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    GALLI SPENNATI! – NELLE INTERCETTAZIONI LE PAROLE DELL'INFETTIVOLOGO DEL SACCO DI MILANO AL CANDIDATO DEL CONCORSO CHE LUI SPONSORIZZAVA: "SCRIVIAMO INSIEME I PUNTEGGI", "MI AUGURO CHE UNA DELLE DUE DOMANDE VADA A SPARI' SE NO VIENE FUORI UN BEL CASINO" - MASSIMO PUOTI, DIRETTORE DEL REPARTO MALATTIE INFETTIVE DEL NIGUARDA, CONFERMA LE ACCUSE - IN PROCURA SENTITA COME TESTE LA VIROLOGA DEL SACCO MARIA RITA GISMONDO, CHE SI SAREBBE OPPOSTA ALLA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PER UN BANDO RITAGLIATO SU MISURA PER I FEDELISSIMI DEL COLLEGA GALLI...

     


     
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    Sandro De Riccardis, Luca De Vito per repubblica.it

     

     

    massimo puoti massimo puoti

    Prima Massimo Puoti, il direttore del reparto Malattie infettive del Niguarda, che sarebbe stato penalizzato in uno dei bandi al centro dell'inchiesta e che, dopo un tentativo di minimizzare i fatti, non ha potuto che confermare che il bando era preconfezionato a favore del suo concorrente.

     

    Dopo, la virologa Maria Rita Gismondo, direttrice di Microbiologia clinica al Sacco, che ha ribadito di essersi opposta alla composizione della commissione per un altro bando con persone fedeli a Galli, ma che ha anche allargato il recinto delle accuse. Ieri in procura sono state così puntellate le ricostruzioni dei pm Luigi Furno e Carlo Scalas che, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli, indagano sulla "Concorsopoli" alla Statale di Milano, in cui sono indagati 24 professori, tra cui l'infettivologo Massimo Galli.

     

     

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    Puoti ha di fatto confermato quanto emerso nell'indagine e dalle intercettazioni agli atti. Al telefono con la moglie il primario diceva: "Il concorso che avevo fatto a Milano, hanno valutato i titoli e m'hanno fregato". Estromesso dal bando per un posto da professore di seconda fascia presso il dipartimento di Scienze biomediche e cliniche al Sacco, escluso per far posto all'altro candidato, Agostino Riva, meno titolato di lui ma fedelissimo del professore Massimo Galli, il docente Massimo Puoti si sfogava con la moglie al telefono.

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    "Sono riusciti a fregarmi sui titoli.. - le diceva - abbastanza penosi..". Nelle intercettazioni agli atti dell'inchiesta, Puoti parla della turbativa dei concorsi di medicina alla Statale. Quando si accorge di non poter vincere il concorso, si mostra comunque cordiale con Galli, gli comunica personalmente la decisione di lasciare campo libero a Riva. "Niente Massimo...un abbraccio, quella cosa lì l'ho sistemata, non so se hai visto". In cambio Puoti ottiene da Galli la promessa di essere appoggiato, nell'immediato futuro, nei prossimi bandi. Un accordo che appare esplicito. "Il mio appoggio ce l'avrai - assicura l'infettivologo - in tutte le sedi possibili eh".

     

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    Con la moglie però Puoti manifesta tutta la sua amarezza. "Sono riusciti a fregarmi sui titoli nel senso che una pubblicazione sul Science è stata equiparata a una pubblicazione sulla rivista con uno di Impact Factor". Puoti ha un indice H-index (criterio per valutare quantità e impatto scientifico dei lavori di un autore) doppio rispetto a Riva, ma alla fine - secondo i nuovi parametri tarati da Galli sul suo protetto - Riva batte Puoti 69,01 a 66,04. Gismondo invece ha ribadito di essersi opposta - minacciando di fare denuncia in procura - alla nomina in commissione di fedelissimi di Galli che avrebbero poi privilegiato le candidate da lui indicate per l'assunzione a tempo determinato di quattro dirigenti biologi presso l'Asst Fatebenefratelli Sacco.

     

    Davanti ai magistrati Gismondo avrebbe però anche allargato le accuse, parlando dell'uso - a suo dire - non appropriato dei laboratori di infettivologia del Sacco che Galli avrebbe concesso in uso anche a privati. Accuse pesanti su cui ora la procura dovrà fare nuove indagini.

