SCONCERTI 4
1 - CRISTIANO ECCELLE ANCHE NEL LAVORO MILIK SCELTA IDEALE PER ANCELOTTI
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Ronaldo ha giocato bene, quasi molto bene. Si giudica dai tiri in porta e dai movimenti, tutti molto chiari, mai normali. Sembra ridicolo ricominciare a giudicare uno come Ronaldo, ma nella normalità, nella partita di tutti i giorni, non lo avevamo mai visto. Vederlo pesare nei dettagli del calcio, nella cipria della gara qualunque, dà un senso alla sua dimensione che lo fa capire meglio.
chievo juve cristiano ronaldo 6
Siamo abituati a vederne le imprese, poi si scopre che ha la stessa attitudine alla fatica e alla prodezza anche nei momenti di routine. Questa è differenza, non solo talento, è applicazione, serietà, coscienza di se stesso e degli altri. Sono troppe cose per un calciatore? Forse sì, ma Ronaldo non è solo un calciatore. Si muovono soldi e popoli per lui e lui sa di dover restituire.
Nella gara, resta una cosa altrettanto chiara: Ronaldo fa tutto, ma non ama essere centravanti d'area. Dai miei appunti leggo che ha tirato 7 volte in porta, 5 dopo azione personale, 2 su deviazione da cross. Non ama aspettare il pallone di lato, ama costruirlo. È una punta universale, ma fondamentalmente solitaria. Al centro è meglio rimangano Mandzukic o il niente, il solo spazio vuoto.
La differenza è che in un pomeriggio non difficile ma complesso, Ronaldo è stato lo stesso determinante, sempre dentro la partita. Ma è stata una buona Juve in generale, una grande squadra contro un avversario leggero, quindi a volte distratta, altre vanesia.
chievo juve cristiano ronaldo
Ma non c' è stata partita, il Chievo ha segnato due gol con un' azione. Non c' è dubbio sia stata anche sbilanciata, sorpresa spesso fuori asse.
Cancelo è una differenza, ma difende un po' a memoria, Alex Sandro è stato il migliore, ma in attacco. Pjanic e Khedira non fanno ancora un reparto. E soprattutto Ronaldo ha bisogno di un partner che lo copra e lo diverta. Il meglio deve in sostanza essere ancora capito, ma è già chiaro che le strade per arrivarci sono davvero tante.
il debutto di cristiano ronaldo con la maglia juventus a villar perosa
Molto interessante anche il Napoli dell'Olimpico, semplice, duro, reso pericoloso da un attaccante, Milik, che a me sembra di vera eccellenza. Nel dubbio tra il nuovo e il vecchio, Ancelotti ha scelto come sempre una via mediana. Lascia giocare il Napoli come vuole, ma su binari diversi. Il fraseggio è simile al vecchio, la sostanza sembra diversa.
2 - TROPPI RISCHI PER UN ESORDIO
Gigi Garanzini per “la Stampa”
Ronaldo in bianco, ma Juventus tre volte in gol per altre strade. Ciro Immobile a bersaglio proprio alla maniera di Ronaldo, un movimento da campione capace di mandare a merenda l' intera difesa del Napoli. Un gol di Milik su combinazione volante Insigne-Callejon che ha confermato come De Laurentiis abbia dimenticato Sarri ma il Napoli no. E poi Var a gogò sull' uno e sull' altro campo, non sempre così convincente. Per il primo giorno di scuola può bastare, anzi avanza.
Dal punto di vista tecnico, il dato più rilevante è la gran fatica che la Juventus ha fatto per venire a capo del Chievo. Con l' aggravante del gol di Khedira che avrebbe dovuto chiudere la pratica dopo tre minuti, visto che i veronesi non sembravano in grado non di entrare in area ma di passare la metà campo. È bastato invece il magistero del vecchio Giaccherini, complessivamente il migliore in campo, per mettere in crisi la difesa dei campioni d' Italia: rafforzata dal ritorno di Bonucci in fase di uscita, meno in quella di chiusura.
chievo juve 2-3- bernardeschi
Alla fine, ma proprio alla fine, tutto è rientrato nella norma grazie in particolare a una coppia di mancini: nel senso di Alex Sandro e Bernardeschi, non certo di un Dybala vagante per il campo senza costrutto. Ma una strana Juve, distratta e un po' presuntuosa, che ha seriamente rischiato fino all' ultimo di lasciare punti su di un campo dove, stante la facilità dell' avvio, avrebbe dovuto metterli al sicuro in pieno relax. Buono l' esordio di Ronaldo. Non irresistibile, anche per quelle frazioni di secondo di ritardo con cui i compagni hanno in certe circostanze provato a servirlo.
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Così alla fine, tenuto conto del coefficiente di difficoltà, la ribalta dell' esordio se l' è presa, eccome, il Napoli. Che al capolavoro di Immobile ha reagito con due gol quasi altrettanto belli, nel segno di un calcio sarriano rivisitato dal pragmatismo ancelottiano. Una formula che potrebbe spiazzare sin d' ora le profezie della vigilia: il Napoli c' è ancora e ne risentiremo parlare.