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    GIOCHI D’OMAN, GIOCHI DA VILLAN - ATTACCO ALLE NAVI NEL GOLFO, TRUMP ACCUSA L'IRAN: "C'È LA LORO FIRMA" – IL PENTAGONO PUBBLICA UN VIDEO CHE ACCUSA I PASDARAN: UNA LORO IMBARCAZIONE AVREBBE RIMOSSO UNA MINA INESPLOSA DAL FIANCO DELLA PETROLIERA GIAPPONESE - TEHERAN: "NON C'ENTRIAMO, OPERAZIONE SOTTO FALSA BANDIERA" - MOSCA: "EVITARE CONCLUSIONI AFFRETTATE"- VIDEO


     
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    https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/06/14/video/il-video-che-accusa-l-iran-dell-attacco-alle-petroliere-nel-golfo-delloman-260410/

     

    Da repubblica.it

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    Dopo le accuse del segretario di Stato Mike Pompeo, che ha attribuito al'Iran la responsabilità degli attacchi alle due petroliere nel golfo dell'Oman, venerdì mattina anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha puntato l'indice contro Teheran: sono stati gli iraniani ad attaccare le petroliere, "ci sono immagini che mostrano che è stato l'Iran a provocare le esplosioni", ha detto durante un'intervista a Fox News, l'Iran é una nazione del terrore e non prenderemo alla leggera questa azione.

     

    Secondo la Cnn, l'Iran ha sparato un missile contro un drone americano prima dell'attacco alle petroliere nel Golfo dell'Oman. La fonte è un funzionario americano, secondo il quale il missile ha mancato il drone ed è finito in mare. Nei giorni precedenti all'attacco, un drone statunitense è stato colpito nel Mar Rosso da quello che si ritiene un missile iraniano.Alla domanda su come reagiranno gli Stati Uniti, Trump ha risposto: "Vedremo cosa succederà".  Lo stretto di Hormuz non sarà chiuso ma se lo sarà, ha precisato, non durerà a lungo.

     

    Poche ore prima il Pentagono aveva pubblicato un video in cui si vede quella che viene descritta come una imbarcazione dei Guardiani della Rivoluzione iraniani (Pasdaran), un pattugliatore classe Gashti (effettivamente in dotazione alla marina militare iraniana) intenti a rimuovere quella che secondo gli americani sarebbe una mina magnetica inesplosa dal fianco della petroliera giapponese, la Kokuka Courageous, danneggiata probabilmente da un'altra mina.

     

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    Le immagini in bianco e nero sono state rilasciate dal comando centrale degli Stati Uniti: "Alle 16:10 ora locale una barca di pattuglia Irgc (Islamic revolutionary guard corps) Gashti Class si è avvicinata al Kokuka Courageous ed è stata osservata e registrata mentre rimuove una mina inesplosa" dallo scafo, ha affermato il portavoce Bill Urban in una dichiarazione.

     

     

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    "Gli Stati Uniti e i nostri partner nella regione prenderanno tutte le misure necessarie per difendere noi stessi e i nostri interessi. Gli attacchi di oggi rappresentano una chiara minaccia alla libertà di navigazione internazionale e alla libertà di commercio", ha aggiunto.

     

    Dalle prime analisi effettuate da esperti e analisti, però, non è possibile al momento stabilire con certezza se l'oggetto rimosso fosse in effetti una mina, ne l'identità degli uomini a bordo del pattugliatore.

     

    L'Iran nega che si sia trattato di una loro operazione. Il ministro degli Esteri, Javad Zarif, definisce le accuse americane "parte di un complotto da politici guerrafondai negli Stati Uniti e nella regione". "Gli Stati Uniti hanno immediatamente tratto conclusioni contro l'Iran, senza avere neanche uno straccio di prove fattuali circostanziate", ha scrfitto Zarif, aggiungendo che Washington sta solo cercando in questo modo di "coprire il terrorismo economico", riferendosi alle sanzioni imposte a Teheran.

     

    "Le dichiarazioni provocatorie del rappresentante degli Stati Uniti contro l'Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu" di ieri fanno parte di "un'altra campagna iranofobica. L'Iran respinge categoricamente le accuse infondate degli Stati Uniti riguardo agli incidenti delle petroliere del 13 giugno e li condanna nei termini più forti possibili", scrive in una nota la missione di Teheran alle Nazione Unite, citata da Press Tv.

