Tommaso Lorenzini per ''Libero Quotidiano''
gigi buffon
Sei mesi che la serie A gioca a stadi chiusi, e microfoni apertissimi, e ancora i calciatori non hanno capito che chi sta a casa davanti alla tv sente tutto, quasi ogni loro sospiro, anche altro.
Figuriamoci se si mettono a urlare improperi o bestemmioni. Intendiamoci, da queste colonne nessuno può scagliare la prima pietra. Bisogna però che coloro che percepiscono profumati ingaggi si ricordino che dal marzo 2010 è prevista l' espulsione per espressione blasfema (regola 12, punto 43). Ne ha fatte le spese solo una settimana fa il romanista Cristante, che si era "sfogato" così dopo l' autogol in Bologna-Roma: l' ha sfangata però Gigi Buffon.
Nel finale della partita di sabato contro il Parma, si è sentito chiaro come il portiere della Juve si sia rivolto a Portanova, appena entrato: «Porta, mi interessa che ti vedo correre e stare lì Dio c**e a soffrire eh, il resto non me ne frega un c***o».
trapattoni
Se Cristante, ma si potrebbe citare anche il caso precedente (marzo 2020) di Donati durante Lecce-Atalanta, è stato fermato dal giudice sportivo (quindi dalla prova tv) per «piena garanzia tecnica e documentale» delle immagini a disposizione, Buffon pare si sia "salvato" perché che non ci sarebbero primi piani dell' episodio a renderne immediato il riconoscimento, oltre al fatto che al giudice non è arrivato materiale dalla Procura federale.
Eppure, il video virale sui social spazza ogni dubbio, inequivocabile. Due pesi e due misure? O a pensar male si fa peccato?
buffon
I PRECEDENTI Tra l' altro, la letteratura buffoniana sul tema è variegata. «In famiglia ho uno zio che fa un po' il porcellino», aveva detto Gigi per spiegare che nel suo labiale dopo la papera durante Juve-Genoa (21 febbraio 2010) c' era una "z" (zio) e non una "d". Nell' ottobre 2016 fu colto dalle telecamere Rai a bestemmiare in diretta dopo un errore nella gara dell' Italia con la Spagna ed era successo anche agli Europei precedenti, proprio contro gli spagnoli. Per questo si era beccato pure un Tapiro d' oro da Striscia la Notizia: «Chiedo scusa, se un giorno avrò la fortuna di incontrare Dio sarà lui a decidere se perdonarmi».
Qualche anno prima Gigi era stato strigliato pure da Trapattoni: «Lascia stare la Madonna. Sei tu che non hai parato, mica Lei». Ironia, pochi anni dopo lo stesso Trap venne cacciato dal ruolo di commentatore Rai per aver bestemmiato in diretta. «Ma era solo un orcozio, un modo di dire popolare dalle mie parti», la sua difesa. Poveri zii...
Certo è che se fra i pali Buffon resta un riferimento pure a 42 anni, a parole ha sempre combinato di tutto. La sinistra gli è saltata al collo varie volte per l' uso disinvolto di espressioni e simbologie riconducibili all' estrema destra (come il "Boia chi molla" e il numero 88 sulla maglia ai tempi del Parma, o la croce celtica sullo striscione "Fieri di essere italiani" esibito nella parata per la vittoria dei Mondiali 2006) e in campo si è beccato strali trasversali.
buffon contro il parma
Alle volte bigotti, come quando ribadì una regola non scritta del calcio, il famoso «meglio due feriti che un morto», riferito alle presunte combine dell' ultimo calcioscommesse: e peccato che per il biscotto Danimarca-Svezia di Euro 2004 la pensasse così: «Una vergogna».
Altro caso, quello del gol fantasma di Muntari di Milan-Juve 2012, dopo il quale era stato anche fin troppo sincero (per alcuni anti-sportivo): «Se mi fossi accorto che il pallone aveva superato la linea bianca non lo avrei detto all' arbitro». Il clou a Madrid, dopo l' eliminazione della Juve causata dal discusso rigore dell' 1-3 segnato da Ronaldo a tempo scaduto nel 2018.
chiellini buffon
«L' arbitro ha un bidone dell' immondizia al posto del cuore, mi ha espulso alla mia ultima partita in Champions». In realtà non è stata l' ultima, ma chissà se Gigi imparerà a far evitare alla sua lingua altre uscite a vuoto...
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