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    GIORGIA MELONI COME MATTEO RENZI: STA PREPARANDO UNA “SORPRESA” IN VISTA DELLE EUROPEE DEL 2024! – DIECI ANNI FA MATTEONZO SI INVENTÒ LA MANCETTA ELETTORALE DEGLI 80 EURO, CHE VALSE AL SUO PD IL 40% ALLE EUROPEE. L’OPERAZIONE È GIÀ IN ATTO E A SVELARLA È IL DEF, APPENA PRESENTATO DAL GOVERNO: È TROPPO SCARNO E POCO INCISIVO PER ESSERE REALISTICO. DEVE ESSERCI PER FORZA UNA “CARTA COPERTA…”


     
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    giorgia meloni ride alle battute di renzi in senato giorgia meloni ride alle battute di renzi in senato

    Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

     

    In vista delle Europee dell’anno prossimo Meloni vuole «copiare» lo schema usato da Renzi nel 2014, quando l’allora leader del Pd con il decreto sugli ottanta euro prese il 40% dei consensi. Da alcuni mesi una squadra costituita dalla premier sta lavorando alla realizzazione di un «progetto bandiera» capace di impattare sulla pubblica opinione e favorire il pieno nelle urne a FdI.

     

    Non a caso nelle riunioni della task force sono stati evocati «gli ottanta euro di Renzi», che dieci anni fa — giunto da poco a Palazzo Chigi — ottenne un plebiscito alle Europee (anche) grazie a quell’aumento in busta paga.

     

    MATTEO RENZI GIORGIA MELONI MATTEO RENZI GIORGIA MELONI

    Sia chiaro, il tentativo di ricalcare il piano non vuol dire che Meloni intenda riproporlo.

    Di sicuro l’operazione è in atto e il Def paradossalmente lo disvela. Il Documento di economia e finanza appena presentato dal governo è infatti troppo scarno, troppo poco incisivo per essere realistico. Certo, non ci sono soldi nelle casse dello Stato, bisogna rassicurare i mercati finanziari, cautelarsi dallo spread, tenersi in linea con le regole di Bruxelles: però il «racconto» di ciò che si vorrà fare è così privo di appeal da aver insospettito il Pd.

     

    BONUS Renzi 80 Euro BONUS Renzi 80 Euro

    La tesi accreditata nell’esecutivo è che Meloni tenga una «carta coperta». […] Il gioco della premier sarà più chiaro quando si conoscerà la Nota di aggiornamento, passaggio chiave che precede ogni Finanziaria. «Se le cose andranno bene — ha confidato il viceministro all’Economia Leo a un rappresentante della maggioranza — potremo fare una sorpresa agli italiani per fine anno». Cioè proprio nel periodo in cui si avvierà la macchina del consenso per le Europee.

     

    giorgia meloni e raffaele fitto giorgia meloni e raffaele fitto

    Anticipare la mossa non sarebbe tecnicamente possibile, siccome il quadro dei conti oggi non è chiaro. E soprattutto non sarebbe politicamente opportuno. Intanto perché di qui al 2024 non ci sono test elettorali rilevanti.

     

    Poi perché l’opposizione al momento non rappresenta un’insidia per il governo. E infine perché — rivelando ora la carta — FdI si esporrebbe agli attacchi degli avversari (e degli alleati), privandosi del fattore sorpresa e bruciando l’effetto annuncio a ridosso del voto.

     

    Non è dato sapere quali siano gli «ottanta euro» di Meloni, se si tratti di un solo obiettivo o se — in base a quanto trapela — siano «più di uno, coordinati tra loro». Ma è evidente che la premier non possa fermarsi al taglio del cuneo fiscale […]: l’ambizione è maggiore. Il punto è dove verranno recuperate le risorse. I soldi stanno nel Pnrr e nei Fondi di coesione, che insieme valgono circa 280 miliardi di euro.

    raffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto giorgia meloni

     

    Così si torna alla frase con cui il ministro Fitto descrisse la situazione appena iniziò ad occuparsi del dossier: «L’Italia rischia di soffocare nel debito mentre sta seduta su una montagna di danaro». Perché il problema per il governo è come spendere questa cifra. E come evitare tra un anno di venire infilzato dagli avversari (in Italia e in Europa) durante la campagna elettorale: additato per non aver saputo utilizzare le risorse e per aver «fallito l’obiettivo». […] Il lavoro sulla «carta coperta» è dunque parallelo alla trattativa sul Piano di resilienza e sul resto dei finanziamenti europei. […]

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