     

    "Né le prove fabbricate né le campagne di disinformazione o le accuse senza vergogna ad altri possono cambiare la verità. Gli Stati Uniti e i loro alleati regionali devono porre fine all'atteggiamento guerrafondaio e ai complotti maligni e alle operazioni sotto false bandiere nella regione", prosegue Teheran.

     

    GOLFO, IL VIDEO CHE ACCUSA GLI IRANIANI GLI USA: COSÌ HANNO RIMOSSO LA MINA

    Giordano Stabile per la Stampa

    Un video della Marina americana mostra militari iraniani intenti a rimuovere «una mina magnetica inesplosa» dalla fiancata destra della Kokuta Courageous, la petroliera giapponese colpita giovedì nel golfo dell' Oman assieme alla norvegese Front Altair. È la prova, secondo Washington, che il sabotaggio è stata opera della Repubblica islamica e che i suoi marinai hanno rimosso una prova del suo coinvolgimento.

     

    Per gli Stati Uniti si tratta della «pistola fumante» che punta diritto contro Teheran, impegnata ad alzare il livello dello scontro e a minacciare il «flusso del petrolio nello Stretto di Hormuz», come ha accusato il segretario di Stato Mike Pompeo. Gli iraniani hanno smentito e accusato a loro volta gli Usa di praticare «sabotaggi diplomatici».

     

    Il video è al centro di un braccio di ferro sempre più pericoloso, un piano inclinato verso la guerra che finora nessuno è riuscito a raddrizzare. Il Central Command americano ha specificato che il filmato mostra un «pattugliatore delle Guardie rivoluzionarie iraniane della classe Gashti avvicinarsi alla Kakuta Courageous alle 4 e 10 del pomeriggio» per rimuovere «una mina magnetica inesplosa» che era stata «probabilmente applicata a mano da un barchino veloce iraniano». Un' accusa circonstanziata anche se ufficiali anonimi hanno precisato al «Washington Post» che non potevano «dire con certezza chi l' aveva piazzata sulla fiancata». Prudenza d' obbligo, dopo la scottatura sull' Iraq.

     

    Sulle tracce delle petroliere in fiamme giovedì si erano gettate unità iraniane ma anche il cacciatorpediniere lanciamissili USS Bainbridge, che dispone di strumenti per la raccolta di informazioni. Per questo Pompeo ha ribadito che la convinzione della Casa Bianca è basata «su intelligence, tipo di armi usate, livello di capacità tecniche, similitudini con attacchi iraniani ad altre navi», il che porta ai Pasdaran.

     

    Concetto ribadito da Trump in un' intervista alla Fox: «Questo attacco porta la parola Iran scritta ovunque, sono stati loro, non volevano lasciare prove». Sulla stessa linea il vicepremier italiano Matteo Salvini: non si può «avere un dialogo con un Paese che pensa di cancellarne un altro», cioè Israele, »dalla faccia della Terra».

     

    Accuse rigettate dal presidente Hassan Rohani che ha ribattuto come gli Usa negli ultimi due anni si siano trasformati in una «minaccia per la stabilità della regione e del mondo». Il ministro degli Esteri Javad Zarif li ha accusati di fare «asserzioni senza uno straccio di prova» per «sabotare la diplomazia». Un riferimento alla missione del premier giapponese Shinzo Abe, affondata secondo gli iraniani dagli stessi americani o dai sauditi, che avrebbero «piazzato le mine prima della partenza» delle navi. Anche i nipponici sembrano nutrire dubbi.

     

    L' armatore Kokuka Sangyo, dopo che giovedì aveva parlato di siluri, ieri ha alluso a «un oggetto volante» che avrebbe colpito la nave, non una mina. E poi il video mostra l' ordigno e segni di un' esplosione a tribordo, mentre la petroliera è stata attaccata a babordo, sul lato opposto. In ogni caso gli incursori hanno posto gli esplosivi sopra la linea di galleggiamento, quindi non volevano causare morti né un disastro ambientale.

     

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