Caterina Maniaci per “Libero quotidiano”
PAOLO VIAJ
Un omicidio efferato, nel cuore della notte: la vittima è un uomo, e insieme a lui ci sono due donne. «Ci siamo difese», diranno poi, davanti al cadavere pieno di ferite, preso a bastonate, con segni di asfissia. Ma il movente non è chiaro, non convince.
Una storiaccia che arriva dal Veneto, dalla provincia profonda, quella idilliaca di meravigliose colline ricche di vigneti. E raggela le temperature roventi dell' estate che torna a ruggire. Giovedì notte, a Serravalle di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, i carabinieri devono intervenire in un appartamento della frazione. Dentro, il cadavere di un uomo di 57 anni, quello di Paolo Viaj.
Dalla ricostruzione dei fatti si stabilisce che la vittima prima è stata presa a bastonate, poi soffocata con un cuscino. Nessuno dei vicini ha sentito nulla, sono state le altre persone presenti nell' appartamento a chiamare le forze dell' ordine: due donne, una di 52 anni, Patrizia Armellin, e l' altra 24enne, Angelica Cormaci.
VERSIONE CONFUSA
PAOLO VIAJ
Le due raccontano le cose in modo convulso, danno una versione dei fatti piuttosto farraginosa, vengono mandate in ospedale per essere medicate da alcune escoriazioni superficiali. Piantonate nel nosocomio, qualche ora più tardi vengono sottoposte a un nuovo, lungo interrogatorio nella sede del comando dei carabinieri.
È a questo punto che si addossano la colpa dell' omicidio, che sarebbe stato la conseguenza del tentativo di difendersi dall' aggressione dell' uomo, dopo un violento litigio scoppiato, da quanto si apprende, per motivi economici. Movente e ricostruzione come detto giudicati non convincenti, così le due amiche sono arrestate con l' accusa di omicidio volontario aggravato. Le donne sono state trasferite nel carcere veneziano della Giudecca. A poco a poco il mosaico della vicenda prende forma e consistenza.
OMICIDIO DI PAOLO VIAJ
La donna più grande d' età avrebbe avuto una relazione amorosa con l'uomo ucciso, originario di Milano e disoccupato, mentre la più giovane sarebbe solo un' amica. Proprio quest' ultima sarebbe intervenuta per difendere l' altra durante l'alterco. Il sindaco di Vittorio Veneto, Antonio Matto, ha fatto sapere che Paolo Viaj «non risiedeva nel Comune, era solo di passaggio, forse un ospite di queste due persone».
I contorni della vicenda restano piuttosto nebulosi. Davvero hanno litigato per una questione di soldi? O non sarà invece una reazione legata a motivi sentimentali?
Gelosia, violenza o qualcos'altro ancora? La versione di una reazione dovuta a un atto di violenza dopo la lite non convince per la violenza dell' attacco alla vittima da parte delle due indagate, la chiara determinazione a farlo morire, quadro che dunque non coincide con un tentativo di difesa, o un impeto di rabbia momentaneo. L' uomo non aveva precedenti, quindi nessuna denuncia relativa a violenze fisiche procurate ad altre persone.
PAOLO VIAJ
UN ALTRO DELITTO
Vittorio Veneto e i suoi pittoreschi dintorni - siamo poco lontani da Valdobbiadene e da Conegliano, le cui colline ricche di vigneti che producono il favoloso Prosecco, sono appena state riconosciute come Patrimonio dell' umanità dell' Unesco - tornano così alla ribalta della cronaca nera.
OMICIDIO DI PAOLO VIAJ - PATRIZIA ARMELLIN
Nei pressi di Conegliano, infatti, due anni fa si è consumato un altro crudele delitto, che ha molto scosso l' opinione pubblica: Irina Bakal, 20 anni, incinta di sei mesi, venne ritrovata morta in un fosso. Si scoprì presto che il colpevole era il suo ex fidanzato, Mihail Savciuc, che non voleva accettare il fatto di essere il padre della creatura che Irina portava in grembo. Così, con una pietra scagliata sulla testa di Irina, le uccise entrambe, gettando il corpo della giovane in un fosso, senza voltarsi indietro.
OMICIDIO DI PAOLO VIAJ - ANGELICA CORMACI