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    GAZA HA LE ORE CONTATE – NEI NEGOZI DELLA CITTÀ C’È RIMASTO CIBO SUFFICIENTE SOLO PER ALTRI 4 O 5 GIORNI - LA SITUAZIONE È CATASTROFICA: GLI OSPEDALI NON HANNO PIÙ CARBURANTE NEI GENERATORI: TRA POCO SI SPEGNERANNO I MACCHINARI SALVAVITA ATTACCATI ALLA RETE ELETTRICA - LE CONDIZIONI ALLO "SHIFA HOSPITAL", UNO DEI PIÙ IMPORTANTI DELLA STRISCIA, SONO “MISERABILI”, I MEDICI NON HANNO CIBO, ACQUA E MEDICINE. LE PERSONE SI ACCAMPANO IN OSPEDALE PERCHÉ È UN LUOGO PIÙ SICURO...


     
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    ONU, 'NEI NEGOZI DI GAZA CIBO SOLO PER 4-5 GIORNI'

    (ANSA-AFP) - GINEVRA, 17 OTT - Nei negozi di Gaza sono rimasti generi alimentari sufficienti solo per altri 4-5 giorni: lo ha reso noto oggi l'Onu.

     

    GAZA "POCHE ORE PER EVITARE LA CATASTROFE" L'APPELLO DELL'ONU: OSPEDALI AL COLLASSO

    Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa”

     

    Da prigione a cielo aperto a cimitero a cielo aperto, il passo è breve. A Gaza non si riescono a recuperare tutti i cadaveri. Diverse organizzazioni delle Nazioni Unite raccontano scene apocalittiche. «Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza», dice l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

     

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    Più di un migliaio quelli abbandonati per strada o sotto le macerie. Alcuni carrettini dei gelati sono stati trasformati in celle mortuarie per conservare i corpi. L'esodo da nord e le bombe su tutta la Striscia, hanno portato oltre la metà della popolazione gazawi ad essere sfollata. «Abbiamo 24 ore di autonomia», dicono tutte le agenzie dell'Onu.

     

    Non c'è più carburante nei generatori: significa che si spegneranno i macchinari salvavita, le incubatrici e tutte le altre attrezzature mediche attaccate alla rete elettrica. Se gli aiuti non arrivano, i medici dovranno «preparare i certificati di morte per i loro pazienti», come ha detto un funzionario dell'Oms.

     

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    Una situazione catastrofica, ma non per responsabilità esclusiva di Israele. Che ad Hamas non stia a cuore il bene dei gazawi è noto: dall'impossibilità del dissenso all'impoverimento della gente, a fronte della ricchezza mostrata dai suoi capi, alla razzia di tubi dell'acqua per farne i corpi dei razzi. Hamas blocca i civili che vogliono scappare al sud, probabilmente per usarli come scudi umani, e ha rubato dalle sedi dell'Unrwa carburante e medicinali.

     

    È stata la stessa agenzia dell'Onu a scriverlo in un tweet, denunciando che sedicenti operatori del ministero della Salute gestito da Hamas hanno caricato le forniture su camion, aggiungendo che qualsiasi uso non umanitario del carburante è «fortemente condannato». Poi il post è stato cancellato.

     

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    Come era successo in mattinata al presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. Nel 2005 ci fu una guerra civile tra i suoi e Hamas con oltre 300 vittime. Da allora, dopo la presa di Gaza da parte di Hamas in seguito alle elezioni palestinesi vinte, alla guerra civile, all'incarico prima dato e poi tolto di premier al capo di Hamas, Ismail Haniyeh, l'ottuagenario presidente non gira a Gaza neanche un euro dei contributi che riceve da tutto il mondo. […]

     

    «Le condizioni allo Shifa Hospital, uno dei più importanti della Striscia, sono miserabili. Non abbiamo cibo, acqua, medicine. Neanche dignità». Così si sfoga Bisan Odeish, 24 anni, attivista di ActionAid Palestina. «Le persone – continua – oltre centomila, dormono ovunque in questo ospedale, sulla strada, nei corridoi, senza la minima igiene. Sono qui perché l'ospedale è un luogo più sicuro della loro casa, ma se dobbiamo evacuare nessuno sa dove andare».

     

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    Mohammed Abu Mughaiseeb è il vicecoordinatore a Gaza di Medici senza Frontiere. «La situazione è molto difficile, gli ospedali funzionano a malapena. Molti medici hanno lasciato per seguire le famiglie. Non abbiamo medicinali, ci sono bombardamenti sempre, non ci sono corridoi umanitari. Non sappiamo cosa succederà domani e dove saremo». […]

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