timmermans
1 - TIMMERMANS, NON ESCLUDO NUOVA ESPERIENZA RECOVERY
(ANSA) - "Ho l'impressione che gli Stati membri siano aperti a una discussione simile, visto il successo dopo il Covid di un approccio comune dell'Ue, e non escludo che potremmo ripetere questa esperienza".
Lo ha detto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario al Green deal europeo, rispondendo a Radio 24 alla domanda se ci potrà essere sull'energia un nuovo Recovery Plan europeo simile quindi al Next Generation EU varato durante la pandemia.
PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI
2 - TIMMERMANS, GAS IN RUBLI VIOLA SANZIONI, OK CONTI IN EURO
(ANSA) - "Il pagamento del gas in rubli comporta una violazione delle sanzioni, lo abbiamo chiarito negli ultimi giorni. E abbiamo fornito una spiegazione su come potrebbero agire aziende e Stati membri. Aprire conti bancari in euro non è una violazione, ma può essere usato per aggirare le sanzioni.
Dobbiamo assicurarci che le sanzioni non siano aggirate e abbiamo dato delle istruzioni a Stati e aziende. Spero che le aziende potranno lavorare senza problemi". Lo ha detto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario al Green deal europeo, intervistato da Radio 24.
GAZPROM
3 - TIMMERMANS, RISOLVERE RIFIUTI ROMA, ANCHE TERMOVALORIZZATORE
(ANSA) - "Siamo in contatto con Gualtieri ogni settimana. Dobbiamo trovare una soluzione" al problema dei rifiuti a Roma, "metterli in terra è una pessima soluzione. E' venuto il tempo di risolvere". Lo ha sottolineato Frans Timmermans, commissario al Green deal europeo, a Radio 24. "Stiamo lavorando insieme per trovare una soluzione - ha aggiunto - e questo si può fare anche con un termovalorizzatore, se fatto in modo sostenibile".
frans timmermans
4 - LA UE APRE AL CONTO K MA SI POTRÀ PAGARE SOLO IN EURO O DOLLARI
Gabriele Rosana per “il Messaggero”
L'Europa apre al conto K, ma il pagamento in euro o dollari da parte delle aziende Ue dovrà ritenersi necessariamente compiuto al momento del versamento del corrispettivo e prima della conversione della valuta.
Sarebbe questa la soluzione di compromesso trovata a Bruxelles e comunicata a governi e le compagnie, mentre si avvicinano le nuove scadenze per il saldo degli acquisti di gas. Il duplice obiettivo è salvare metano e sanzioni, consentendo agli Stati di continuare a pagare le forniture russe senza tuttavia violare le restrizioni.
gazprombank 2
IL MECCANISMO
A Bruxelles i tecnici della Commissione sono al lavoro per finalizzare le nuove e più stringenti linee guida chieste dagli Stati membri e dalle aziende per fare chiarezza sul rompicapo che tiene ostaggio da un mese e mezzo le società del Vecchio continente, dopo cioè la pubblicazione del decreto con cui il Cremlino obbliga gli importatori di gas dei Paesi «ostili» (tra cui tutti gli Stati Ue che hanno sanzionato Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina) a saldare gli acquisti in rubli secondo un articolato schema che fa perno su due conti presso Gazprombank, la banca del monopolista di Stato dell'energia: uno denominato in euro, l'altro in rubli.
I GASDOTTI VERSO L EUROPA
L'esecutivo Ue aveva pubblicato un primo orientamento il 21 aprile: un documento con domande-risposte per delineare, quanto più possibile, la posizione dell'Europa rispetto al diktat russo. Il testo ha tuttavia lasciato perplesse molte capitali, per cui gli orientamenti sarebbero stati troppo vaghi e a tratti ambigui.
Tanto da chiedere alla Commissione un supplemento di riflessione per fornire maggiore chiarezza alle imprese. Venerdì scorso la direzione generale Energia dell'esecutivo ha convocato i rappresentanti dei Ventisette e delle società importatrici coinvolte per illustrare l'aggiornamento delle precedenti linee guida.
Come già nella versione di un mese fa, però, Bruxelles non entra nel vivo della questione che riguarda l'apertura del secondo conto presso Gazprombank, quello denominato in rubli, fermandosi qualche passo prima. E indicando alle imprese che, per non violare le sanzioni, devono accompagnare il loro versamento con una dichiarazione che precisi che gli obblighi contrattuali verso Mosca si esauriscono con il saldo in euro.
VLADIMIR PUTIN E IL GAS
Una decisione di cautela che non piace però a tutti, con i Paesi fautori di una linea dura nei confronti di Mosca, dalla Polonia ai Baltici, convinti che servano regole più dure per evitare scappatoie. Il decreto del Cremlino, che invece indica come momento in cui considerare compiuta la transazione l'effettiva conversione in rubli effettuata da Gazprombank, non prevede una finestra temporale entro cui compiere il cambio: un'attesa che, nell'interpretazione dei funzionari Ue, finirebbe per costituire un prestito di fatto alla Banca centrale russa, tra le realtà finite nel mirino delle sanzioni occidentali.
DRAGHI PUTIN GAS
LA MEDIAZIONE
La settimana scorsa era stata Gazprom a fare quello che era sembrato un passo di avvicinamento verso l'Europa: in una comunicazione ai clienti, aveva assicurato che i pagamenti possono essere fatti in euro e che la Banca centrale del Paese non avrebbe un ruolo diretto nel nuovo meccanismo ideato da Mosca per sostenere il rublo di fronte all'impatto delle misure restrittive.
In base alle anticipazioni, però, anche con l'aggiornamento delle linee guida Bruxelles continuerebbe ad approfittare della zona grigia creata dal decreto di Putin, senza mettere nero su bianco che aderire allo schema del conto K è proibito. «Nessuno ha mai detto se i pagamenti in rubli violano le sanzioni», aveva del resto sottolineato qualche giorno fa da Washington il presidente del Consiglio Mario Draghi, ricordando che «la maggior parte degli importatori ha già aperto i conti in rubli» presso Gazprombank.
PUTIN
Una mossa per tutelare la continuità delle forniture, in un momento chiave per riempire gli stock in vista dell'inverno. Polonia e Bulgaria, i due Paesi non hanno voluto aderire al nuovo sistema russo dei pagamenti, si sono viste invece chiudere i rubinetti da un giorno all'altro.