GIORGIA MELONI ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Valentina Conte per “la Repubblica”
[…] Eccolo dunque lo spoils system meloniano. Cambiare non solo gli altissimi vertici pubblici, come prevede la Bassanini per segretari generali e capi dipartimento dei dicasteri, entro 90 giorni dalla fiducia al governo (quindi entro il 24 gennaio). Ma anche quelli di seconda fascia (con stipendi altrettanto alti). […]
ALESSANDRO RIVERA
Sia come sia, per ora la Bassanini non consente il machete. Ma è chiaro che molti ruoli di primo piano sono pronti a saltare. Il nodo più delicato riguarda il ministero dell'Economia (il Mef). Non passa giorno che la premier Meloni non si lamenti di tre dossier complicati, a suo giudizio gestiti malissimo sia dal Mef che da Cassa depositi e prestiti (Cdp): Mps, Ita e la rete unica di Tim.
ANTONINO TURICCHI
Nel mirino ci sono il numero uno di Cdp Dario Scannapieco e il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera, burocrate di spessore e per ora difeso dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Ma non dalla premier. Al posto di Rivera potrebbe arrivare Antonino Turicchi, presidente di Ita da metà novembre. O anche il dirigente Mef Stefano Scalera.
dario scannapieco
Il Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, soggetto a spoils system, sembra invece solido. Seppur non esente da critiche per l'assenza dei suoi uomini nel caos notturno sulla manovra in commissione Bilancio della Camera. Spostare Mazzotta sarebbe controproducente. Ad ottobre 2023 finisce poi il mandato del governatore di Bankitalia Ignazio Visco: in pole c'è Fabio Panetta, ora nel board della Bce e molto gradito a Meloni, ma anche Daniele Franco, ex ministro con Draghi, è in corsa.
biagio mazzotta
Entro gennaio poi scadono per spoils system tre direttori di Agenzie: Ernesto Maria Ruffini (Entrate), Marcello Minenna (Dogane e Monopoli), Alessandra Dal Verme (Demanio). Minenna di sicuro salterà, perché considerato troppo vicino al M5S, inviso all'attuale capo di gabinetto di Meloni Gaetano Caputi, sin dai turbolenti tempi della Consob, e in pessimi rapporti pure col comandante della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana.
luigi di maio pasquale tridico 1
Al suo posto potrebbe ritornare Benedetto Mineo, già direttore delle Dogane. Ruffini, nominato da Renzi, in un primo tempo si era detto pronto al passo indietro: ma le sue quotazioni sono in risalita, non dispiace alla Lega, potrebbe essere riconfermato. Dal Verme è in bilico, ma potrebbe restare visto che si trova a metà mandato (scade il 20 maggio 2024), è la cognata del commissario Ue Paolo Gentiloni e se rientrasse alla Ragioneria sarebbe un problema per i rapporti non idilliaci col Ragioniere Mazzotta.
il banchiere fabio panetta
Non soggetti a spoils system, ma vicini al termine naturale del mandato, sono anche i tre presidenti di Istat, Inps e Inail. Il 4 febbraio scade Gian Carlo Blangiardo (Istat), molto gradito alla Lega, ma avanti con l'età (74 anni). Il 22 maggio scade Pasquale Tridico (Inps) e il 30 luglio Franco Bettoni (Inail). Per Inps e Inail i tempi per una sostituzione - data per assodata - potrebbero essere accorciati in via normativa, con un cambio di governance: a saltare sarebbero dunque anche i rispettivi consigli di amministrazione.
ernesto maria ruffini foto di bacco (5)
Tridico viene considerato espressione del M5S: in lizza Alberto Brambilla (Itinerari Previdenziali) e Mauro Nori (attuale capo di gabinetto del ministero del Lavoro). Bettoni, all'Inail in quota Lega, viene giudicato troppo debole con M5S e Pd. Il commissario dell'Anpal Raffaele Tangorra sarà sostituito, in vista della riforma delle politiche attive del lavoro: il nome che si fa è quello di Tiziano Barone, presidente di Veneto Lavoro. [...]
ARTICOLI CORRELATI
IL SILURAMENTO DI ALESSANDRO RIVERA E IL DEFINITIVO SEGNALE DELLA FRATTURA TRA DESTRA E DEEP STATE
BENEDETTO MINEO
gian carlo blangiardo