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Il Comune di Genova dichiara guerra all’inquinamento e vieterà a giorni la circolazione di auto e moto più inquinanti. Riguarderà le auto a benzina fino a Euro 1, i diesel fino a Euro 2, i ciclomotori e motocicli Euro 0, e i motori Euro 0 ed Euro 1 a due tempi. Anche per questo l’ordinanza è stata ribattezzata «anti-Vespa» e a giorni verrà firmata dal sindaco Marco Bucci. Le polemiche, come già tre anni fa, sono ripartite. Feroci. Soprattutto per quanto riguarda le due ruote. Da una parte perché il capoluogo ligure è, da sempre, un’area a traffico difficile, dall’altra perché la circolazione è ancora più in crisi dopo il crollo del ponte Morandi. Così la Vespa è diventata la bandiera della polemica.
Le polemiche
Sventola la bandiera dei vespisti il comico Luca Bizzarri su Facebook: «Per me, per tanti genovesi, la vecchia Vespa non è solo uno scooter, lo sappiamo perfettamente che sostituirla vorrebbe dire inquinare meno, avere una vita più tranquilla, non dover chiudere la benzina ogni volta che ti fermi, non dover cambiare cavetti una volta al mese, poter toccare il freno davanti senza rischiare di morire. Ma quello che ci chiede il Sindaco, oggi, è di rinunciare alla nostra Storia. Al nostro essere genovesi – rincara Bizzarri -.
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I motivi, lo ripeto, possono essere pure validissimi, anche se il fumo nero dei traghetti pare leggermente più inquinante delle nostre vespe, ma ripeto: i motivi sono validissimi. Però io nel prossimo futuro mi metterò in giardino e accenderò la mia Vespa, ogni tanto, spesso, e farò girare il motore – è la ribellione del comico -. Perché se no lei si rovina, perché è la mia Vespa, mi ha visto andare al Liceo, ha trasportato me, i miei amori, le mie paure. Lì sopra, su quella sella ho viaggiato, pianto, fumato, mi ci sono baciato, ci ho litigato. Questo nessun Sindaco me lo toglierà, nessuna multa. Accenderò il motore e lo sentirò girare. Se Genova sarà un po’ più inquinata, da ora in poi, sarà colpa mia».
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La Vespa a Genova è una istituzione perché da lì è partita la storia del Marchio, anche se la città con una maggior concentrazione di Vespa storiche è Bologna (non a caso proprio i Lulapop l’hanno cantata in un motivo di successo). Non basta la promessa di incentivi per l’acquisto di auto e moto elettriche. I genovesi vogliono sentire le «ali sotto i piedi».
Le precisazioni
Così nel pomeriggio arrivano dal Comune, via agenzia Ansa, le prime precisazioni: «Non vogliamo far buttare via nessuna Vespa — chiarisce il sindaco Bucci, che parla di «tam tam che non va bene» —. Noi stiamo facendo invece una cosa importante per la città mettendo alcune limitazioni ai mezzi inquinanti, per cui stiamo andando verso il futuro delle città moderne». E chiarisce: «L’ordinanza coinvolgerà il centro città, dalla stazione Principe a corso Torino con due passaggi a mare e a monte per consentire agli euro 2 in giù di attraversare il centro».
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I mezzi storici
Un secondo chiarimento però suscita perplessità. Spiega Bucci: «I mezzi storici anche a due ruote iscritti nei registri nazionali, se si registrano, si metteranno a posto, se hanno le caratteristiche per essere registrate negli elenchi storici saranno esentati dall’ordinanza». Il problema, però, è che l’iscrizione ai registri storici (della Federazione motociclistica italiana, per esempio) non cambia la classe inquinante del motore. Se un due tempi nasce Euro0, sempre tale rimane. L’iscrizione al registro storico ha la finalità di conservare e tutelare il patrimonio storico del parco auto e moto e la loro originalità, non di renderle meno inquinanti.
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