GIANDAVIDE DE PAU
Andrea Ossino per “la Repubblica – Edizione Roma”
Un uomo che corre seminudo tra le vie dei Parioli inseguendo una ragazza brasiliana completamente svestita. La singolare scenetta ricordata da chi nel 2006 abitava il rinomato quartiere di Roma Nord rivela in realtà il primo episodio in cui Giandavide De Pau ha mostrato il desiderio di infierire contro le donne costrette a vendere i propri corpi. Una strada che lo ha portato fino all'epilogo di giovedì scorso, quando ha ucciso tre prostitute che lavoravano vicino il tribunale di piazzale Clodio.
Ma torniamo al precedente.
GIANDAVIDE DE PAU
Quel giorno del 2006, il 15 giugno, De Pau si era presentato come un tecnico della caldaia, una scusa per farsi aprire la porta dell'appartamento al civico 10 di via Fratelli Ruspoli. Dentro c'era una ragazza brasiliana di 21 anni. Beretta puntata alla tempia, è stata costretta a farsi strappare i vestiti di dosso. Poi è riuscita a scappare, dando vita al vano inseguimento tentato da De Pau, che seminudo ha provato a rincorrere la vittima.
Lei è finita in ospedale, lui in carcere, arrestato dai carabinieri un paio di giorni dopo.
Due anni più tardi era in comunità, in Toscana.
GIANDAVIDE DE PAU
Quando è uscito, ha deciso di regalare agli investigatori anche il ricordo di un altro episodio: De Pau ha sparato con un fucile a pallettoni all'indirizzo di alcune prostitute che lavoravano in strada. Nessun ferito fortunatamente. Solo il sintomo di un desiderio più grande, quello di fare male alle prostitute, un istinto tenuto maldestramente a bada fino a giovedì scorso, quando la droga ha fatto perdere ogni freno inibitorio e tre donne sono morte.