BERLUSCONI E FINI
Una lunga e agguerrita intervista, quella concessa da Silvio Berlusconi al Giornale e firmata da Alessandro Sallusti. Si parla di giustizia, della magistratura, di quel "sistema che condiziona la politica italiana e contraddice i cardini dello stato di diritto", tuona il leader di Forza Italia. Il quale poi spinge Marta Cartabia: "Ora una riforma per il giusto processo", insomma cancellare, e subito, le follie M5s sulla prescrizione.
LO SCONTRO TRA BERLUSCONI E FINI
Il Cavaliere aggiunge: "Da anni denuncio le infiltrazioni ideologiche tra le toghe e l'opacità del sistema di potere che caratterizzano parte della magistratura". Già, un accanimento come quello contro Berlusconi, forse, non si è mai visto: "In 27 anni ho subito 86 processi per un totale di 3.672 udienze", ricorda.
luca palamara
Cifre che parlano chiaro. Anzi chiarissimo. "Ora ci sono le condizioni per gettarci alle spalle alcuni dei veleni", chiosa con un chiaro riferimento alla Cartabia, Guardasigilli in cui Berlusconi ripone grandi aspettative.
Ma nell'intervista, uno dei passaggi più interessanti è quello riservato a Gianfranco Fini, l'ex delfino che si trasformò nel peggior nemico politico, poi scomparso dopo il "che fai, mi cacci?" e la fondazione di Futuro e Libertà, ingloriosa meteora politica. Sallusti, infatti, ricorda a Berlusconi come Luca Palamara abbia svelato che il "partito delle toghe" aveva arruolato in segreto proprio Fini per mettere in difficoltà il governo Berlusconi. Possibile che non se ne fosse accorto?
BERLUSCONI E FINI
"Guardi, io sono una persona leale, e per natura credo nella buona fede e nella lealtà delle persone - premette nella risposta Berlusconi -. Per me anche in politica la parola data ha un grande valore, così come la coerenza con la propria storia e con le proprie idee. Forse è un approccio ingenuo, non da politico esperto, ma non intendo cambiarlo. Gianfranco Fini si considerava un professionista della politica - a differenza di me - e purtroppo ha dimostrato di esserlo. Su di lui non voglio aggiungere altro, è già stato giudicato dagli elettori e dalla storia", conclude tombale Berlusconi. Poche, ma pesantissime parole.
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