Gigi Garanzini per “La Stampa”
KVARA
Non il miglior Napoli quello che aspetta venerdì sera la Juventus. A piè fermo, questo sì, dall'alto dei 7 punti di vantaggio: ma non più, o magari non ancora lo squadrone che aveva illuminato la scena, anche in campo europeo, prima della lunga parentesi in Qatar. La prima sconfitta di stagione, a San Siro, qualche traccia l'ha lasciata.
Si è visto a Marassi quando, fallito il rigore iniziale, ha seriamente rischiato di andar sotto in tre occasioni nel giro di pochi minuti, e su palloni banalmente regalati in uscita: come se avesse davvero smarrito tutte le certezze del suo straordinario avvio. Poi ha pensato Oshimen, su grande assist di Mario Rui, a rimettere a posto le gerarchie. Ma nemmeno la lunga superiorità numerica, per un fallaccio d'altri tempi di Rincon, è bastata a riprodurre la scioltezza di gioco cui la squadra di Spalletti ci aveva abituati.
spalletti
Solo un altro rigore, stavolta trasformato da Elmas, ha chiuso i giochi che non si erano mai davvero riaperti, ma insomma. Al di là di una certa macchinosità collettiva, come già contro l'Inter a latitare, in particolare, è stato Kvara. Che continua a partire come ai tempi belli, ma nel nuovo anno al momento non arriva mai: e se si intestardisce nel dribbling, a testone abbassato, somiglia più a un qualunque Radonjic che al fuoriclasse annunciato.
SPALLETTI
La Juve, ad ogni buon conto, ha già agganciato il Milan al secondo posto. Da realtà romanzesca il finale del posticipo di San Siro, con i rossoneri in vantaggio di due gol raggiunti dai due unici tentativi offensivi della Roma, su calcio piazzato, dell'intera ripresa. Due colpi di testa di Ibanez e Matic, il secondo ribattuto in rete da Abraham, quando il Milan sembrava avere, anzi aveva per davvero il controllo del risultato e del gioco.
E la sensazione che da qui in poi se ne vedranno delle belle. Da cartellino giallo, infine, i toni della polemica di Inzaghi per il gol annullato ad Acerbi che avrebbe quasi certamente sancito la vittoria dell'Inter a Monza. Ma da rosso l'errore dell'arbitro Sacchi, che ha fischiato d'istinto impedendo così la verifica al Var. Dopo anni di tecnologia ci siamo abituati, anzi rassegnati alle bandierine sventolate solo ad azione conclusa anche quando il fuorigioco è di metri, e di tempo ne è passato davvero tanto. A patto che la legge sia uguale per tutti: anche per i signori arbitri.
INTER NAPOLI - IL FALLO DI SKRINIAR SU KVARATSKHELIA NON SANZIONATO DALL ARBITRO SOZZA