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    GAS DI SPAGNA - NEL NUOVO PIANO EUROPEO “REPOWEREU” SPUNTA UN NUOVO GASDOTTO CHE DOVREBBE COLLEGARE LA CATALOGNA ALLA LIGURIA: L’ITALIA POTREBBE OTTENERE NUOVI PRESTITI CON I SOLDI ECCEDENTI DAGLI ALTRI PIANI NAZIONALI DI RIPRESA E RESILIENZA - APPROVATO ANCHE IL RADDOPPIO DEL TAP, PER IL QUALE PERÒ SERVONO ALMENO CINQUE ANNI - IL CASO UNGHERESE: PREVISTI 2 MILIARDI PER BUDAPEST (MA ORBAN NE CHIEDE ALMENO 15)


     
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    Vanessa Ricciardi per www.editorialedomani.it

     

    pedro sanchez mario draghi pedro sanchez mario draghi

    Un gasdotto per collegare la Catalogna alla Liguria: questo il progetto che potrebbe ricevere i finanziamenti europei per gasdotti, oleodotti e rigassificatori stanziati dal RePowerEu. Circa 12 miliardi di euro che dovranno essere spesi per staccarci dalla dipendenza dal metano di Vladimir Putin.

     

    La traccia si trova in una mappa contenuta nel documento pubblicato ieri dalla Commissione. L’Italia, che, come riferito da Palazzo Chigi, potrebbe ottenere nuovo prestiti con i soldi eccedenti dagli altri Piani nazionali di ripresa e resilienza, potrebbe perciò beneficiare anche di parte dei 10 miliardi che l’Europa destinerà nello specifico alle infrastrutture gas.

     

    REPOWEREU REPOWEREU

    In primo luogo infatti si legge nei documenti ufficiali della Commissione che l’Europa punta al raddoppio del Tap, il gasdotto che trasporta gas dall’Azerbaigian, ma anche al collegamento con la Spagna che nelle intenzioni europee dovrebbe servire in futuro anche per l’idrogeno.

     

    TEMPI E COSTI

    L’Unione europea non ha fatto mistero che staccarsi dal metano di Putin non sarà possibile prima di cinque anni, e così i progetti che sono stati messi sul tavolo hanno tempistiche che non hanno niente a che fare con un eventuale emergenza.

     

    Per la messa in opera e l’incremento dall’attuale capacità del Tap da 10 miliardi di metri cubi a 20, spiega la società, servono cinque anni. Un tempo simile servirebbe anche per il lungo gasdotto che dovrebbe unire i due paesi dell’Europa mediterranea.

     

    I GASDOTTI VERSO L EUROPA I GASDOTTI VERSO L EUROPA

    Mentre il flusso dalla Russia continua «al momento senza interruzioni» ha raccontato il nuovo amministratore delegato della società, Stefano Venier, Snam ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la spagnola Enagas per studiare la fattibilità del gasdotto sottomarino tra la Spagna e Italia, con una capacità «tra i 15 e i 30 miliardi di metri cubi».

     

    LA COMMISSIONE

    La Commissione punta in primo luogo allo stoccaggio - «fondamentale per migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento» – , ma «appropriato sostegno, anche finanziario» dovrebbe essere fornito a quei progetti «che mirano a garantire un maggiore livello di preparazione e risposta ai rischi nella sicurezza dell'approvvigionamento di gas».

     

    Per importare una quantità sufficiente di gas naturale liquido e gas tramite gasdotto da altri fornitori, prosegue il RePowerEu, saranno necessari investimenti stimati in 10 miliardi di euro con un termine ancora più in là, ovvero «entro il 2030» e sono previsti terminali di importazione di gnl e gasdotti per far viaggiare il gnl sottoutilizzato dei liquefattori esistenti, di cui la Spagna è particolarmente fornita.

    pedro sanchez mario draghi cop26 pedro sanchez mario draghi cop26

     

    Per questo, viene esplicitato, un investimento per collegare i terminali di importazione di gnl nella penisola iberica e la rete dell'Ue «attraverso un'infrastruttura pronta per l'idrogeno» può ulteriormente «contribuire a diversificare l'approvvigionamento di gas nel mercato interno» e «sul lungo termine servire per l'idrogeno rinnovabile».

     

    A marzo il presidente del Consiglio Mario Draghi tuttavia, durante la conferenza stampa con il primo ministro spagnolo Pedro Sànchez aveva introdotto l’argomento: «Abbiamo discusso anche delle interconnessioni, un problema che strutturalmente sarà sempre più importante anche in vista delle interconnessioni dell'idrogeno, non soltanto del gas oggi».

    VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

     

    L’UNGHERIA

    Mentre si parla di gas e idrogeno per il futuro in attesa che vengano definiti ulteriormente i progetti, anche sul fronte petrolifero arrivano nuovi investimenti. Ancora non c’è alcun accordo per l’embargo e non è chiaro come l’Ungheria reagirà alla proposta della Commissione, ma l’Unione europea si prepara a trattare.

     

    PEDRO SANCHEZ MARIO DRAGHI PEDRO SANCHEZ MARIO DRAGHI

    Secondo la Commissione servirà «un investimento molto limitato» ma «necessario» per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento negli stati membri quasi completamente dipendenti dalla Russia.

    PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

     

    Mentre per la maggior parte dei casi il mercato mondiale consente una sostituzione rapida ed efficace del greggio, in altri «la questione è più delicata». Si tratta di quei paesi serviti dall’oleodotto dell’ “Amicizia” Druzhba, che fornisce petrolio in Europa (e nello specifico anche in Ungheria e arriva fino alla Germania) direttamente dalla Russia.

     

    Per arrivare alla sostituzione infatti servirà aumentare la capacità rotte di approvvigionamento alternative, vale a dire i porti (come Danzica, Rostock, Trieste o Omisalj), e ampliare la capacità dell'infrastruttura esistente per superare le strozzature negli oleodotti operativi all’interno dell’Unione europea con investimenti mirati.

    VLADIMIR PUTIN E IL GAS VLADIMIR PUTIN E IL GAS

     

     A questi, si legge bisognerà aggiungere quelli per la riconfigurazione e il potenziamento delle raffinerie che usano esclusivamente greggio Urals, quello russo. Solo così potranno accogliere tipi di greggio alternativi.

     

    L'investimento totale per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento petrolifero, riporta la Commissione, dovrebbe ammontare a 1,5 -2 miliardi di euro. Il ministro degli esteri di Orbàn Peter Szijjarto ha chiarito che a loro dire per compensare le sue perdite l'Ue dovrebbe mettere sul piatto tra «i 15 e i 18 miliardi di euro».

    GASDOTTO TRA RUSSIA E CINA - POWER OF SIBERIA 2 GASDOTTO TRA RUSSIA E CINA - POWER OF SIBERIA 2 PEDRO SANCHEZ MARIO DRAGHI PEDRO SANCHEZ MARIO DRAGHI

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