Teodoro Chiarelli per “la Stampa”
giovanni castellucci 8
«Una personalità spregiudicata e incurante del rispetto delle regole, ispirata a una logica strettamente commerciale e personalistica, anche a scapito della sicurezza collettiva». Ci va giù pesante il gip di Genova, Paola Faggioni, nel tratteggiare la figura di Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Autostrade e di Atlantia spedito agli arresti domiciliari con l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture.
giancarlo elia valori
Un ritratto che calza a pennello con la fama di duro che il manager marchigiano si è pervicacemente costruita negli ultimi 15 anni. Tanto per dire: dopo il tragico e vergognoso crollo il 14 agosto del 2018 del ponte Morandi a Genova, con i suoi 43 morti, non sente il bisogno di fare un passo indietro. Né di chiedere in qualche maniera scusa ai parenti delle vittime, alla città, al Paese.
matteo renzi e giovanni castellucci all inaugurazione della variante di valico
No, rimane abbarbicato sulla sua poltrona che gli garantisce ricche prebende (viaggia oltre i 6 milioni di euro l'anno) e prova semmai a scaricare le responsabilità sui sottoposti. Salvo poi farsi beccare nelle intercettazioni mentre pietisce appoggi politici e mendica nuovi incarichi come se niente fosse accaduto.
Uno che non parlava mai
ROMANO PRODI
Eppure i cronisti lo ricordano quando, vent' anni fa, sbarcò alla corte dei Benetton che nel frattempo avevano conquistato la Società Autostrade, già gallina dalle uova d'oro del tanto bistrattato Iri: direttore generale. Una quarantenne bocconiano, curriculum impeccabile, con la faccia da secchione e che non parlava mai, se non per corroborare con i numeri le immaginifiche prolusioni dell'allora presidente che se lo portava dietro come un cagnolino.
Giancarlo Elia Valori
Dicono che lo temesse fisicamente. Del resto, era in buona compagnia, visto che si trattava di un intoccabile: Giancarlo Elia Valori. Persecutore di Romano Prodi quando questi era presidente dell'Iri (lo minacciava con indagini giudiziarie perché il futuro presidente del Consiglio lo voleva cacciare dall'Iri), biografo dell'ex dittatore rumeno Ceausescu, amico personale del dittatore della Corea, Kim Il Sung, ma anche ben introdotto in Israele e intimo di un membro influente del comitato centrale del Partito Comunista Cinese. E ancora: gran massone, espulso dalla P2, stimato ed elogiato da Francesco Cossiga e collezionista di lauree honoris causa.
giovanni castellucci 4
L'attesa del momento
Castellucci aspetta sornione il suo momento, avvicinandosi sempre più a Gianni Mion, braccio destro di Gilberto Benetton, l'uomo della diversificazione finanziaria della famiglia di Ponzano Veneto. Nel 2002 i Benetton riescono a divincolarsi da Valori che presiedeva Autostrade dal '95 ed era compreso nel pacchetto privatizzazione del 1999.
Castellucci, sempre in silenzio, lavora ai fianchi l'amministratore delegato Vito Gamberale, manager vicino al Psi di Gianni De Michelis, cattolico e per questo soprannominato il socialista di Dio.
A fine 2005 è fatta: Gamberale lascia e Castellucci prende il potere, in Autostrade e nella holding poi ribattezzata Atlantia. Il dirigente un po' timido e riservato si trasforma in un top manager duro e spietato, in grado di tener testa anche ai suoi azionisti.
crollo ponte morandi
Mion, a nome loro, chiede margini sempre più alti, rendimenti in grado di attirare l'attenzione di fondi e istituzioni internazionali e di gonfiare i portafogli di una famiglia sempre più numerosa e famelica. Soldi facili, garantiti, non come quei maglioncini che il gruppo Benetton faticava a vendere. Castellucci non si scompone e provvede, anche a costo di imboccare, sostengono le accuse nei suoi confronti, pericolose scorciatoie.
graziano delrio paolo gentiloni giovanni castellucci
Un'immagine edulcorata
All'esterno il manager tenta di dare un'immagine di sé più edulcorata. Sposato con due figli, classe 1959, maturità classica, laurea in ingegneria meccanica a Firenze e Master in Business Administration alla Bocconi, inizia la sua carriera dalla vela. «La mia storia è abbastanza semplice - racconta nel 2010 ad un forum degli ex allievi Bocconi -. Nasco in provincia, nelle Marche a Senigallia, posto di mare dove non esistevano industrie.
giovanni castellucci
Fin da ragazzino sapevo che non avrei fatto il mestiere di mio padre, medico, e non mi piaceva neppure la barca a motore, che a lui piaceva tantissimo. Così mi sono dato alla vela, con un certo successo dato che a 18 anni ho fondato una veleria che ancora prospera. Il giorno in cui ho deciso di lasciare la vela sapevo che stavo lasciando qualcosa di importante, per cogliere una sfida: capire come funzionano il mondo e le aziende».
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L'ingresso nel mondo del lavoro è in una piccola società di ingegneria, ma dopo pochi anni passa in Boston Consulting Group, dove rimane dal 1988 al 1999, prima a Parigi e poi a Milano, fino a diventarne partner nel 1994, a soli 34 anni. Nel 2000 viene nominato amministratore delegato di Barilla: resta un solo anno, focalizzandosi sul rafforzamento negli Usa.
mauro moretti giovanni castellucci
Nel giugno 2001, entra in Autostrade per l'Italia ed inizia la sua scalata: ha capito a modo suo come funziona un certo mondo. Come capoazienda raggiunge anche molti successi, tra cui l'acquisizione di Abertis e la nascita di un leader mondiale. Ma arrivano le prime grane giudiziarie. Nel processo per la strage del bus caduto nel 2013 da un viadotto vicino ad Avellino, Castellucci viene assolto in primo grado. Intanto qualcosa si rompe con il suo mentore Mion che nel 2016 lascia il gruppo di Treviso.
roberto tomasi autostrade per l'italia
E arriviamo al crollo del ponte di Genova del 14 agosto 2018. I Benetton finiscono nel mirino della politica, Cinquestelle in primis. Così si arriva alla presa di distanza da parte della famiglia che richiama Mion. Castellucci si dimette: prima dalla guida di Aspi, che nel gennaio 2019 passa a Roberto Tomasi; poi il 17 settembre 2019 anche da Atlantia. Esce inopinatamente con una maxi-buonuscita da 13 milioni che suona come un insulto alle vittime della tragedia. Tre mesi dopo, però, il cda della holding decide di sospenderne il pagamento, in seguito alle risultanze delle inchieste scaturite dal crollo del Ponte Morandi. Lui non ci sta e fa causa ai Benetton. Ora l'arresto. Ma la sensazione è che la vicenda non finisca qui.
GIANNI MION 1 roberto tomasi 2 giovanni castellucci con il plastico del ponte morandi a porta a porta 1 giancarlo elia valori 2 ROMANO PRODI E MARIO MONTI michele donferri paolo berti luca cordero di montezemolo graziano delrio giovanni castellucci giovanni castellucci 9
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