Lo struggente spaesamento esistenziale di Alain Elkann scambiato per classismo, il convento pervasivo catto-femminista della Murgia invece osannato. Viva Proust! Viva Elkann. Viva il lusso. Contro ogni retorica. #Elkann @tusselpuff #Murgia #fulvioabbate @reppomanuno pic.twitter.com/lOoeMnBoKS
— Fulvio Abbate (@fulvioabbate) July 25, 2023
LETTERA DI CARMEN LLERA MORAVIA A DAGOSPIA
Riceviamo e pubblichiamo:
carmen llera foto di bacco (2)
Caro Dago,
mi sembra terribilmente ingiusto l'accanimento mediatico contro Alain Elkann, dalla redazione di Repubblica dove ha pubblicato un breve racconto estivo, ai noti giornalisti di destra e sinistra
E' una colpa essere figlio di un banchiere francese e padre del proprietario del giornale ?
avere 73 anni e leggere Financial times e Proust ? non conoscere bene la geografia italiana ? prendere appunti con una stilografica ? osservare il comportamento dei ragazzi molto giovani e sentirsi estraneo al loro mondo ?
Alain forse è stato ingenuo, snob ? non più di altri
Non merita questa forma di linciaggio.
Avrei capito una critica letteraria allo stile ma non alla persona
GIAN PAOLO SERINO
Anche questa sembra una forma di razzismo, spero di sbagliarmi
Carmen Llera Moravia
SU GIOVANI LANZICHENECCHI E TRENI HA RAGIONE ELKANN, C’È POCO DA RIDERE E DA INDIGNARSI. SERINO: “RACCONTO PERFETTO”
Gian Paolo Serino per www.mowmag.com
[…] Nessun errore. Il racconto di Alain Elkann è perfetto così: troppo facile abbaiare allo scandalo, cercare nel suo racconto parole di razzismo, di snobismo, di superiorità. Anzi, Elkann in punta di penna ci ha ricordato che esiste un problema: oggi i Franti sono usciti dal libro “Cuore” per invadere i treni delle nostre coscienze.
ALAIN ELKANN IN TRENO - MEME
Al posto che cercare un punto di “crep de chine” nel vestito di Elkann ricordiamoci di Occam analizzando la struttura essenziale del testo narrativo:
il piacere;
il viaggio itinerante a lunga percorrenza;
la scoperta dei luoghi non conosciuti;
la solitudine peggiore (siamo soli in tanti);
la nostalgia della madeleine del tempo perduto;
TWEET DI FULVIO ABBATE IN DIFESA DI ALAIN ELKANN
la morte così lontana dai pensieri ma così vicina da esserci di fronte, incarnata in una gioventù che non è neanche più bruciata ma semplicemente “non pervenuta”.
Se non fosse che questa è la prima generazione che impone una linea ferroviaria di pensiero anche non muovendosi: perché anche se il treno è in un tunnel quello che conta è la condivisione social sempre in movimento perpetuo.
I ragazzi viaggiano oramai solo in una instagrammatica della vita che diventa la loro vita stessa. Se i lanzichenecchi sguainavano le lame delle loro Katzbalger, i lanzichenecchi di oggi ci accecano con dialoghi surreali, da rapper che non hanno mai visto una periferia e che infatti viaggiano in prima classe, confondono il chiasso con il dialogo, la dittatura dei loghi e dei catenoni dorati con la propria personalità.
GIAN PAOLO SERINO
Questa è l’unica domanda che ci saremmo dovuti porre davanti al racconto interrogativo di Elkann: perché i nostri figli, nipoti, fratelli, si sono ridotti così? Basta guardarci intorno […] per comprendere che abbiamo accecato i nostri figli avvolgendoli in un bozzolo di solitudine folle: li abbiamo resi schiavi e complici di una dittatura del vuoto che li ha trasformati in turisti della vita. E la colpa è soltanto nostra: siamo cresciuti da “bravi” manzoniani e abbiamo generato dei lanzichenecchi Usa&getta.
ALAIN ELKANN
MEME SULL ARTICOLO DI ALAIN ELKANN DAL TRENO PER FOGGIA MEME SULL ARTICOLO DI ALAIN ELKANN DAL TRENO PER FOGGIA ALAIN ELKANN MEME SULL ARTICOLO DI ALAIN ELKANN DAL TRENO PER FOGGIA 1
ALAIN ELKANN
GIAN PAOLO SERINO gian paolo serino