Giordano Stabile per La Stampa
santo sepolcro
La Chiesa del Santo Sepolcro è rimasta chiusa questa domenica e non riaprirà fino a quando Israele non ritirerà una proposta di legge che permetterà l’esproprio di terreni venduti a terzi dalle chiese cattolica, armena e greca ortodossa. La legge prevede anche una nuova forma di tassazione per le proprietà religiose.
pellegrini a gerusalemme
All’ingresso della Chiesa del Santo Sepolcro un cartello spiega le ragioni del clamoroso gesto di protesta: “Ora basta, fermiamo la persecuzione delle chiese, questa è una campagna sistematica la comunità cristiana in Terra Santa”. La nuova legge dovrebbe essere discussa dal Knesset, il Parlamento israeliano, la prossima settimana. Ma le autorità religiose cristiane protestano anche contro una nuova forma di raccolta delle tasse dovute allo Stato.
I leader delle tre Chiese principali – il patriarca greco ortodosso Theophilos III, il Custode di Terra Santa Francesco Patton e il patriarca armeno Nourhan Manougian – hanno scritto una lettera che denuncia “una legge discriminatoria e razzista che prende di mira soltanto le proprietà cristiane e che ricorda a noi tutti le leggi di natura simile contro gli ebrei negli anni bui dell’Europa”.
papa Francesco alla Basilica del Santo Sepolcro
Il consiglio dei ministri discuterà nei prossimi giorni il provvedimento, pensato per fermare la vendita dei terreni di proprietà delle chiese ai compagnie di investimento private. Dal 2010 sono stati ceduti in tutto circa 50 ettari, situati in quartieri centrali di Gerusalemme come Rehavia, Talbieh e Nayot, dal valore in continua crescita. Gli investimenti edilizi però hanno costretto molti abitanti a lasciare e loro case e si teme una esplosione dei prezzi che renderà queste aree inaccessibili alla classe media.