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    POSSIBILE CHE ANCORA OGGI, A QUASI UN ANNO DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA, NON SI PARLI DI ASSISTENZA DOMICILIARE E PREVENZIONE? - GIORLANDINO (ARTEMISIA): ''OCCORREREBBERO PERCORSI DIAGNOSTICI CURATIVI GIÀ ESISTENTI CON TERAPIE DA FARE A DOMICILIO AL PRIMO SINTOMO, LASTRE DOMICILIARI POLMONARI PER EVITARE L'INTASAMENTO DEI PRONTO SOCCORSO, RICOVERI PER PERSONE A RISCHIO O ANZIANI IMMUNODEPRESSI, TAMPONE DELL'ANTIGENE QUANTITATIVO E NON QUALITATIVO''


     
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    MARIASTELLA GIORLANDINO MARIASTELLA GIORLANDINO

     

    "Quello che ci stupisce è che durante tutta la pandemia, fino a oggi, non si è mai parlato di assistenza domiciliare e prevenzione. Ciò che andrebbe immediatamente sviluppato è il rapporto tra pubblico e privato, che al contrario non si è sviluppato al punto tale da poter fare gioco di squadra utile ai cittadini". Così la dottoressa Maria Stella Giorlandino, amministratrice dei Centri Diagnostici Artemisia Lab, intervenendo alla Camera dei Deputati alla conferenza stampa organizzata dai deputati del gruppo Misto Antonio Zennaro e Raffaele Trano per presentare, in osservanza della Costituzione, protocolli a tutela dell'universalità del sistema sanitario nazionale, sulla base della necessità di procedimenti diagnostici e terapeutici uniformi.

    ASSISTENZA DOMICILIARE ASSISTENZA DOMICILIARE

     

     "Le informazioni giunte dalla Cina hanno creato una grandissima confusione - ha sottolineato Giorlandino - su quella che era la reale natura del virus, là dove era stata erroneamente definita come polmonite bilaterale. Grazie alla professionalità dei nostri medici è stato rilevato che il Coronavirus parte come semplice stato influenzale per poi trasformarsi nei soggetti più deboli o affetti da patologie, in malattia immunitaria. Tralasciando le ben note difficoltà che le strutture private hanno incontrato per poter svolgere i vari test di supporto al pubblico - ha aggiunto - abbiamo delle proposte per uscire dalla pandemia".

     

    Secondo l'amministratrice di Artemisia Lab occorrerebbero "percorsi diagnostici curativi già esistenti con terapie da fare a domicilio al primo sintomo, lastre domiciliari polmonari per evitare l'intasamento dei Pronto Soccorso, ricoveri per persone a rischio o anziani immunodepressi, tampone dell'antigene quantitativo e non qualitativo". E infine, conclude Giorlandino "informazioni dettagliate dalle strutture del territorio, dei mass media non allarmistiche ma chiarificatrici e linee di condotta uniche a livello nazionale".

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