Valeria Arnaldi per "il Messaggero"
spiaggia affollata
Al mare la mattina, magari anche a dormire per riprendersi dopo la nottata trascorsa tra ristoranti e locali. Poi, di nuovo in giro, tra aperitivi, cene, incontri. E così via, giorno dopo giorno. Giovani e giovanissimi sarebbero pronti a tutto per godersi le vacanze. Anche a mentire sui sintomi del Covid.
L'allarme arriva dalla Puglia, in particolare dal Salento, dove sono in rialzo i contagi tra under35 - sei casi su dieci - non vaccinati o che hanno ricevuto una dose: secondo gli esperti, alcuni, per non interrompere il viaggio, nasconderebbero la positività al coronavirus. La bugia, detta senza curarsi delle conseguenze, comincerebbe però a farsi sentire, con un aumento di contagiati anche tra titolari e dipendenti di ristoranti e locali.
vacanze italiani
Tra le mete in allerta, ancora una volta Gallipoli: in ventiquattro ore sono stati almeno tre ristoranti a registrare una decina di nuovi contagi tra i dipendenti. «Molti - conferma Alberto Fedele, direttore Dipartimento di prevenzione Asl di Lecce - preferiscono nascondere la positività per non interrompere le vacanze, oppure essendo paucisintomatici non danno importanza ai sintomi e continuano a muoversi. Di questo passo i casi latenti possono essere molti di più di quelli che appaiono e purtroppo nelle diverse località turistiche sullo Ionio e sull'Adriatico stiamo riscontrando scarso rispetto delle regole antiCovid».
covid a gallipoli 5
Il tema è ampio. Se la positività viene nascosta, non è possibile effettuare il tracciamento, arginare i focolai, fare prevenzione. Il timore è pure che la decisione di alcuni possa farsi trend. Un tredicenne con sintomi, ospitato da parenti a Ischia a fine luglio, è tornato a Roma, dalla madre, senza preventivo tampone, che, poi, fatto nella Capitale, ha dato esito positivo. In un campeggio a Fondi, nei giorni scorsi, sono stati individuati più contagiati. La Asl ha chiesto a tutti gli ospiti di sottoporsi al tampone. Su 550, solo 150 hanno accettato. Gli altri hanno preferito evitare il controllo, nel timore di risultare positivi e dover rinunciare alle vacanze. Insomma, c'è chi mente e chi preferisce non sapere per eliminare eventuali scrupoli di coscienza.
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Aumenta inevitabilmente la preoccupazione in tutte le località frequentate in special modo da giovanissimi. Il trucco da alcuni è stato appreso dai genitori. Nei mesi passati, era emerso proprio in un liceo romano, il caso di studenti mandati a scuola dalle famiglie, nonostante la positività.
Bugie sono state registrate anche da adulti non vaccinati, che, come denunciato da alcuni medici di base, in questo periodo, per ottenere il Green Pass, hanno dichiarato di aver avuto il coronavirus e di non averlo detto. La Fimmg-Federazione Italiana Medici di Medicina generale ha segnalato almeno 300 casi tra Roma e Lazio.
tampone
BUGIE INTERNAZIONALI Insomma, menzogne su menzogne. La questione non è solo italiana. Stando al Telegraph, passeggeri all'aeroporto di Heathrow sarebbero stati invitati a mentire sulla quarantena, dichiarando di voler fare l'isolamento volontario, per evitare code e controlli.
E, secondo una ricerca della Brock University su 451 soggetti tra 20 e 82 anni residenti negli Usa, i positivi al Covid sarebbe portati a mentire sul loro stato. Il 34% ha negato di esserlo. Il 55% ha nascosto i sintomi. Il 53%, che avrebbe dovuto fare la quarantena, ha dichiarato il falso. I più propensi alle bugie sarebbero i giovani uomini. Donne e anziani sono stati più sinceri. Tra i fattori che portano a mentire, pure il desiderio di non incontrare difficoltà nella vita sociale. Vacanze incluse.
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