1.IL GIP SUL MEDICO ARRESTATO «POTEVA UCCIDERE ANCHE LA SUA AMANTE»
Andreina Baccaro per il “Corriere della Sera”
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Anche la giovane amante del medico finito in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie, correva il «concreto rischio di subire una sorte analoga». Sono parole del giudice delle indagini preliminari di Bologna Claudio Paris nell’ordinanza che ha disposto l’arresto di Giampaolo Amato, il medico 64enne bolognese che avrebbe somministrato alla moglie Isabella Linsalata, 62 anni ginecologa e medico di base, trovata morta nella sua casa a Bologna il 31 ottobre 2021, un mix letale di benzodiazepine e sevoflurano, anestetico ad uso ospedaliero. Per il gip Claudio Paris, Amato era pericoloso, preso com’era tra quel «desiderio irrefrenabile» di vivere la sua storia extraconiugale con una donna più giovane, conosciuta nel 2018.
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Persino la giovane amante, dopo la morte della dottoressa e l’apertura dell’inchiesta a carico del marito, inizia a temere per la propria incolumità: «Ma secondo te, ci dobbiamo veramente iniziare a pensare, questo qua fuori di testa può aver fatto qualcosa quella sera?» confida ad un’amica in una conversazione intercettata ad aprile 2022.
E ancora: «Questo riesce ad essere un pazzo furioso, ma davvero noi siamo convinti che lui... non si sia fatto venire un momento di delirio, perché io in quel periodo non gli rispondevo più al telefono, non ci sentivamo più». Per gli inquirenti i sospetti della donna sono importanti riscontri a quella personalità «narcisistica» di cui ormai anche l’amante si era accorta.
Anche la vittima, del resto, aveva iniziato a sospettare del marito almeno due anni prima della sua morte.
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Nel maggio del 2019, dopo aver scoperto che la relazione extraconiugale continuava nonostante le promesse, Isabella aveva iniziato ad avvertire strani malesseri, addirittura episodi di narcolessia e ne aveva parlato con le amiche.
Tre donne, tra cui la sorella, rivelatesi fondamentali per le indagini: una spinge Isabella a sottoporsi ad esami delle urine quando l’amica le confida il timore che il marito possa somministrale qualcosa nelle tisane che le prepara la sera. Subito dopo «la terribile scoperta», come confiderà alla sua dottoressa: dosi massicce di benzodiazepine nel suo corpo. Isabella capisce ma non denuncia, nonostante confidi ad un’altra amica «ho a che fare con uno psicopatico». Però consegna il referto all’amica che lo conserva fino alla sua morte.
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Poi la sorella: una sera del 2019, trovando Isabella in casa come ubriaca e intontita, porta via la bottiglia di vino che il marito le ha fatto bere a cena e poi ha lavato accuratamente prima di buttare via.
Anche lei l’ha conservata e consegnata ai carabinieri del nucleo investigativo. Le analisi, a distanza di un anno e mezzo, hanno rivelato tracce di benzodiazepine anche sulla bottiglia: per l’accusa anche i passati malesseri della donna dipendevano dalle sostanze che il marito le somministrava […]
2. BOLOGNA, LA DOPPIA VITA DELL'EX MEDICO VIRTUS «UCCISE ANCHE LA SUOCERA»
Estratto dell'articolo di Mirco Paganelli per “Il Messaggero”
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Potrebbe aver ucciso, oltre alla moglie, anche la suocera morta appena 22 giorni prima della figlia. […] L'anziana donna era stata trovata senza vita nel suo letto in un appartamento comunicante con quello dei coniugi. Le prime analisi sulla sua salma hanno dato esito positivo al sedativo ospedaliero midazolam, e si sospetta anche la presenza del sevoflurano, un anestetico. Le stesse sostanze che hanno provocato la morte di Linsalata e che, in base alle indagini, le sarebbero state somministrate clandestinamente dal marito.
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Moglie e figli scoprono presto la seconda vita di Amato, che si trova così di fronte a «dolorosissime decisioni» - come le definisce il giudice - diviso tra famiglia e passione. «Infelice e pericoloso», sviluppa il «morboso desiderio della propria amante». Solo che quest'ultima decide di lasciarlo perché si è fatto ossessivo, gli dà dello «psicopatico» rinfacciandogli di averle messo le mani addosso più volte. «Sei diabolico e pericoloso, non ti amo più», gli dice. È forse per la paura di perdere la giovane fiamma che Amato decide di rimuovere l'unico vero ostacolo alla realizzazione del suo sogno?
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[…] secondo il giudice non è da escludere un secondo movente, quello economico. Amato, infatti, non avrebbe guadagnato molto da un divorzio, dato che non aveva intestati a sé né la prima casa, né quella in campagna. E tre giorni prima dell'uccisione, la moglie decide di parlare con la figlia della successione. Teme qualcosa? «Si dava quasi per scontato che mia madre dovesse venire a mancare di lì a poco, come poi è successo», racconterà la giovane più tardi. […]
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