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    GIORGIA MELONI VOLEVA PUNIRE LE BANCHE MA HA FINITO PER FARE AL SETTORE FINANZIARIO IL PIÙ GRANDE REGALO POSSIBILE: GRAZIE AL PASSO INDIETRO SUGLI EXTRAPROFITTI, CHE PERMETTE DI CREARE RISERVE PATRIMONIALI PER 2,5 VOLTE L’IMPOSTA DOVUTA, GLI ISTITUTI POTRANNO GUADAGNARE 3-4 MILIARDI DI EURO IN PIÙ NEL 2023 – LA RISERVA PERMETTE DI DIMEZZARE GLI ACCANTONAMENTI SUI CREDITI, E COSÌ GLI UTILI (GIÀ A LIVELLI RECORD) CRESCONO DI UN ALTRO 15%


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Greco per www.repubblica.it

     

    GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

    Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che volevano tassare i “profitti ingiusti” delle banche italiane, con la loro legge maldestra contribuiranno a far guadagnare 3-4 miliardi di euro in più al settore nel 2023. La scelta dell’opzione di creare riserve patrimoniali per 2,5 volte l’imposta dovuta, colta da tutti gli istituti, ha infatti consentito di dimezzare gli accantonamenti su crediti, e così accrescere gli utili d’esercizio per un 15% circa.

     

    Un bonus piovuto sul bagnato, dopo che al traino dei tassi Bce i margini d’interesse realizzati dalle banche sugli attivi hanno prodotto utili netti di quasi 25 miliardi, circa due terzi più che nel 2022. Nei prossimi giorni le banche quotate a Piazza Affari pubblicheranno i fascicoli di bilancio, e si vedrà con chiarezza la “voce 30” che misura il margine d’interesse. Proprio l’incremento della “voce 30”, rispetto ai bilanci 2022 o 2021, determinerebbe l’imposta dovuta entro giugno 2024.

     

    banche italiane banche italiane

    Tuttavia, dopo il negoziato estivo con i banchieri, di sponda con il Tesoro e la Bce che non hanno mai gradito la prima versione della misura, il 23 settembre il Tesoro introdusse l’opzione alternativa al pagamento: basta che le banche creino “una riserva speciale non distribuibile 2,5 volte superiore all’importo dell’imposta dovuta”. Chi in futuro vorrà distribuirla agli azionisti, ci pagherà sopra la tassa: altrimenti i soldi restano a rafforzare il patrimonio. Tutti gli istituti hanno scelto, come ovvio, questa strada.

     

    TASSI DEI CONTI CORRENTI VS TASSI DEI MUTUI TASSI DEI CONTI CORRENTI VS TASSI DEI MUTUI

    […] Dopo il blitz governativo dello scorso agosto, comunque, diversi analisti bancari stimarono possibili esborsi fino a 2,5 miliardi per il settore. E la stima, pur non confermata dal governo, fu avvalorata dalle cifre fornite da Intesa Sanpaolo (che indicò 828 milioni di imposta dovuta), Unicredit (440), Mediobanca (90), Banco Bpm (151), Popolare di Sondrio (43), Credem (38), Mcc (14 milioni), Mps (125), Bper (126) e Crédit Agricole Italia (87). L’aggregato della decina era quasi 2 miliardi, per un totale settoriale vicino ai 2,5 miliardi.

     

    A conti fatti, secondo qualche addetto ai lavori, il monte dell’imposta in teoria dovuta sarà un po’ più alto di 2,5 miliardi: e la “riserva non distribuibile” di 2,5 volte dovrebbe ammontare tra 6,5 e 7 miliardi per il settore.

    ANDREA ORCEL CARLO MESSINA ANDREA ORCEL CARLO MESSINA

     

    […] Proprio la nuova riserva […] consente ora ai banchieri di limitare gli accantonamenti specifici a fronte di perdite su crediti. Sui conti 2023 delle cinque maggiori banche (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bper, Banco Bpm) la voce accantonamenti è scesa del 47%, da 6,7 miliardi a 3,5 miliardi aggregati, pari a 3,2 miliardi di riserve in meno. Eppure i crediti deteriorati netti, come ha calcolato la First Cisl, per i cinque istituti sono scesi solo di 1,5 miliardi, l’8%. Anche il rapporto tra crediti deteriorati e totale attivo del sistema è stabile, sceso dall’1,5% all’1,4%.

    ARTICOLO DI POLITICO SUL DIETROFRONT DI GIORGIA MELONI SULLA TASSA DEGLI EXTRAPROFITTI BANCARI ARTICOLO DI POLITICO SUL DIETROFRONT DI GIORGIA MELONI SULLA TASSA DEGLI EXTRAPROFITTI BANCARI

     

    Morale: c’è tale abbondanza di profitti che le banche possono agevolmente rimpinguare patrimonio e riserve - limitando le obbligatorie sui crediti grazie alla messe di miliardi stanziati per evitare la “tassa extraprofitti” - erogare dividendi e buyback da favola (il rendimento medio del settore eccede il 13% nel 2023). Comunque il “fieno in cascina” auspicato dal governatore Fabio Panetta […]  è garantito: anche grazie alla norma del governo Meloni. Ma a ringraziare, finora, sono soprattutto gli azionisti bancari, a cui andrà oltre l’80% dei profitti bancari 2023.

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