Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
GIANCARLO DOTTO
Per come la vedo io, non vedo proprio come la Francia possa perdere questo Europeo senza darsi un qualche suicidio esemplare. Gioca in casa dentro stadi in estasi solo per il fatto di chiamarsi Francia, mette insieme una quantità debordante qua e là anche folle di talento, soprattutto al centro e davanti (Pogba, Kantè, Matuidì, Griezmann, Martial tra i tanti, il lusso molto bigotto di tenere a casa uno come Benzema che da noi sarebbe l’uomo dei sogni), ma non sta male neanche dietro (ottimo il portiere, più che buoni esterni e centrali), e tiene in panchina un ruvido domatore come Deschamps, già strategico e pensante da centrocampista regista. Insomma, una mistura ben dosata di vecchi calli e galli espertoni e piedi alati oltre che ispirati.
POGBA
Subito dopo vedo Inghilterra e Germania a seguire. Occhio alla spompata banda dello svampito Hodgson. Gli inglesi di solito arrivano stracotti a questo punto della stagione dopo aver giocato calcio a tutta birra per nove mesi. Ma, stavolta sono giovani e forti. Ma forti davvero. Sembrano una squadra e probabilmente lo sono.
Concentratevi solo su quel terzetto là davanti, l’ormai “classico” Rooney, il meraviglioso Kane e lo spiritato Vardy, miracolato in Leicester. Aggiungo il portiere, Hart. Sottovalutatissimo. Anche per suo demerito. Da sempre in bilico tra prodezze e papere, da un paio d’anni ha trovato tra i pali del Manchester City una casa stabile, non più terremotata dalle sue perdite di senno. Tra i primi portieri al mondo, oggi.
KANE
Sottovalutata molto, in generale, l’incidenza del portiere nelle fortune di una squadra. Salvo rare eccezioni che si chiamano Neuer e Buffon. Per questo dico Germania terza favorita e non dico Buffon, mai così forte ma a guardia di una squadra mai così debole. I tedesconi arrivano di solito tra le prime quattro quando c’è in ballo qualcosa e questo ancora prima che arrivasse il bello non so se tenebroso Low.
Squadra enorme che dipende molto da quanto sarà ancora enorme la sua manìa di vincere, effetto sazietà quasi garantito tra Bayern e Nazionale. Arrivano dall’aver strapazzato il mondo in Brasile e in quanto Brasile, ce la faranno a immaginare l’Europa grande almeno quanto il Mondo?
NEUER
Scendiamo di piano. Ci trovo il Belgio prima della Spagna. Anche qui un gran portiere, Courtois, e una somma di talenti assoluti che, però, ancora, non fanno squadra e, fattore da rimarcare, immemori di cosa sia battersi per un obiettivo di patria così grande. Molto dipenderanno dai lunatici estri di Hazard e De Bruyne, ancorandosi al solido caratteraccio calcistico del romanista Nainggo. Deboli in panca, con quel Wilmots che non ha mai smesso di ragionare da quel medianaccio che era. La Spagna deve ancora rimettersi dallo choc di non avere nella pelle il respiro regolare di uno come Xavi e tutto il resto, incluso quel genio di Iniesta, tende a declinare.
ronaldo iniesta jpeg
E l’Italia di Conte vi chiederete voi e mi chiedo anch’io? Più poveri e più deboli. Tutti appesi al bunker juventino. Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini. Se reggono loro, possiamo fare un pezzo di strada. Non so se sia la Nazionale più scarsa e meno azzurra di sempre, certo pesano in mezzo due assenze come Marchisio e Verratti. Per me, uno come Zaza, là davanti, deve giocare sempre, anche in coppia con Pellè.
In quanto a Conte, forza o debolezza? Di giorno lavora per Tavecchio e per il sistema Italia, di notte per Abramovich e il sistema piatto ricco mi ci ficco, razzolando come una volpe giocatori nei cortili altrui, italiani soprattutto. Amico di giorno, nemico e predatore di notte. Cosa c’è seduto sulla panca in Francia, un uomo o un ologramma? Di sicuro il ct del passato, mentre quello del presente se la vedrà in tivù altrove. Sapremo presto. Lunedì con il Belgio. Se si eccede, possibile eccitante quarto di finale con l’Inghilterra.
buffon
Sorprese? La Croazia, ma non poi così tanto. Eventualmente Slovacchia e Islanda, impressionanti nelle qualificazioni. Prima volta anche per l’Albania di De Biasi e Tramezzani. Un trionfo già esserci. Le star? Facile. Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic su tutti, due monumenti, ma in groppa a squadre che non faranno tantissima strada per difetti cronici. E poi il gallese Bale e il francese Pogba. A seguire, un’infinità di giovani perle sparse soprattutto tra Francia, Belgio, Germania e Inghilterra.
cristiano ronaldo