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    GHALI ALLO SPIEDO! CONTINUANO LE POLEMICHE DELLE COMUNITÀ EBRAICHE ITALIANE PER LO “STOP AL GENOCIDIO” PRONUNCIATO DA GHALI E PER LE ALTRE AFFERMAZIONI SU ISRAELE E PALESTINA FATTE DA ALTRI ARTISTI DURANTE SANREMO: "I CANTANTI NON RIESCONO A ESPRIMERE UN PENSIERO CHE INCLUDA LO STOP AL TERRORISMO VERSO GLI EBREI CON IL BENESTARE DELLA RAI”– L’AD DELLA RAI, ROBERTO SERGIO, CERCA DI METTERE UNA TOPPA: “LA MIA SOLIDARIETÀ ALLA COMUNITÀ EBRAICA È SENTITA E CONVINTA…” - VIDEO


     
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    1. DI SEGNI,SANREMO SPAZIO DI LIBERTÀ MA OSTAGGI DIMENTICATI

    (ANSA) - "Se la musica e il festival, per la sua rilevanza, è lo spazio per la libertà di esprimere pensieri di amore, di dolore, di gioia, di denunce sociali e contestazioni politiche, dispiace che questo palco non sia stato l'occasione per lanciare parimenti, un appello per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas, lasciando all'unilateralità la legittimazione alla distorsione, con uso di termini che ancora una volta offendono la storia del nostro Paese e dell'Europa tutta".

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    Così all'ANSA, la presidente delle Comunità ebraiche Italiane, Noemi Di Segni sui messaggi pro Palestina di alcuni cantanti dal palco di Sanremo. "La vincitrice Angelina, assieme ai vincitori degli altri paesi e di Israele, saranno all'Eurovision: auspico che almeno lì non si verifichi alcun episodio di distorsione e boicottaggio. Da qui all'Eurovision mi appello a ricordare ogni giorno i 136 ostaggi, anche loro hanno diritto alla loro musica e di tornare alla loro casa", aggiunge Di Segni.

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    2. COMUNITÀ EBREI ROMA,'A SANREMO NESSUNA PAROLA CONTRO TERRORISMO'

    (ANSA) - "Una volta a Miss Italia le ragazze dicevano che sognavano le pace nel mondo per tutti, oggi i cantanti impegnati a Sanremo non riescono a esprimere un pensiero che includa lo stop al terrorismo verso gli ebrei con il benestare della Rai. Questi sono i tempi in cui viviamo". Così su X la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.

     

    3. AD RAI, SOLIDARIETÀ A POPOLO DI ISRAELE E COMUNITÀ EBRAICA

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    (ANSA) - "Ho vissuto assieme all'ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell'ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano - e continueranno a farlo - la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta". Così l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio in merito a una affermazione su Israele e Palestina fatta da Ghali durante il Festival di Sanremo.

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    4. GHALI, ISRAELE? PARLO DI QUESTI TEMI FIN DA BAMBINO

    (ANSA) - "Ho sempre parlato di questi temi da quando sono bambino. Non dal 7 ottobre". Ghali risponde così all'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar che ha ritenuto "vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile".

     

    "Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c'erano tante cose da dire. Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su questo palco: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino'', replica a Domenica In Ghali, che alla fine della sua esibizione ieri sera al festival di Sanremo ha gridato 'stop al genocidio' rispondendo ad una domanda, con Mara Venier che sottolinea: ''siamo tutti per la pace su questo non ci sono dubbi''.

     

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    ''È da quando ho 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo nelle mie canzoni. Sono nato grazie ad internet e non è dal 7 ottobre che ne parlo, questa cosa va avanti già da un po'". L'artista ha poi commentato: "Il fatto che l'ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo".

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