. I SINDACATI DI POLIZIA: “HA PROVATO A LIMITARE LE PROTESTE DANDOCI DEGLI INCOMPETENTI”
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per www.repubblica.it
galeazzo bignami
È un vero e proprio caso, quello provocato dal comportamento del viceministro meloniano ai Trasporti Galeazzo Bignami rispetto alle manifestazioni di protesta che si sono svolte mercoledì scorso nel corso della visita di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen a Forlì.
Secondo l’Associazione nazionale dei funzionari di polizia, l’atteggiamento di Bignami – uomo forte di Fratelli d’Italia in Emilia Romagna - può “apparire e/o essere interpretate come un tentativo di limitare questo diritto fondamentale, soprattutto considerando la natura pacifica della manifestazione e l’importanza pubblica degli alluvionati”.
Ma ricostruiamo i fatti. La notizia viene rivelata da Repubblica. Durante la visita di Meloni e della presidente della Commissione europea von der Leyen a Forlì, Bignami viene avvistato mentre si lamenta – di fronte a diversi presenti - con i funzionari responsabili dell’ordine pubblico della gestione della piazza. In particolare, il sottosegretario – visibilmente contrariato - protesta per il fatto che la manifestazione di piazza disturberebbe l’arrivo delle due leader.
galeazzo bignami giorgia meloni
In realtà, i manifestanti si trovavano confinati dietro alcune transenne nel centro di piazza Aurelio Saffi, a diverse decine di metri dall’evento e in piena sicurezza. Troppo poco, comunque, per Bignami. Il meloniano - riporta Repubblica - prima chiede di chiudere il portone per evitare che l’eco delle proteste – amplificato anche dai portici - possa disturbare l’ingresso di Meloni e von der Leyen, poi pretende di serrare le finestre del salone al primo piano (dalle quale i giornalisti presenti riprendevano i manifestanti), quindi telefona a un interlocutore, chiamandolo “Matteo” e “ministro”.
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Si rivelerà essere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. A lui invia anche le foto della manifestazione, ma ottiene in cambio soltanto il gelo e il richiamo al legittimo diritto di manifestare, nel rispetto della legge. Quello di Bignami, scrive oggi sul sito del sindacato il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, Enzo Marco Letizia, è un comportamento che “solleva questioni importanti che riguardano il diritto alla libera espressione, la partecipazione civica e la responsabilità dell’ordine pubblico”. […]
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI FUNZIONARI DI POLIZIA: “CI LASCIA MOLTO, MA MOLTO PERPLESSI" IL COMPORTAMENTO DEL SOTTOSEGRETARIO AI TRASPORTI”
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(ANSA) - ROMA, 22 GEN - "Ci lascia molto, ma molto perplessi" il comportamento del sottosegretario ai Trasporti, Galeazzo Bignami, che mercoledì scorso in occasione dell'incontro tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la premier Giorgia Meloni ed il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini presso il Comune di Forlì "ha platealmente protestato con il dirigente del servizio di ordine pubblico perché, a suo dire, si consentiva a dei facinorosi di manifestare vicino al palazzo del Comune, accusando d'incompetenza i responsabili dell'ordine pubblico. Tale comportamento solleva questioni importanti che riguardano il diritto alla libera espressione, la partecipazione civica e la responsabilità dell'ordine pubblico".
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Lo sostiene Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia. "La libertà di manifestare pacificamente - sottolinea Letizia - è un diritto fondamentale nelle democrazie moderne e rappresenta un pilastro cruciale per la partecipazione civica. Le azioni e le opinioni del sottosegretario potrebbero apparire e/o essere interpretate come un tentativo di limitare questo diritto fondamentale, soprattutto considerando la natura pacifica della manifestazione e l'importanza pubblica degli alluvionati". "Va, altresì, evidenziato - prosegue il segretario dell'Anfp - che in base alla normativa vigente la sicurezza non deve essere intesa come una limitazione delle libertà, ma come un mezzo per proteggerle.
Tanto che la funzione principale dell'Autorità tecnica di Pubblica sicurezza, il questore, e dei funzionari di Polizia è quella di vigilare affinché le libertà e i diritti dei cittadini siano esercitati in modo che non arrechino danno agli altri individui, alla collettività ed alle istituzioni dello Stato. In questo contesto - evidenzia - la dirigenza di polizia ha il compito specifico di distinguere tra comportamenti che minacciano l'ordine democratico e le istituzioni, e quelli che, pur essendo espressioni di dissenso o critica, rientrano nei limiti della legittimità democratica.
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Questa funzione di bilanciamento e di valutazione critica è cruciale per il mantenimento di una società democratica, in cui le libertà individuali sono protette e rispettate ed allo stesso tempo, l'ordine pubblico e la sicurezza sono garantite. Pertanto, in base ai principi sopra esposti, la valutazione di consentire la manifestazione degli alluvionati vicino al comune di Forlì, effettuata dalle autorità di Pubblica sicurezza in sede di comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica è stata così corretta". (ANSA).