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    GALLI

     

    Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

     

    «Dobbiamo ragionare, magari in due è meglio che one. Se no (i punteggi, ndr ) li metto io alla c..., sperando che non ci siano casini e menate». I punteggi del concorso universitario all'Università Statale di Milano? Il presidente della commissione giudicatrice, professor Massimo Galli, il 14 febbraio 2020 parrebbe averli fatti scegliere direttamente al candidato (Agostino Riva) che sponsorizzava nei confronti dell'unico altro concorrente (Massimo Puoti) titolare però di un indice di valutazione H-Index di 50 contro 25 di Riva.

     

    «Scendi dalla Bianca (la segretaria di Galli, ndr ) e cominciamo a lavorare sull'assegnazione...», diceva di pomeriggio Galli a Riva, quando in teoria, stando al verbale, la commissione aveva già terminato di mattina i propri lavori: «Adesso (i punteggi, ndr ) fatteli vedere dalla Bianca... che possono essere attribuiti a te e a lui per le varie questioni... Però non me lo far dire...», concludeva Galli, con inconsapevole profetico cenno alla rischiosità della cosa che i carabinieri dei Nas stanno intercettando.

     

    massimo galli massimo galli

    Simile alla rischiosità il 3 febbraio 2020 (mentre in teoria la commissione sta elaborando i criteri di valutazione) del fatto che il presidente di commissione (Galli, coautore di 63 delle 121 pubblicazioni internazionali nel curriculum di Riva, e di 9 sulle 16 allegate al concorso) chieda appunto a uno dei due candidati (Riva) come debba modellare la griglia di criteri. «Allora, senti, quanti lavori avevi presentato? Sedici? Ed erano tutti quanti a tuo primo e ultimo nome tranne uno, mi pare... E di argomento coprivano... Va beh, allora senti la frase che avevo scritto...», e gliela legge, di fatto ritagliando i criteri sui lavori del candidato, al quale chiede conferma: «C'è tutto, no? Va bene, questo potrebbe andare e risolvere la questione».

     

    La cui scivolosità Galli doveva aver presente già in partenza, quando, in risposta a uno degli altri due commissari che gli chiedeva quanti fossero gli aspiranti, si augurava che l'unico altro candidato revocasse (come in effetti poi accadrà) la propria domanda: «Spero non ci siano rogne, insomma... mi auguro che una delle due domande vada a spari'... se no viene fuori un bel casino, voglio dire... Ma sparire per logica eh, non dico per pressione».

     

    MASSIMO GALLI MASSIMO GALLI

    La «logica» è quella che Puoti, primario di malattie infettive all'ospedale Niguarda, capisce benissimo quando il 2 marzo si sfoga con la moglie: «Sono riusciti a fregarmi sui titoli... nel senso che una pubblicazione su Science è stata equiparata a una rivista comune... non conta l'indice di impatto della rivista, contava solo la posizione del nome nel lavoro... Lui (Riva, ndr ) mette tutti lavori del cavolo dove sei primo nome, però tutti lavori del cavolo... Così mi possono fregare anche a Napoli» in un altro concorso. Il candidato Puoti ritira allora la domanda e chiama il presidente di commissione Galli: «Niente, Massimo, quella cosa lì l'ho sistemata, non so se hai visto».

     

    E Galli: «Ti ringrazio e... ne parleremo... Il mio appoggio ce l'avrai... in tutte le sedi possibili, eh». Tema che un docente di Brescia già aveva anticipato a Galli («Puoti non si presenterà al tuo concorso... comunque lui ecco... piuttosto ci sarebbe una certa cosa... parliamone fra noi un attimo... si tratterebbe di cercare di dargli una mano lì a Napoli...»), incontrando il sollievo di Galli: «Io sono molto, molto lieto di avere la possibilità di risolvere un problema in una situazione di amicizia, senza dovermi trovare a fare cose... a dire cose che non... che non corrispondono... insomma, che non mi si addicono e non si addicono a nessuno di noi...».

    massimo galli ospite di accordi e disaccordi 1 massimo galli ospite di accordi e disaccordi 1

     

    Anche su queste conversazioni ieri i pm Luigi Furno e Carlo Scalas, prima della teste professoressa Maria Rita Gismondo in serata, nel pomeriggio per 4 ore hanno ascoltato come teste Puoti, che all'uscita ha di nuovo voluto ribadire la propria stima per Galli.

     

     

     

     

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