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    GIORGIA AFFILA LE ARMI – MELONI HA PROMESSO A BRUXELLES CHE ENTRÒ DICEMBRE VARERÀ UN NUOVO DECRETO PER CONSENTIRE L'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA. MA SULLA QUESTIONE ALEGGIA L'INCOGNITA DI SALVINI E BERLUSCONI – PER QUESTO IL MINISTRO CROSETTO PROTREBBE RENDERE PUBBLICHE LE DOTAZIONI MILITARI DA SPEDIRE, PER SPIAZZARE GLI ALLEATI TENTENNANTI E ANCHE CONTE. OPPURE IL GOVERNO POTREBBE CHIEDERE UN VOTO IN PARLAMENTO…


     
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    Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    giorgia meloni ursula von der leyen 3 giorgia meloni ursula von der leyen 3

    Una cosa è certa: entro dicembre Giorgia Meloni varerà un nuovo decreto interministeriale per consentire l'invio di altre armi all'Ucraina. Lo ha assicurato giovedì scorso a Ursula von der Leyen, lo ribadirà tra qualche giorno al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in visita a Roma, spera di comunicarlo direttamente a Zelensky appena riuscirà a partire per una missione a Kiev. Ma c'è di più.

     

    GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010 GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010

    L'esecutivo valuta in queste ore una mossa a sorpresa, capace di sparigliare. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, potrebbe decidere di desecretare - e dunque rendere pubblico - l'elenco degli armamenti destinati a Kiev. A quel punto, l'informativa sul decreto non si svolgerebbe davanti al Copasir, come accaduto finora, ma in commissione parlamentare o in Aula.

     

    Non si tratterebbe di un piano privo di conseguenze. Perché se è vero che neanche in questo caso sarebbe previsto un voto sul provvedimento, in linea con quanto accaduto nei cinque precedenti decreti (e possibile grazie alla copertura di una risoluzione dello scorso marzo), è altrettanto vero che il dibattito sfiderebbe tutte le forze politiche ad assumersi una responsabilità pubblica su un passaggio cruciale di politica estera e atlantica.

     

    matteo salvini abbraccia giorgia meloni matteo salvini abbraccia giorgia meloni

    Ma non basta. Sul tavolo esiste anche l'opzione più estrema: quella di far votare il Parlamento. Per farlo, l'esecutivo dovrebbe decidere di abbandonare il format dell'informativa e optare per le comuncazioni. Sfidando Giuseppe Conte a dire no alla linea della Nato. E mettendo anche Silvio Berlusconi e Matteo Salvini di fronte al bivio: atlantismo, oppure una potenziale crisi di governo (oltre che diplomatica). […]

     

    Il teatro in cui si è dibattuto dei cinque precedenti decreti è stato il Copasir. E questo perché si trattava di elenchi secretati di armi. L'eventuale desecretazione avrebbe un duplice vantaggio. Il primo: anticipare i malumori di Salvini e Berlusconi sull'invio di armi - espressi anche di recente - e metterli nella condizione di dover decidere se sostenere l'esecutivo o mandarlo in crisi a poche settimane dall'avvio della legislatura.

     

    sergio mattarella guido crosetto 1 sergio mattarella guido crosetto 1

    Il secondo: precedere la probabile, imminente mossa di Conte di chiedere comunque un dibattito parlamentare sul sostegno militare a Kiev. L'opposizione gode infatti della possibilità di mettere all'ordine del giorno una mozione nella quota di tempo riservata alle minoranze. Un voto, dunque, arriverà, presto o tardi. […]

    matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

     

    GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN giorgia meloni ursula von der leyen 1 giorgia meloni ursula von der leyen 1

     

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