marianna pepe
Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Marianna Pepe, la 39enne ex campionessa di tiro a segno. La donna, la sera prima della morte, sarebbe stata violentemente picchiata dall’ex compagno, probabilmente davanti al figlio di cinque anni.
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Per sfuggire alle botte Marianna insieme al bambino avrebbe chiesto ospitalità a un amico. E lì avrebbe assunto della cocaina, insieme ad altri farmaci e alcol: probabilmente è stato proprio questo mix letale a ucciderla. Sarà comunque l’autopsia a chiarire la causa esatta del decesso. Marianna aveva di recente interrotto il rapporto con l’ex compagno, che però non si rassegnava alla fine della loro relazione. In passato l’uomo era già stato violento, tanto che Marianna si era rivolta al Gruppo di operatrici antiviolenza e progetti (Goap) per chiedere aiuto. Marianna Pepe era stata trovata morta intorno alle tredici di giovedì, a Muggia, vicino Trieste, ma il decesso sarebbe avvenuto nella notte precedente.
GIALLO A TRIESTE
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Alessandro Fulloni per il Corriere della Sera
È morta in un letto, nella notte tra mercoledì e giovedì. Ma il motivo resta ancora un mistero sul quale sta indagando la Squadra mobile di Trieste. Marianna Pepe, 39 anni, caporalmaggiore scelto dell' Esercito e cinque volte campionessa italiana di tiro a segno nella specialità della carabina sportiva, è stata trovata priva di vita da suo figlio, cinque anni. Erano circa le tredici e quando è arrivata l' ambulanza non c' era più niente da fare.
La donna - che abitava a Muggia, comune vicino a Trieste - era sul letto, attorno non c' erano medicinali e sul cadavere, almeno dopo un primo riscontro medico, non sono stati trovati segni di violenza.
Ma qualcosa non torna.
Dalla Procura di Trieste hanno deciso un approfondimento e per questo è stata disposta l' autopsia prevista martedì. Nel fascicolo non è stata formulata alcuna ipotesi di reato e nemmeno ci sono indagati, almeno sino a quando non giungeranno i risultati dell' esame tossicologico.
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Per ora ci sono solo ipotesi: forse un malore. O forse un mix letale di farmaci e alcol. A riportarlo è l' edizione online del Piccolo di Trieste che ha ricostruito l' ultima notte di Marianna.
Reduce, tra l' altro, da una relazione sentimentale travagliata e burrascosa con un ex compagno descritto come assai manesco. Ecco perché la donna di recente si era rivolta al Goap («Gruppo operatrici antiviolenza e progetti») di Trieste per chiedere aiuto e fronteggiare quell' uomo incapace di rassegnarsi alla fine di un amore. Mercoledì sera Marianna, che aveva con sé il bimbo, avrebbe deciso di non rincasare proprio per la paura di imbattersi, per l' ennesima volta, nell' ex fidanzato. Per questo si è incontrata con un amico che l' ha ospitata a casa sua, sempre a Muggia. Qui avrebbe assunto dei farmaci, probabilmente del Valium, che mescolato ad alcol sarebbe risultato fatale.
Dalla Squadra mobile diretta da Giovanni Cuciti filtra solo che alcuni familiari e conoscenti dell' ex atleta azzurra sono stati già ascoltati. Su Facebook sono tantissime le testimonianze che ricordano la tiratrice che aveva a lungo indossato la maglia della nazionale.
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Marianna - bionda, lo sguardo sempre grintoso nelle foto che la ritraggono nelle competizioni - aveva cominciato a sparare, ancora adolescente, in un poligono di Trieste. Le vittorie, numerose, erano arrivate subito, tanto da guadagnarsi l' ingresso nel Gruppo sportivo dell' Esercito di cui era stata atleta in prima fila. Oltre ad aggiudicarsi i cinque campionati era arrivata ottava nella carabina ad aria compressa dai 50 metri, ai campionati europei del 2005.
Dopo aver lasciato lo sport ad alto livello Marianna era entrata nell' Esercito per diventare militare di professione in un reparto a Trieste. Pochi giorni fa aveva sfilato in divisa durante le celebrazioni per il 4 novembre. Poi il mistero di quel che è successo nella notte tra mercoledì e giovedì.