Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Spira un forte vento di destra populista alle elezioni europee del prossimo giugno: Giorgia Meloni, Marine Le Pen, Geert Wilders e gli estremisti di Alternative für Deutschland potrebbero ottenere risultati roboanti. Ma se Fratelli d’Italia dovrebbe addirittura aumentare la percentuale di voto delle ultime politiche, secondo la maggioranza degli italiani il «Paese è sulla strada sbagliata» e chiede «più influenza della Ue» sulle decisioni dell’esecutivo.
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Sono i dati di un sondaggio, in esclusiva per la Repubblica e condotto a fine gennaio su oltre 5mila intervistati in Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Polonia dalla società inglese di consulenza Portland Communications, fondata nel 2001 da Tim Allan, ex consigliere di Tony Blair. In vista delle elezioni Ue, la tendenza è quella di una forte crescita dei partiti di destra radicale e populista.
In Italia, FdI è stimato da Portland al 28%, il Pd al 21%, il M5S al 16%. Mentre Forza Italia, con il 10%, supererebbe la Lega, al 7%: sarebbe un sorpasso politicamente doloroso per il leader Matteo Salvini. Eppure, nonostante la stima benevola per il partito della premier, gli italiani non sembrano soddisfatti: il 54% degli intervistati crede che il Paese sia «sulla strada sbagliata» e solo il 28% si dice positivo.
SONDAGGIO SULLE EUROPEE DI PORTLAND
Le ragioni che preoccupano di più sono innanzitutto il costo della vita e l’inflazione per il 50% degli intervistati italiani (che potevano esprimere tre preferenze), a seguire la sanità (40%), l’economia (39%) e il climate change (28%). Curiosamente l’immigrazione occupa “solo” il quinto posto (27%).
Ma l’insoddisfazione è più ampia. Il 46% degli intervistati italiani crede infatti che anche l’Ue sia «sulla strada sbagliata» (contro il 27%), e per una netta maggioranza (60%) l’Ue sta facendo «male» o «molto male» su costo della vita, climate change, economia, e immigrazione. Quest’ultima, per la maggioranza degli intervistati, dovrebbe essere la preoccupazione principale di Bruxelles, insieme all’economia.
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La ricetta però, almeno in Italia, non sembra meno Europa, ma più Europa. Secondo il 42% del campione, difatti, l’Ue dovrebbe avere in generale «molta più influenza» o «un’influenza leggermente maggiore » su quanto accade in Italia. Mentre il 32% dichiara «molta meno influenza» o «leggermente minore », e il 25% «la stessa». Una tendenza solo italiana perché gli intervistati degli altri quattro Paesi vogliono meno influenza dell’Ue: il picco in Olanda, con il 40%.
Tornando alle elezioni Ue, secondo Portland in Francia il Rassemblement National di Le Pen toccherebbe addirittura il 33%, doppiando Ensemble del presidente Macron fermo al 14%. In Germania, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland è stimato dal sondaggio al 17% […]
GIORGIA MELONI ALLA GUIDA DI UN TRATTORE NEL 2014
Parigi guida anche la sfiducia sull’operato attuale della Ue, soprattutto su economia e immigrazione, con il 59% degli intervistati, seconda la Germania con il 48% (Italia, come detto, al 46%). In questo quadro deprimente per la Ue, solo la Polonia inverte il trend: la coalizione centrista di Donald Tusk sembra in salute, e dal 30% alle ultime elezioni nazionali potrebbe salire al 35%. […]
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