Vincenzo Di Schiavi per la Gazzetta dello Sport
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Italia shock. Danilo Gallinari prende a pugni un avversario, si rompe la mano destra e dice addio all' Europeo. Che non fosse la pseudo esibizione del giorno prima contro la Bielorussia è parso subito chiaro a tutti. L' Olanda tra meno di una settimana si gioca le prequalificazioni mondiali ed è quindi molto più avanti degli azzurri.
Ritmo e intensità, invero, un po' esagerati, dove il confine col contatto proibito diventa sempre più labile. Rincarano, gli orange, con una zona molto aggressiva che forse scalda un po' troppo gli animi. I colpi bassi si moltiplicano, le panchine si lamentano: Messina certo, ma anche e soprattutto Van Helfteren, che contesta le chiamate arbitrali con gesti plateali. Insomma, di amichevole c' è ben poco e in questo clima imprevisto monta il fattaccio.
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Minuto 18: Cervi è in lunetta per un secondo libero e in area Kok, lungo orange, e Gallinari sono già avvinghiati. L' olandese piazza una gomitata alla gola del Gallo che lo va subito a cercare. Un attimo e si passa alla boxe dove spicca il gancio destro di Danilo sul volto altrui. Gli arbitri sentenziano: doppia espulsione.
Gallinari esce dal campo tenendosi stretta la mano destra che verrà immediatamente visitata in ospedale come prevede la prassi dello staff medico azzurro. Il verdetto sarà letale: frattura della base del primo metacarpo della mano destra. Quaranta giorni per recuperare. Europei addio. «Chiedo scusa ai miei compagni e a tutti».
Raptus di nervosismo, in una gara diventata improvvisamente rude. Una dinamica molto simile, ma solo nell' incipit, alla rissa da far west tra Mancinelli (poi squalificato) e Doornekamp in un Italia-Canada «amichevole» del 2009. Gallo è la nostra stella e non possiamo perderlo prima di cominciare è un colpo bassissimo. Il suo amico Marco Belinelli: «In verità non ho visto bene perché ero in panchina.
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Ci hanno messo le mani addosso dall' inizio e noi dobbiamo cercare di stare calmi perché questo trattamento, specie sui giocatori più rappresentativi, ce lo dobbiamo aspettare. Danilo è uscito tenendosi una mano speriamo che non sia nulla...». Ettore Messina si limita alla fredda cronaca: «È caduto in una provocazione, ha reagito e si è fatto espellere».
E proprio il Gallo (tripla e schiaccione) stava ribaltando il senso di marcia di un match, rivitalizzato dalle seconde linee azzurre dopo l' avvio shock. Un Cervi molto rivedibile subisce una panchina punitiva che spinge all' esordio in azzurro Paul Biligha, una delle note positive della serata.
Lui e Della Valle rianimano un' Italia che dietro concede poco, ma che fatica terribilmente a fare canestro: 47 punti con 17/50 al tiro dopo 30 minuti.
Bilancio incompatibile con certe ambizioni. «È stata la gara migliore che potesse capitarci - riflette Messina -: un avversario rognoso che ci ha messo le mani addosso. Non un festival come nel +60, ma una partita vera dove abbiamo fatto parecchi errori, mentre in difesa abbiamo già chiaro cosa bisogna fare. I nuovi? Tutti stanno lottando per entrare nei 12, abbiamo tre passaportati, Burns, Biligha e Abass, e ne possiamo tenere uno solo. Dopo Cagliari tireremo le fila del lavoro».
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