Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni carlo nordio
L’obiettivo di Giorgia Meloni sulla giustizia è fare la rivoluzione senza guerre di religione, evitando cioè che si riproduca quel clima di conflitto con le toghe dell’epoca berlusconiana e aggregando invece i pezzi dialoganti del Parlamento, della magistratura e dell’establishment che si mostrano favorevoli al progetto di riforma. Perché la posta in gioco è assai più alta: di qui passa la riaffermazione del primato della politica.
Perciò Palazzo Chigi non vuole che vengano offerti pretesti ai «professionisti della contestazione», e invita Carlo Nordio a evitare in futuro «falli di reazione».
GIORGIA MELONI CARLO NORDIO
Che poi è questa l’interpretazione di quanto accaduto: «Il Guardasigilli si è fatto trascinare nella polemica perché si è sentito maltrattato da alcuni suoi ex colleghi ancor prima di presentare il provvedimento». […] Ora però l’incidente va circoscritto e accantonato per evitare nuovi e inutili attriti. […] il testo del provvedimento non è stato ancora trasmesso al capo dello Stato […] e viene sottolineato come da Bruxelles non sia giunta al momento nessuna dichiarazione contraria, grazie soprattutto al meccanismo di «informazione preventiva» che è parte del lavoro diplomatico impostato dal governo italiano con la Commissione.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
C’è infine un risvolto politico, non di poco conto. Sugli aspetti di riforma che verranno sottoposti all’esame delle Camere «si sta allargando il fronte del consenso», a detta di Palazzo Chigi. Il Terzo polo, fa sapere che «ci sono i presupposti per un voto favorevole» al provvedimento. […] Ma il punto più interessante riguarda il Pd, dove il fronte dei sindaci e dei governatori favorevoli all’abolizione dell’abuso di ufficio è sostenuto da «eminenti personalità del mondo democratico», che sono entrate in rotta di collisione con rappresentanti della magistratura di sinistra […] queste sponde verranno utili all’esecutivo quando si dovranno aggiornare i capisaldi del sistema giudiziario.
CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANO
Solo così Meloni potrà fare la rivoluzione senza guerre di religione. Con un percorso — come ha detto il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano a Tempi — che sarà «graduale» e che non avverrà «sotto la dettatura» del sindacato delle toghe. […]
magistrati