https://www.repubblica.it/economia/2024/11/21/news/taglio_irpef_decreto_no_manovra-423669840/
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
tajani giorgetti
La rotta dell’arrembaggio alla manovra la decide Antonio Tajani. «Ci sono tante cose da correggere», mette in chiaro il leader di Forza Italia nelle ore in cui la commissione Bilancio della Camera raccoglie gli emendamenti segnalati che puntano a cambiare la Finanziaria.
Tocca ai deputati azzurri travasare la linea politica nelle richieste di modifica. In tutto 56. Trasversali, dalle tasse alle pensioni. Onerose, perché servono 2,5 miliardi solo per ridurre l’Irpef del ceto medio dal 35% al 33%, come chiede una delle proposte in cima alla lista. È quella che ha il peso politico maggiore, ma anche quella che ha bisogno della spinta più decisa perché ad oggi il governo non ha le risorse per coprirne i costi.
maurizio leo - giancarlo giorgetti
[…] nelle ultime ore si è fatta più forte l’ipotesi, anticipata ieri da Repubblica, di un intervento da realizzare l’anno prossimo, contando anche su coperture aggiuntive. I forzisti annusano già la possibilità di vedere respinta la loro richiesta.
Per questo il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, tira in ballo il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha delega al Fisco, affermando che il taglio dell’Irpef «si potrebbe coprire, come ha confermato Leo, con le entrate derivanti dal concordato biennale». Ma il vice di Giancarlo Giorgetti al Mef non ha mai detto che la riapertura del concordato garantirà gli 1,2 miliardi che mancano per arrivare a 2,5 miliardi e ridurre così le tasse. […]
giancarlo giorgetti antonio tajani
L’idea di posticipare l’intervento all’anno prossimo si aggancia proprio a questa prospettiva. Ma Forza Italia vuole un segnale subito, appunto con la manovra. E non è il solo. Nel pacchetto degli emendamenti segnalati c’è la soppressione della norma che introduce l’obbligo di integrare i collegi sindacali delle imprese che ricevono un contributo statale superiore a 100 mila euro con un rappresentante del Mef.
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Scorrendo l’elenco spiccano il ripristino dei limiti di fatturato per l’applicazione della web tax, l’aumento delle pensioni minime a 621 euro e l’esclusione di polizia e vigili del fuoco dalla stretta al turn over nella Pubblica amministrazione. Anche gli altri partiti hanno fatto le loro scelte. Fratelli d’Italia non ha portato avanti l’emendamento sul voucher da 1.500 euro per gli studenti delle scuole paritarie, che sono invece oggetto di un emendamento di Noi Moderati per assegnare un bonus da 2.000 euro alle famiglie con Isee fino a 40 mila euro.
GIORGIA MELONI CON LA CALCOLATRICE A PORTA A PORTA MANOVRA
Nel pacchetto di FdI c’è il silenzio-assenso per il trasferimento del Tfr alla previdenza complementare, mentre la Lega fa avanzare un emendamento che permette ai datori di lavoro di usare anche i premi aziendali per agevolare l’uscita. In tutto gli emendamenti segnalati sono oltre 800: molti di più rispetto al limite di 600 fissato dalla commissione Bilancio. La scrematura successiva è quella dei 250 “super segnalati”.
Anche i ministeri sono chiamati a ridurre le loro proposte, a circa una ventina. Intanto il primo confronto tra il governo e le opposizioni è andato a vuoto. Ieri, a Montecitorio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, non è riuscito a convincere Pd e Avs. I due partiti sono anche contrari alla suddivisione del “tesoretto” per le modifiche, in tutto 520 milioni in tre anni. La proposta del governo - 60% alla maggioranza e 40% alle opposizioni è stata respinta. [...]
LA GIORGIA DI LOTTA E QUELLA DI GOVERNO - VIGNETTA BY ELLEKAPPA GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI - QUESTION TIME SENATO