Estratto dell’articolo di Melania Rizzoli per “il Giornale”
melania rizzoli foto di bacco (1)
Quando un paziente arriva in un qualsiasi Pronto Soccorso alle tre di notte, vuol dire che sta veramente male, perché molto probabilmente non ha dormito o è stato svegliato durante il sonno per sintomi importanti, certamente dolorosi e ingravescenti, al punto da chiamare e chiedere aiuto ai familiari e convincersi a […] farsi portare in ospedale […] con la speranza di poter essere visitato d’urgenza […].
Ed è sicuramente quello che sarà successo a Gigi Riva domenica notte, quando, prima dell’alba, è arrivato affannato all’ospedale Brotzu di Cagliari con una sindrome coronarica acuta in atto, accompagnata da tutto il corollario di sintomi tipici dell’ attacco cardiaco ischemico che qualunque medico […] è in grado di riconoscere immediatamente.
ospedale brotzu CAGLIARI
Certamente il campione d’Italia quella notte sarà stato assistito e studiato dai sanitari di turno notturno con un elettrocardiogramma urgente, con una radiografia del torace e gli esami ematologici di routine, oltre ad essere stato curato con terapia endovenosa cardiaca e antalgica, e monitorato per alleviare e contenere la sintomatologia oppressiva e dolorosa, ma dalla conferenza stampa rilasciata mercoledì, il giorno dopo il decesso, […] è stato reso noto che la coronarografia, l’esame principe che, in casi come questi si esegue d’urgenza […] è stata eseguita soltanto alle h10,30 del mattino, dopo circa 8 ore dal ricovero, quando finalmente è stata accertata e confermata radiologicamente la parziale ostruzione di una o più arterie coronariche, ovvero la causa reale dei gravi sintomi accusati diverse ore prima da Gigi Riva.
gigi riva
In genere, nei reparti di Emodinamica dei maggiori ospedali italiani, […] in casi così gravi ed evidenti, si procede automaticamente […[ alla angioplastica, ovvero alla applicazione degli stent, cioè di micro dispositivi che si inseriscono nelle sedi di stenosi delle coronarie, cioè nelle arterie del cuore parzialmente ostruite da trombi o placche ateromasiche, per disostruirle e ripristinare il calibro del vaso, permettere il ritorno attivo del flusso sanguigno, e di conseguenza la ossigenazione delle aree del miocardio in sofferenza ischemica, in modo da evitare l’evoluzione in infarto conclamato e quindi salvare la vita al paziente.
gigi riva
Di norma per tale procedura è necessaria ed obbligatoria una firma su un foglio di accettazione, il consenso dell’ammalato, come avrà firmato Gigi Riva per essere sottoposto alla tardiva coronarografia, ma in questo caso non si capisce perché non si è intervenuti direttamente durante l’esame alla angioplastica, poiché rimandare l’applicazione degli stent salvavita in un periodo successivo, vuol dire sottoporre il paziente ad una ulteriore coronarografia, con un allungamento di tempi e di ore critiche, ore in cui la occlusione completa delle coronarie può procedere e portare a morte in paziente, come di fatto è avvenuto, vuol dire essersi fidati delle condizioni apparentemente migliorate, o aver sottovalutato il pericolo imminente.
ospedale brotzu CAGLIARI
L’ equipe medica […] ha confermato che Gigi Riva avrebbe rifiutato l’ angioplastica, l’applicazione degli stent, ma non è stato detto se egli avrebbe negato il consenso durante la coronarografia o prima o dopo, ed avrebbe chiesto un tempo di riflessione e di consulto con i familiari per accettare la terapia, ed è stato aggiunto che le condizioni del calciatore erano monitorate e comunque stabili dopo l’esame e le cure applicate, e non destavano preoccupazioni […] per cui è stato lasciato sotto monitoraggio nella camera di degenza e deciso di comune accordo con il paziente di rimandare al giorno successivo ogni decisione in proposito.
GIGI RIVA
Troppo tardi, perché nel tardo pomeriggio, […] mentre cenava, quel paziente è morto per il sopraggiunto infarto ed arresto cardiaco, nell’ospedale di cui si fidava e dove si era ricoverato di notte d’urgenza, ed a nulla sono valse le manovre di rianimazione, di massaggio cardiaco e cardioversione dei medici di turno, come inutile è stato trasferirlo di nuovo nella sala di Emodinamica per l’estremo tentativo di inserimento degli stent in emergenza e in agonia, questa volta probabilmente senza il consenso firmato, in un cuore che ormai era infartuato ed aveva smesso di battere.
Forse se si fosse intervenuti con la procedura completa, coronarografia con angioplastica, come richiedono casi come questi, la notte stessa dell’ arrivo di Gigi Riva nel nosocomio, le cose sarebbero potute andare diversamente, ma forse quella notte il reparto di Emodinamica non era sufficientemente attivo o coperto con personale specializzato per una emergenza notturna del genere, o forse la stabilizzazione del paziente ha richiesto tempo, e forse durante quella coronarografia della mattina successiva, dove la gravità della patologia era radiologicamente più che evidente, nessuno è stato in grado di convincere il paziente illustre […] della assoluta necessità di procedere ed applicare gli stent salvavita in quella stessa seduta operatoria.
ospedale brotzu cagliari 3
Forse Gigi Riva sarebbe morto lo stesso durante la angioplastica mai eseguita, vista la gravità delle sue condizione cliniche, ma resta il fatto che il grande campione italiano è deceduto, a 79 anni, un’età oggi considerata ancora giovane per morire, non a casa, lontano da un presidio sanitario, ma in un reparto attrezzato per le emergenze cardiache, soprattutto a causa di un infarto più che annunciato, una morte forse evitabile, avvenuta nella cardiologia specializzata dell’ospedale cagliaritano dove aveva chiesto aiuto nel cuore di una notte del nuovo anno.
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