1 - STAVA MALE MA NON GLI CREDEVANO
Stefano Re per “Libero Quotidiano”
CROZZA GENTILONI RENZIMAKER
La chiusura della diciassettesima legislatura - sinora sfortunata per tutti i suoi protagonisti - a causa di un motivo che nessuno si aspettava è apparsa per qualche ora un' ipotesi possibile. Il malore che ha colpito Paolo Gentiloni al ritorno dal viaggio a Parigi, lo ha costretto a ricoverarsi al policlinico Gemelli e a subire nella notte un intervento di angioplastica è sembrato poter cambiare, nel modo più brutale, i piani della politica.
Metà giornata è trascorsa così, con le incertezze sulle condizioni del presidente del Consiglio che si sovrapponevano ai calcoli inconfessabili di chi spera o teme lo scioglimento anticipato delle Camere e alle immagini di Maurizio Crozza, che pochi giorni fa è apparso in tv nei panni di un Gentiloni il cui cuore è collegato a un «Renzimaker», usato dal segretario del Pd per far fibrillare il premier appena prova a governare sul serio. Inutile aggiungere che quel video che ha ricominciato a fare il giro del web.
GENTILONI
Tra chi ha voluto essere informato sulle condizioni di Gentiloni sin dalla mattinata c'era Sergio Mattarella: pure lui, evidentemente, preoccupato per la delicatezza della situazione.
È durata sino a metà pomeriggio, quando il policlinico Gemelli ha diffuso il bollettino medico che ha fugato ogni dubbio: «Il pieno successo dell'intervento è confermato dall'ottimo decorso clinico del premier in degenza in unità coronarica».
Gentiloni resterà al Gemelli per alcuni giorni: sul pieno recupero non ci sono dubbi, ma i tempi sono un' incognita e intanto dovrà rinunciare agli impegni che aveva programmato per le prossime settimane, a partire dalla visita di Stato che avrebbe dovuto fare oggi a Londra.
CROZZA GENTILONI RENZIMAKER
È stato lui stesso a insistere per farsi controllare. Poco dopo le sette della sera di martedì, tornato dall' aeroporto di Ciampino, era nel suo ufficio quando ha avvertito un malore, il secondo dopo quello che lo aveva colto a Parigi durante il faccia a faccia con Hollande. A quel punto si è fatto visitare dal medico di Palazzo Chigi e al termine ha chiesto allo staff di farsi accompagnare in automobile al Gemelli, l'ospedale dei papi, con cui è convenzionata la Camera dei deputati.
Durante tutto questo periodo Gentiloni è sempre stato vigile. L' elettrocardiogramma che ha effettuato in ospedale come primo controllo non mostrava anomalie, ma a quel punto lui stesso ha voluto sottoporsi ad altri esami e la coronografia che gli è stata fatta ha confermato la parziale ostruzione di un vaso sanguigno periferico. Da qui la scelta di impiantare lo stent durante la nottata. L'ostinazione del premier, dunque, sembra avere avuto un ruolo decisivo.
PADOAN GENTILONI1
Resta da capire quanto potrà lavorare Gentiloni nei prossimi mesi, nei quali fatiche e stress non dovrebbero mancare, per uno che ricopre il suo incarico. Già il 18 gennaio è in programma il vertice con Angela Merkel a Berlino al quale, a fine mese, dovrebbero seguire le visite di Stato a Madrid e Lisbona. Impegni non confermati, al momento. Lo stesso malore che lo ha colpito appare dovuto al carico eccessivo di fatica. «Ha un po' esagerato con la mole di lavoro», riferiscono fonti di governo alle agenzie. «Dall' inizio dell' incarico lavora dal mattino presto fino a notte fonda. Dovrebbe riposare di più, ma ha già detto di voler tornare lunedì», raccontano i suoi collaboratori.
RENZI GENTILONI
Che lo spirito del premier sia battagliero lo dimostra anche il tweet che ha pubblicato in serata: «Grazie dell' affetto e degli auguri. Medici e personale sanitario bravissimi. Sto bene. Presto torno al lavoro». Ma a decidere saranno i medici. Intanto resterà ricoverato due o tre giorni, poi dovrà seguire le prescrizioni di chi lo cura. Giorgio Napolitano gli consiglia di cambiare stile di vita: «Deve prendersela un po' tranquilla. Come dicono gli americani, "take it easy"».
Auguri gli sono giunti anche dai Cinque Stelle e da Matteo Salvini, oltre che da quasi tutti i leader dei Occidentali. Con Mattarella il premier si è sentito nel pomeriggio e Matteo Renzi gli aveva espresso «affetto e vicinanza» sin dal mattino. Silvio Berlusconi gli ha inviato «gli auguri più cordiali di Forza Italia e miei personali per una rapida e completa guarigione» e nel suo caso di certo non c' è stata ipocrisia: fosse per il Cavaliere, Gentiloni dovrebbe restare al governo sino alla scadenza naturale della legislatura.
maria elena boschi gentiloni renzi
2 - NON E' UN DRAMMA, NE' UN SCHERZO
Melania Rizzoli per Libero Quotidiano
Quando il sintomo si manifesta non puoi ignorarlo. Capisci subito che è un malessere nuovo, un dolore mai provato prima, un senso di oppressione che aumenta, che chiude la gola e spezza il respiro, che non dipende dalla stanchezza o da quello che hai mangiato o bevuto, ma da qualcos' altro che non conosci e che ti allarma. E allora, nel dubbio, vai a farti controllare in ospedale.
GENTILONI CHIEDE LA FIDUCIA ALLA CAMERA
È quello che è successo al nostro premier martedì sera, quando, rientrando a casa dopo una visita di Stato a Parigi con il presidente Francois Holland, Paolo Gentiloni ha accusato un malore che lo ha costretto a cambiare meta e dirigersi direttamente al Policlinico Gemelli di Roma. E bene ha fatto poiché in quella struttura, nonostante l' ora tarda, è stato prontamente visitato, analizzato, diagnosticato e quindi sottoposto d' urgenza ad angioplastica vascolare con esito positivo.
L' intervento tempestivo dei medici dell' Unitá Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) in pratica gli ha evitato l' infarto conclamato ed il paziente viene oggi considerato guarito, anche se necessita per norma di due notti e due giorni di osservazione per mettere a punto le terapie mediche post-intervento.
melania rizzoli
Questo tipo di operazione consiste nell' andare a dilatare un vaso arterioso che sta per chiudersi, che sta appunto per infartuarsi, diagnosticato con una coronarografia, che fa vedere chiaramente all' interno della coronaria la trombosi, che non ha ancora occluso completamente la arteria, ma la ostruisce a tal punto da scatenare i sintomi dolorosi di angina pectoris, provocati dal ridotto flusso di sangue ai tessuti limitrofi del cuore, proprio a causa della semi-ostruzione.
La tecnica operatoria è mini-invasiva, poiché il vaso da aprire viene raggiunto da un lungo catetere sottile, introdotto con una piccola incisione all' inguine nella arteria femorale, oppure infilato dal braccio come una flebo o dal collo a livello della arteria carotide, fino a farlo scorrere e avanzare nel sistema vascolare e raggiungere, sempre sotto controllo angiografico, il vaso semi ostruito per liberarlo dal «tappo», e per posizionare in quella sede uno «stent», cioè un micro dispositivo a forma di molla spirale, in pratica una micro retina che manterrà permanentemente in futuro la pervietá del vaso interessato.
colpo di cuore
L' ORA DECISIVA
Oggi questi tipi di stent sono anche medicati, ovvero rilasciano nel tempo a livello locale un farmaco vasodilatatore che impedisce una nuova ostruzione dell' arteria. L' intervento viene eseguito in anestesia locale, con il paziente vigile, in genere non comporta complicanze ed è praticato in tutti i grandi ospedali dotati del reparto di Emodinamica, che in genere sono attivi giorno e notte.
È molto importante arrivare in queste strutture entro quella che gli americani chiamano la «golden hour», cioè entro un' ora dall' inizio dei sintomi ed entro la quale si hanno altissime possibilità di successo e di guarigione per una patologia che un tempo mieteva molte vittime.
Per dovere di cronaca bisogna sottolineare che questo tipo di operazione, l' angioplastica vascolare, può essere eseguita solo su vasi ancora parzialmente pervi, poiché la occlusione trombotica completa e compatta degli stessi invece vanifica questo tentativo ed impone la tecnica del by-pass coronarico, cioè un intervento a cuore aperto per sostituire le arterie coronariche con vasi sani prelevati dal paziente stesso ed è sicuramente una patologia più impegnativa sia per l' infartuato che per i cardiochirurghi operatori, con una convalescenza lunga e faticosa.
battito cardiaco
È quindi molto importante imparare a capire per tempo i sintomi dolorosi del cuore, che quando si ammala non è mai silente, e il dolore che provoca varia a seconda della coronaria colpita, e può presentarsi classicamente al petto, nella zona cardiaca, con senso di oppressione retrosternale, con irradiazione alla spalla e al braccio sinistro (spesso anche solo alla spalla sinistra), quando sono colpite le coronarie principali, ma può insorgere, dalle coronarie inferiori, posteriori e laterali, anche come un mal di stomaco insolito, che persiste ed aumenta, a livello della giunzione gastro-esofagea, subito sotto lo sterno, che viene confuso dal paziente come una gastrite, una cattiva digestione o una esofagite da reflusso, od anche frequentemente può presentarsi con un dolore diffuso alla mandibola, destra o sinistra, e che viene troppo spesso scambiato per nevralgie ai denti, alle gengive o alla parte inferiore del viso.
In Italia si registrano oltre 130mila casi all' anno di infarto del miocardio, e purtroppo sono circa 23mila quelli che muoiono perché non arrivano in tempo, per tanti motivi, nelle strutture apposite ed adeguate per essere assistiti e tentare di essere salvati.